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02/11/2010

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LA QUESTIONE “GINO LISA” COMINCIA A SCALDARSI

Clicca per Ingrandire “Ho appreso dagli organi di informazione della prossima presentazione di un ‘Piano per il Sud’ da 100 miliardi di euro da parte del ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. Al di là di appartenenze e schieramenti politici e partitici, e delle polemiche sui ritardi e sui tentennamenti, ritengo sia un’iniziativa necessaria e indispensabile per colmare un deficit di risorse, infrastrutture e investimenti che vedono le regioni meridionali arrancare, nonostante le enormi potenzialità, di fronte ad altre che hanno potuto contare negli anni di attenzioni ben maggiori da parte dei Governi che si sono via via succeduti. E ritengo ancora che ulteriori temporeggiamenti produrrebbero effetti nefasti e deleteri per l’economia e l’assetto sociale della Puglia, una realtà che il ministro Fitto ben conosce essendoci nato e avendo maturato proprio in questa terra gran parte della propria esperienza politica e amministrativa, ai massimi livelli”.

Giannicola De Leonardis, consigliere regionale Udc al secondo mandato in via Capruzzi e presidente della settima Commissione Affari regionali, rivolge un “accorato appello al ministro Raffaele Fitto perché il ‘Piano per il Sud’ non ignori la Capitanata e preveda lo stanziamento di adeguate risorse per l’infrastruttura principe presente sul territorio, l’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia. Si tratta di uno scalo fondamentale per la crescita dell’economia e del turismo nella nostra provincia e nella nostra regione, che dopo anni di ritardi e polemiche sulla sua funzione e sul suo utilizzo a singhiozzo ha mostrato tutta la propria strategicità, con una risposta eccezionale da parte dell’utenza nonostante limiti e carenze ancora evidenti” sottolinea De Leonardis.

“Uno scalo che necessita di una nuova pista per un definitivo rilancio e salto di qualità, e quindi di risorse all’altezza di un investimento di fondamentale importanza e strategicità: da anni è pronto un progetto concreto, relativo a una pista di taglio ortogonale, con relativi business plan e studi di fattibilità chiari e definiti che non lasciano margini a ulteriori dubbi e interrogativi in merito ai costi e ai rapporti fra gli stessi costi e i benefici di gran lunga superiori. Mi appello quindi al senso di responsabilità del ministro Fitto, dei parlamentari eletti in Capitanata, di consiglieri regionali, rappresentanti di enti locali, autorevoli rappresentanze di imprenditori e commercianti, organizzazioni di categoria, forze sociali e associazioni per un’attenzione adeguata e assolutamente trasversale; una vera azione e mobilitazione sinergica intorno a un progetto senza il quale la Capitanata rischia seriamente di scomparire”, conclude De Leonardis.

Si registra, intanto, l’intervento del più rappresentativo dei costruttori foggiani, Luciano Ventura. “L’affaire Gino Lisa - argomenta - col suo bagaglio di polemiche, poche a dire il vero, per il parco fotovoltaico di prossima costruzione al suo interno e della pista ortogonale tanto invocata, sembra non sortire alcun effetto sulla città. Prova ne sia il question time del sindaco Mongelli coi cittadini: lì, di aeroporto, non se n’è parlato affatto. Oggi l’Enel fa sapere che l’impianto elettrico del Lisa è troppo antiquato per sopportare un progetto di tal genere, ma questo non ci rasserena, visto che il problema è di facile soluzione: bisognerà differire l’insediamento di appena due mesi, il tempo sufficiente per potenziare la rete elettrica.

“Strano però - continua - che a scaldarsi siano gli industriali per l’autorizzazione alla costruzione del parco concessa da AdP (Aeroporti di Puglia; ndr) a un’azienda tedesca, e senza interpellare nessuno. Appena qualche giorno fa lo stesso presidente, Pino Di Carlo, da queste colonne promise barricate pur di non vedere il Lisa affossato per sempre: se l’impianto fotovoltaico dovesse essere sito nell’ex area militare della pista degli inglesi (o americani secondo alcuni; ndr), l’ipotesi della pista ortogonale tramonterebbe per sempre. ‘Strano’, dicevamo, perché a tutt’oggi non sono pochi ad attribuire il mancato decollo del Lisa agli appetiti dei costruttori, magna pars di Confindustria Foggia, per i terreni intorno al Lisa com’è adesso.

