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26/09/2010

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LA STRUGGENTE MALINCONIA DELLA PARTENZA

Clicca per Ingrandire Ogni persona, crescendo, cerca di progettare la propria vita talvolta lontano dal proprio paese. Purtroppo! Si cresce in fretta - il tempo non si ferma - e si arriva a conseguire quell’atteso diploma di maturità che ti porta a compiere importanti scelte per il futuro. E in quel caldo e lucente mese di luglio sono tante le domande che ti echeggiano nella mente: cosa fare… andare o meno all’università, e dove andare… quale facoltà scegliere? Meglio lavorare… prendersi un anno sabatico… lavorare con papà… o restare a Peschici?

L’unica a cui diamo una risposta immediata è l’ultima: meglio non restare! Tutte le altre vengono dopo. Il nostro paese non offre molte possibilità per i giovani (attività di studio, lavoro o anche semplice svago) e capita spesso che tanti di noi si allontanino per realizzarsi, viaggiando e cercando quella meta che porti ad accrescere le personali conoscenze, a crearsi un futuro lavorativo, a vivere esperienze nuove, positive e negative, che portino a maturare.

Ma la distanza produce malinconia. Al primo impatto tutto è bello: la città, i colori, i palazzi, la grandezza, le abitudini, la diversità di cultura, di pensiero. Crediamo che sia tutto facile e non ci accorgiamo di essere soli nelle mille difficoltà nascoste di una città. Bisogna fare attenzione. Ogni passo sbagliato potrebbe causare danni al viaggio che si è scelto. Nessuno dei nostri cari è presente, a proteggerci. Siamo soli e da soli dobbiamo crearci un sano percorso da seguire e possibilmente portare a termine.

Spesso sentiremo questa malinconia, procurata dall’assenza dei “nostri” colori, delle “nostre” campagne, della “nostra” gente, dei “nostri” piatti, dei “nostri” cari, dei “nostri” amici, delle “nostre” abitudini, delle “nostre” tradizioni. E siamo già coscienti che, come tanti che ci hanno preceduto, potremmo stabilirci nella città prescelta per continuare gli studi e crearci là una famiglia, una carriera, tornando al paesello natio, là dove siamo cresciuti, solo ed esclusivamente per le vacanze.

Anche da lontano, però, non dobbiamo dimenticare le nostre origini, il paese, le tradizioni del nostro territorio. Dobbiamo continuare, anche a distanza, a essere presenti nella vita del nostro Gargano. Noi lo faremo, è una promessa, perché il Gargano è la nostra casa, un pezzo importante della nostra vita, che porteremo sempre nel cuore e nei pensieri. Senza la sua presenza dentro di noi la nostra vita non sarebbe completa. E senza perdere la speranza che in futuro la situazione e le condizioni dei nuovi giovani cambino, e il Gargano inizi un percorso di innovazione e crescita.

Tutti, insieme, possiamo cooperare per il miglioramento del nostro territorio e forse, così, tanti di noi avranno la possibilità di non abbandonare il proprio nido e, nel caso sia proprio necessario, di tornarvi stabilmente. Per adesso, invece, il percorso che abbiamo scelto di intraprendere dobbiamo crearcelo lontano. Non è facile, ma è così!

Davis Maggiano

 Redazione

 

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