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28/10/2010

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A SAN MARCO SI DÀ VOCE ALLA STORIA

Clicca per Ingrandire Parole e musiche protagoniste della manifestazione "Letture di Storia", organizzata dal Comitato Città di San Marco in Lamis per i 150 anni dell'Unità d'Italia (primo a essersi costituito in Provincia di Foggia), in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che si svolgerà sabato 30 ottobre, alle 18.30, nell’Istituto “Pietro Giannone”. L’evento ha il patrocinio del Comitato Interministeriale per le celebrazioni 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

Le parole, tratte dal libro di Pasquale Soccio "Unità e Brigantaggio in una città della Puglia", saranno accompagnate dalle musiche del gruppo "Festa Farina e Folk", storica formazione musicale di San Marco in Lamis che ha al suo attivo numerosi concerti e incisioni con recupero della tradizione popolare garagnica. L'accompagnamento musicale - con recupero di canzoni scritte e musicate da "Festa Farina e Folk" - riporta a personaggi ed eventi che appartengono alla storia sammarchese e si prestano a una "lettura musicale" degli eventi che si consumarono nell'ottobre del 1860 nella città garganica, quando la popolazione disertò in massa la consultazione elettorale per il Plebiscito unitario, salvo poi "ripensarci" sotto la minaccia delle baionette garibaldine e votare senza esitazione e all'unanimità "SI" al nuovo regno d'Italia. Così le canzoni di "Festa Farina e Folk" riportano in vita le gesta di briganti come Angelo Maria Del Sambro.

Le “letture di Storia” - ideate da Maurizio Tardio - saranno affidate a personaggi pubblici della Capitanata. Presentati da Luigi Minischetti leggeranno fra gli altri il rettore dell’Università degli Studi di Foggia, il presidente della Provincia, i parlamentari dauni Colomba Mongiello e Angelo Cera, il Capo della Procura di Foggia, il presidente del Parco del Gargano, ma anche giovani e studenti sammarchesi. Sarà ospite della serata Giuseppe Garibaldi, pronipote del Dittatore e Condottiero che conquistò il Regno delle Due Sicilie per offrirlo a Vittorio Emanuele II, coronando così il sogno dei patrioti risorgimentali e garantendo l’unificazione nazionale. I brani selezionati fanno riferimento all’ottobre del 1860, quando San Marco in Lamis visse momenti di turbolenze sociali, legate al passaggio di governo dai Borbone ai Savoia. Ci furono occupazioni di terre e proteste dei braccianti che chiedevano (o speravano avere) migliori condizioni di vita.

In quei giorni la popolazione sammarchese venne chiamata a votare l’adesione al nuovo regno, ma decise di disertare le urne, salvo poi presentarsi in massa al seggio, predisposto nella Casa Comunale, “protetta” dalle baionette dei garibaldini. Si legge nel verbale della Commissione elettorale: “… si ebbe colma di ‘SI’ la cassolina di voti che il dì seguente si portava a Foggia dal decurione con uffizio della lodata autorità”. A Foggia la commissione, aperta l’urna, accertò i seguenti risultati: voti favorevoli 3.032, contrari nessuno.

Il Comitato Città di San Marco in Lamis ha già intrapreso iniziative celebrative per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ricordando lo sbarco garibaldino a Melito di Porto Salvo (RC). Il 19 agosto 1860 il giudice sammarchese Marco Centola accoglieva Giuseppe Garibaldi, sbarcato sulle coste calabresi. Lo scorso agosto, il sindaco di San Marco in Lamis, Michelangelo Lombardi, ospite del Comune di Melito di Porto Salvo, per ricordare la figura di Marco Centola, ha voluto evidenziare il profondo significato dell’Unità italiana facendo riferimento alle parole del magistrato: “Coloro che rivestiti di pubblico potere, al bene della patria debbono concorrere investigando la verità e proclamando la giustizia. Se costoro scevri non sono di passioni e non sanno distinguere la vita privata da quella pubblica e hanno il dovere di non fare entrare i propri affetti nel disimpegno del pubblico uffizio, subentra l’altro (dovere) di ritirarsi dalla carica per lasciarla a chi ne è più meritevole”.

Parole che si accompagnano a quanto evidenziato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo scorso 5 maggio a Quarto dove ha ricordato il vero senso dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia: “Non sono tempo perso e denaro sprecato, ma fanno tutt’uno con l’impegno a lavorare per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi”. Il Capo dello Stato ha voluto così sottolineare come attraverso i festeggiamenti dell’Unità d’Italia si possano recuperare “motivi di fierezza e di orgoglio nazionale, anche per affrontare con la necessaria fiducia le sfide che ci attendono e mettono alla prova il nostro Paese”.




 Redazione (da Comitato Unità d'Italia-Città di San Marco in Lamis + sanmarcoinlamis.eu)

 

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