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07/08/2010

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SE SEI BRUTTO, TI TIRANO LE PIETRE… SE SEI BELLO TI TIRANO LE PIETRE…

Clicca per Ingrandire Caro direttore,
esco da casa, le persone mi guardano e si fanno il segno della croce! Penso: “Allora ha ragione Joe, le persone credono che io sia un Messia!” In realtà… sedevo sui gradini di una chiesa. Credo abbia ragione anche Tonino Carotone: “È un mondo difficile. È vita intensa. Felicità a momenti. E futuro incerto”. Viviamo in un paese difficile dove le contraddizioni che riscontro nei cosiddetti cittadini perbene di Vieste sono straordinarie. Il mio diritto costituzionale di chiedere alle autorità preposte di verificare la conformità dell’autorizzazione rilasciata dall’ufficio Demanio Marittimo del Comune di Vieste all’associazione sportiva Kite Club Vieste (foto del titolo, atleta di kitesurf; ndr) alle prescrizioni contenute nella legislazione in vigore improntata alla sicurezza dell’attività di balneazione e navigazione, è interpretato come “il bastone fra le ruote”.*

L’interesse pubblico di tutelare la navigazione e la sicurezza di una spiaggia affollata da migliaia di persone (interesse collettivo) è messo in discussione poiché tutelo anche i diritti dei miei nipotini di tre e nove anni, A. e P., da sempre utenti del tratto di spiaggia interessato dall’autorizzazione rilasciata dall’ufficio Demanio Marittimo del Comune di Vieste. Perché ricevo tanti insulti e insinuazioni via email se l'autorizzazione comunale è conforme alla legislazione in vigore improntata alla sicurezza dell'attività di balneazione e navigazione? Quante volte gli incidenti hanno trovato giustificazione (di fronte al diritto) nel rispetto della legittimità degli atti amministrativi? Perché non posso mettere in discussione la valutazione logica contenuta nell’autorizzazione comunale?

Le insinuazioni di un interesse privato del sottoscritto (dimenticano queste persone di osservare clamorosi conflitti d’interessi di palazzo, forse dal sapore penale), la tutela della salute dei miei nipotini, provenienti da persone colte, che non sono portatrici d’interessi diffusi ma personali, che hanno studiato all’università, dimostrano un decadimento dei valori che regolano la vita all’interno della società. La straordinaria ignoranza della mia storia, Lei direttore sa benissimo che mi sono occupato, a titolo personale, di un probabile traffico di rifiuti nucleari sospettati di essere stati abbandonati al largo di Vieste e intombati nelle cave di Apricena, degli ordigni della II Guerra Mondiale abbandonati sui fondali marini al largo di Vieste che rilasciano sostanze chimiche, permette a esperti del diritto di scendere a livelli infimi, dimenticando il mio impegno personale di tentare di tutelare la salute dei bambini, perché l’arsenico presente nelle nostre acque fa male alla salute, anche di quelli delle persone che mi riversano addosso insinuazioni e veleni di ogni tipo. Non c’era ombra, allora, evidentemente, del mio conflitto d’interessi.

Com’è possibile ricevere insinuazioni (che non ho mai ricevuto da delinquenti di professione cui ho rotto davvero i coglioni) quando mi sono occupato, sempre a titolo personale, prima che costituissi l’Associazione Utopia Viestana, di straordinari problemi che riguardano la vita di noi tutti? È disarmante la logica di queste persone. In questi giorni vado a caccia, sempre a titolo personale, con l’aiuto di esperti, di diossina. Dopo un decennio di falò dell’immondizia nelle discariche comunali di Vieste e Peschici, ho qualche dubbio sulla bontà di qualche alimento. È conveniente farlo? È conveniente allertare eventualmente le autorità competenti? Non sarebbe più opportuno mandare a fare in culo tutti e andare via lontano da questo paese? Non posso: ho un conflitto d’interessi che si chiama A. e P., i miei nipotini. Figurarsi, caro Direttore, cosa sarebbe successo se avessi messo in discussione la regolarità di qualche concorso pubblico! Gli atti, se non incendiati, potrebbero parlare ancora oggi.

Viviamo in un paese dov’è necessario l’intervento dei Carabinieri per tutelare il sonno di residenti e turisti minacciato dai decibel illegali delle attività d’intrattenimento e svago. Viviamo in un paese dove gli abusi perpetrati da molto tempo diventano diritti. Tutti giustificano la personale violazione delle regole con l’invito a occuparmi “dei problemi seri”, altrui, e lasciare stare le “sciocchezze” che evidentemente riguardano loro. Viviamo in un paese confuso dove tutti già mi vedono e trattano come politico: “politico fallito e con un mio personale fine, e Messia salvatore di Vieste”. È schizofrenica l’assoluta assenza di opinioni e critiche nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Vieste e l’abbondante quantità di insulti che ricevo soltanto perché esprimo la mia personale opinione. Dove sarebbe lo scandalo se un giorno mi occupassi di politica? Compratevi un dizionario di italiano e leggetevi la definizione di politica.

