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07/08/2010

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NEWS DAI MONTI DAUNI

Clicca per Ingrandire Roseto, Sagra del Tartufo = Stasera, sabato 7 agosto, il cartellone degli eventi di Roseto Estate 2010 propone un imperdibile appuntamento col gusto: la Sagra del Tartufo. Dalle 21, negli stand allestiti lungo le vie del centro storico, ai visitatori sarà possibile gustare un primo, un secondo e un contorno con piatti tipici della tradizione gastronomica rosetana dove il tartufo è l’ingrediente principe. La serata, inoltre, sarà allietata dalla musica di un gruppo folk.

Domenica 8 agosto, in anfiteatro, l’estate di Roseto proseguirà con lo spettacolo musicale dell’International Sound. Balli di gruppo sotto le stelle cadenti il 10. La serata dei “Talenti rosetani allo sbaraglio”, invece, andrà in scena mercoledì 11, mentre il 12 si conferma il tradizionale appuntamento con “Rock Festival” in anfiteatro. Altro gradito ritorno è quello di “Roseto Ieri e oggi”, che si terrà venerdì 13, appuntamento culturale che ricostruisce la giornata-tipo della tradizione contadina anche attraverso la degustazione di antiche ricette e l’animazione del borgo antico con la musica dei Tamorra.

Sabato 14 agosto nuovo appuntamento col Festival d’Arte Apuliae e le colonne sonore che ricordano i capolavori del cinema. Domenica 15, invece, Anguria Party e balera in piazza. Martedì 17 agosto, Roseto in Cabaret con Demo Mura (Pro Loco Roseto Valfortore)


Orsara Jazz = Domenica 8 agosto alle ore 22 in Largo San Michele andrà in scena il progetto Daunia Big Band & Daunia Gospel Choir: Sacred Concert di Duke Ellington - Versione di Høybye/Pedersen per soprano solo, coro misto e big band, una coproduzione “Orsara Musica Jazz Festival” e Festival di Musica Sacra “La via Francigena del Sud”. Lo spettacolo rappresenta il raccordo culturale fra la tradizione musicale jazz quale alta espressione musicali religiosa della comunità afroamericana e il tema del sacro così presente nel nostro territorio pugliese, impregnato di testimonianze, percorsi, architetture e ritualità legati alla religione.

Il progetto offre l’opportunità di godere di un’opera musicale poco frequentata, pensata per un organico “monstre” composto di Orchestra Big Band, Coro, voci soliste. La produzione è l’occasione per una nuova collaborazione con un festival che fa del sacro il suo filo conduttore “La via Francigena del Sud.

Sacred Concert di Duke Ellington sarà eseguito con Daunia Big Band & Daunia Gospel Choir, diretto da Mario Raja, Maestro del Coro Agostino Ruscello, dal Soprano Lucia Diaferio, dal Mezzo Soprano Mara De Mutiis. Come ogni anno, il festival produce uno spettacolo inedito presentato in anteprima nazionale durante la rassegna. Un progetto ambizioso che pesca nella produzione “sacra” di uno dei più grandi musicisti arrangiatori compositori del XX secolo: Edward Duke Ellington.

SCHEDA = Edward Duke Ellington ha composto negli ultimi anni di vita tre concerti di musica sacra che rappresentano il testamento spirituale di questo grande compositore del ventesimo secolo. Si tratta di musiche di straordinaria bellezza alle quali il Duca ha lavorato con particolare devozione curando personalmente sia gli arrangiamenti per big band e coro che i testi ispirati in gran parte al Vecchio e al Nuovo Testamento. Duke Ellington, a partire dal 1965, quando eseguì il primo Sacred Concert nella Grace Cathedral di San Francisco, diffuse i suoi concerti sacri in tutto il mondo nelle più importanti chiese e cattedrali, nelle sale da concerto e nelle università al fine di diffondere il suo messaggio di fede attraverso la musica. Ellington, cresciuto con un profondo background religioso, si considerò un messaggero contro l’ateismo. Le sue convinzioni si riflettono nei testi dei Sacred Concerts, nei titoli e nei brani recitati, dei quali è anche autore.

Questa musica, composta negli anni della lotta degli afroamericani per la loro emancipazione, ha anche una forte valenza sociale: affermò ciò che doveva essere detto in modo convinto e penetrante, ma non stridente e provocatorio. Significativamente la suite “Freedom”, che conclude l’opera con un forte messaggio di speranza, ha una durata di oltre dieci minuti. I Sacred Concerts rappresentano un punto culminante nell’iter artistico di Ellington: comprendono tutte le sue idee, tecniche e pratiche stilistiche acquisite e presentano anche nuovi elementi quali l’uso del coro, del jazz modale degli sessanta e settanta, del canto recitativo in forma di reading poetico con profonde influenze gospel ed anche R&B.

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