“Persino il sindaco Mongelli - spiega Ventura, - imprenditore edile anch’egli e quindi parte integrante di Confindustria, è stato coinvolto, tacciato di essere il ‘braccio operativo’ dei signori del mattone. A tal proposito abbiamo chiesto lumi al patriarca dei costruttori foggiani, Michele Perrone, uomo di pochissime parole e non avvezzo ai salotti mondani, ma ‘verbo di dio’ in via Valentini Vista Franco. Perrone alle anzidette allusioni ha risposto seccamente ‘leggende metropolitane. Mi meraviglio che ancora oggi si batta questa strada. Speculazioni edilizie in quell’area si sarebbero potute fare vent’anni fa, prima del Piano Regolatore Benevolo, da allora in poi proprio no’.

“La preoccupazione di Perrone si attaglia con quella del suo più giovane presidente Di Carlo “oggi più che mai dobbiamo dotarci di infrastrutture eccellenti: l’aeroporto deve funzionare al meglio. Sappiamo tutti, Di Paola (amministratore unico di Aeroporti di Puglia; ndr) in primis, che l’allungamento della pista non ci porterà benefici concreti, il parco fotovoltaico messo sulla pista degli inglesi impedirebbe la costruzione della pista ortogonale, l’unica che garantirebbe il traffico di aerei da cento posti e oltre e farebbe di Foggia uno scalo aeroportuale di prima eccellenza. Dice bene Di Carlo: ‘faremo le barricate’. Il mercato va incoraggiato, specialmente in questa lunga fase di crisi, e Perrone lo sa bene (‘da imprenditore sarei uno sciocco se pensassi a quattro palazzi oggi, lasciando a terra il mercato. Il volume di affari in economia si fonda soprattutto sulla politica degli scambi. Restare isolati, perché così finirebbe con un Lisa così com’è o con la pista appena ritoccata, danneggerebbe innanzitutto noi classe imprenditoriale’).

“Perrone tiene a far conoscere a chi insiste sulle ingerenze del mattone, che da sempre lui in prima persona ha tenuto che l’aeroporto foggiano decollasse ‘già trent’anni fa ci abbiamo provato col Consorzio per l’aeroporto, presieduto all’epoca dall’on. Vittorio Salvatori’, riconoscendone più gli insuccessi che successi, ‘poi è stata la volta della Compagnia Federico II Airways, voluta dall’Amministrazione comunale targata Agostinacchio, tanto criticata, ma che ha avuto il merito di tenere in vita il Lisa come scalo effettivamente operativo, e gli ha consentito, non bisogna sottacerlo, di poter usufruire allora di fondi governativi pari a 150 milioni di vecchie lire. Oggi senza la Federico II forse il Lisa sarebbe solo un ricordo’.

“Sulla questione del parco fotovoltaico, Perrone non fa sconti ad AdP: ‘Di Paola, come prevede la legge, avrebbe dovuto fare un bando di gara per la costruzione del parco, coinvolgendo, o quanto meno informando, le imprese locali e pugliesi del progetto in atto, e non affidarsi in toto a un’azienda tedesca; avrebbe dovuto mettere al corrente il Comune di Foggia della possibilità di un così importante insediamento e non darne notizia a cose già fatte’. Sono tante le cose che non stanno bene al ‘gran vecchio’ del mattone a Foggia. Garantisce, comunque, un suo costante interessamento perché non avvengano ‘misfatti’ baresi; si farà portavoce, attraverso Confindustria, presso il sindaco perché si ‘spinga’ per la pista ortogonale, visto che il primo cittadino temporeggia.

“Infine - conclude Ventura, - quasi fosse una lisca rimastagli in gola, tiene a precisare nuovamente: ‘Basta pensare ai costruttori come artefici delle ‘disgrazie’ dell’aeroporto foggiano. Costruire? Grazie a Dio viviamo in una delle pianure più grandi d’Italia, spazi per costruire a Foggia ce ne sono (il riferimento a “Foggia2” è sibillino; ndr). Non moriamo mica se la città non si espande in direzione viale degli Aviatori! Eppoi, non scordiamoci che il mercato oggi langue ancora’. Appunto il mercato, quello che potrebbe decollare con ali potenti e su piste adeguate.

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