Probabilmente sono l’unico che ha studiato Turismo e Politica, oltre ad aver scritto molto sulle tematiche care alla nostra cittadina. È evidente l’assoluta ignoranza dei meccanismi della ricerca del consenso dei voti. I voti a Vieste si conquistano non con le opinioni scomode e le denunce sociali ma, nelle migliori delle ipotesi, con il sorriso e la gentilezza. Il caso dell’assessore Angelo De Vita è straordinario. In altre ipotesi, le peggiori, sono stati i ricatti occupazionali, le relazioni economiche, i concorsi pubblici truccati dei figli dei comunisti, a creare il consenso elettorale. Viviamo in un paese cieco di fronte alle evidenze. Tutti mi chiedono programmi, soluzioni alle problematiche affrontate nei miei articoli. Le misure da adottare sono implicite nelle denunce. Un infante è perfettamente capace di suggerire la necessità di sincronizzare gli orari del trasporto urbano con gli orari delle Ferrovie del Gargano e della Sita.

In alcuni casi, sparuti a dire la verità, anche le persone che hanno massacrato il diritto, invocano la necessità del rispetto delle regole. Per tutti, questa volta, non solo per gli altri. Il caos non è infinito.
In altri casi, le lamentele per aver violato le regole sono poche dignitose. Ricordo che un giorno - Corso Marinai D’Italia - le scuse accampate dai trasgressori del divieto di sosta confluivano nel bagno: diarrea!
Dopo questa lunga premessa, volevo ritornare al lungomare Europa, e quindi al mio conflitto di interessi. Non c’è bisogno di scomodare il Gruppo per la Sostenibilità del Turismo, creato dalla Commissione Europea nel 2004 e costituito da rappresentanti di enti internazionali, governi degli Stati membri, autorità locali e regionali, rappresentanti dell’industria del turismo, di organizzazioni ambientali, di organismi professionali, sindacati e organi di ricerca e istruzione, con il compito “di creare un quadro d’azione e fornire una guida per la gestione delle destinazioni turistiche locali e per l’uso di indicatori e sistemi di monitoraggio”, per comprendere l’importanza della sicurezza per turisti e residenti.

È mia abitudine raggiungere la spiaggia di San Lorenzo a piedi. Una volta attraversavo la litoranea (una volta SP 52 e oggi strada comunale) usando le strisce pedonali di fronte al Lido Cristalda. Dopo aver rischiato di essere investito dalle macchine provenienti da San Lorenzo, la visuale a sinistra è impedita dai cassonetti dell’immondizia, ho cambiato piani e oggi attraverso la litoranea sull’altro lato della rotonda, ma bisogna sempre stare molto attenti. Il lungomare Europa necessita di una riqualificazione strutturale improntata alla sicurezza di pedoni e automobilisti. È necessario creare diversi sottopassaggi pedonali, vigilati da un sistema di videosorveglianza, per permettere a cittadini e turisti provenienti da Via della Repubblica, Via Gioacchino Rossini, Piano Integrato e mega parcheggio del Lungomare Europa, di raggiungere la spiaggia in sicurezza. L’unico sottopassaggio pedonale pubblico, incustodito e non sorvegliato, non funzionale per i diversamente abili, si trova nelle vicinanze del Villaggio Azzurro (il mio conflitto d’interessi - i miei nipotini vivono lì). I miei nipotini, ma anche i turisti dell’Albergo delle More, oltre a tutti gli abitanti della Chiesola, non possono usarlo per recarsi al mare perché è un letamaio; sono costretti, quindi, ad attraversare la strada. Le autorità competenti sono informate dello stato d’abbandono del sottopassaggio vicino al Villaggio Azzurro?

Inutile ricordare la necessità di rifare il marciapiede, stretto e sconnesso del tratto del Lungomare Europa che va dal Lido Cristalda alla pensione La Giara. È sconsolante osservare il mega parcheggio del Lungomare Europa semivuoto quando la litoranea è piena di macchine parcheggiate a destra (andando verso nord). Non c’è divieto di sosta per la maggior parte del lungomare, ma la scelta dell’Amministrazione Comunale è infelice poiché la strada è molto stretta e attraversata dai mezzi delle Ferrovie del Gargano, mezzi pesanti privati, ambulanze, mezzi dei Vigili del Fuoco e dei Forestali. Spesso l’ambulanza è costretta a rallentare e fermarsi per via del traffico caotico e intenso; sappiamo tutti che un minuto di tempo può fare la differenza tra la vita e la morte, anche dei vostri figli. La politica deve dimostrarsi coraggiosa. È necessario cercare una soluzione condivisa fra gli interessati tenendo ben presente che il diritto alla sicurezza ha la precedenza sulla libertà d’impresa.

