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13/08/2010

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NOI STIAMO CON I PARCHI

Clicca per Ingrandire Apprendo non senza sorpresa, ma con somma soddisfazione, dello stato di salute di cui gode il Parco naturale “Punta Pizzo” di Gallipoli! Lungi da me ogni tentativo di inutile e sempre sterile polemica a distanza, tuttavia mi sembra di aver visto male o di essermi sbagliato in modo grossolano. Evidentemente ho visto un altro film. E con me tanti visionari che hanno espresso denunce e lamentele mai ascoltate da chi di dovere. E non riguarda solo il mese di agosto, allorché in verità il problema si aggrava e si moltiplica in misura esponenziale.

Mi aspettavo un intervento a giustificazione o a chiarimento da parte di un amministratore comunale o del presidente provvisorio dell’Ente. Invece ha risposto Legambiente a difesa d’ufficio dell’uno e dell’altro. So che appartiene ai verdi, come associazionismo e per istituzione, la tutela dell’ambiente quale compito specifico che proviene proprio dal volontariato. Ebbene, se si è davvero intervenuto a ripulire l’area protetta portando via di tutto e di più, anche l’inverosimile, ciò significa che c’era degrado e l’opera effettuata ricade nel loro ambito di competenza e va attribuita a loro merito.

Resta però un dato di fatto, e cioè: tutto il litorale sud, inclusa la litoranea che insiste nel Parco insieme a dune, pinete e spiagge libere, è aggredito quotidianamente, dall’alba al tramonto e persino di notte, da villeggianti o vacanzieri, non certo residenti, tutti frequentatori trasgressivi e pronti a sfruttare l’assenza di controlli e vigilanza. Al di là dei rapporti di prossimità o di collaborazione con l’Amministrazione comunale o con l’Ente Parco, rimane il problema che, a quanto pare, di certo non è il solo. Tutto il territorio cittadino soffre di carenze strutturali e non è possibile né accettabile che, allorché vengono richiamate le inadempienze pubbliche, non si trovino adeguate risposte dai diretti interessati e responsabili.

Ringrazio dell’invito propostomi da Legambiente di partecipare alle operazioni di pulizia in un’area notoriamente abbandonata, ma non è stato colto il mio messaggio. Ancora per quanto tempo il Parco dovrà restare una realtà fittizia sulla carta? Non dev’essere anche un cavallo di battaglia e un fiore all’occhiello per la città e, per Legambiente, una opportunità di valore turistico, scientifico e didattico?

Gino Schirosi




 Comunicato stampa

 

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