Sul lungomare Europa dev’essere assolutamente vietato il parcheggio delle autovetture, anche dei diversamente abili, e il carico e scarico delle merci. È necessario usare il mega parcheggio del lungomare Europa, accettando il sacrificio di pagare € 2,50 per mezza giornata o € 4,00 per tutta la giornata, con la possibilità di prevedere abbonamenti settimanali e mensili, e raggiungere la spiaggia col sottopassaggio pedonale. Perché pagare soltanto l’ombrellone e il lettino, e non il parcheggio della macchina? I collegamenti dal paese, passando per il megaparcheggio devono essere garantiti dalle navette del trasporto urbano e attrezzate per i diversamente abili. Tutti i lidi balneari, e gli accessi pubblici al mare devono essere accessibili ai diversamente abili. Ovviamente la politica deve fare la sua parte. Oltre alla presenza sul lungomare e sulla spiaggia delle pattuglie fisse della Polizia Municipale, è necessario contribuire col bilancio comunale al finanziamento degli eventi organizzati dai lidi balneari. La straordinaria offerta degli eventi messa in atto dagli stabilimenti balneari va sostenuta; in altre realtà i lungomari sono molto vivi e costituiscono un’attrattiva turistica. Cosa sarebbe Vieste oggi senza la straordinaria offerta di eventi messa in atto dal Pelikano Beach, Oasi Beach, Quasenada Beach Club, Vela Velo, La Bussola? Gli eventi organizzati da privati, vanno cofinanziati dall’Amministrazione Comunale.

La politica deve essere molto coraggiosa. L’Ici per le attività commerciali va aumentata per reperire la somma di 400mila euro da vincolare al finanziamento di un’agenzia per la promozione e valorizzazione turistica del territorio. Gli eventi, capaci di attirare le televisioni, fanno la differenza delle destinazioni turistiche. Confrontate il programma estivo della nostra Amministrazione Comunale col programma del Carpino Folk Festival. Una parte dei 400mila euro deve essere destinata al cofinanziamento degli eventi privati organizzati dai lidi balneari e in generale dalle attività commerciali che fanno intrattenimento. Quanto ai soldi necessari per finanziare la riqualificazione del lungomare Europa, è il momento di valutare la possibilità di prendere in considerazione le entrate derivanti dagli usi civici sui quali insistono i villaggi turistici.

Adesso vorrei occuparmi del lungomare Enrico Mattei ma, non avendo un conflitto di interessi, sarò breve. Un video girato da Maurizio Tangari (http://www.youtube.com/profile?user=UTOPIAVIESTANA#p/u/0/BrQALjR3By0) mette in evidenza il degrado. Il giardino pubblico di fronte all’albergo Scialara, area videosorvegliata, “costituita da un’ansa rocciosa prospiciente il mare e posta nella parte iniziale di quel gioiello di spiaggia che è la Scialara” (Gianni Sollitto, GdM, 12 aprile 1991), ottenuto grazie allo sforzo dello scomparso Carlo Nobile, è un letamaio e una vergogna. Il marciapiede del lungomare Enrico Mattei, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, è stato trasformato in un bazar abusivo; lo spazio per i pedoni è sempre meno. Le autovetture parcheggiate sulla larga strada, spesso rimangono lì in eterno e non appartengono ai bagnanti. Andrebbe istituito il parcheggio a pagamento. Per il resto, valgono le considerazioni fatte per il lungomare Europa (i collegamenti col paese devono essere garantiti dalle navette del trasporto urbano attrezzate per i diversamente abili, i lidi balneari e gli accessi pubblici al mare devono essere accessibili ai diversamente abili, presenza sul lungomare delle pattuglie fisse della Polizia Municipale).

Quand’ero fanciullo, Vieste era conosciuta grazie al Paradiso Selvaggio. I lungomari di Vieste, se valorizzati e riqualificati con intelligenza, potrebbero trasformarsi in una straordinaria opportunità di sviluppo. È arrivato il momento di dare valore aggiunto al Bikini, recentemente ristrutturato, al Pelikano Beach, Oasi Beach, Vela Velo, Cristalda, La Bussola, Helios, Mistral e tutti gli altri. È arrivato il momento di mettere in atto scelte coraggiose capaci di scuotere questo paese dal torpore e dall’assenza assoluta di progettualità. (Sapete il ruolo che giocherà Vieste nel POR Puglia 2007-2013?). È arrivato il momento di ricostruire i rapporti col governatore Vendola. A condizione di tollerare il mio conflitto di interessi - i miei nipotini A. e P. - e avere la voglia di cambiare le vostre abitudini e convinzioni. Per la ricostruzione delle dune, basterebbe leggere gli importanti scritti di Nello Biscotti e Carolina Benincasa.

Lazzaro Santoro


* Il presidente di Utopia Viestana aveva chiesto di verificare la conformità dell’autorizzazione rilasciata dall’ufficio Demanio Marittimo di Vieste all’associazione sportiva KITE CLUB VIESTE “ad esercitare una serie di manifestazioni sportive concernenti il kite surf, con l’utilizzo di un tratto di arenile di mq. 360 a terra e mq. 1000 a mare nel quale saranno installate strutture mobili atte a svolgere le varie manifestazioni come gazebo giuria, palco, banner, striscioni pubblicitari, etc. ed installata la necessaria corsia di lancio antistante l’area a terra” alle prescrizioni contenute nella legislazione in vigore improntata alla sicurezza dell’attività di balneazione e navigazione. L’area interessata è situata fra due stabilimenti balneari molto frequentati.

 Redazione

 

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