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05/08/2010

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CFF: TRE GIORNI DI FUOCO

Clicca per Ingrandire Dopo le due prime serate in Piazza del Popolo, il festival si trasferisce nella parte più vecchia del paese per presentare i suoi progetti speciali. Tre serate (5-6-7 agosto) completamente dedicate a progetti, artisti e musica del Gargano con l’omaggio al suono della chitarra battente. Il festival, nato per ossequiare i Cantatori di Carpino, è diventato a tutti gli effetti il Festival del Gargano. Alcuni sostengono che il lavoro che stiamo compiendo sul prezioso patrimonio della tradizione orale del nostro territorio ha rimesso in moto il turismo giovanile sul Gargano e ha rimesso in movimento un nuovo fermento artistico e culturale garganico. Lo speriamo vivamente e lavoriamo anche per questi obiettivi.

Ma con tutta franchezza registriamo anche quest'anno l'assenza completa di sensibilità di quasi tutti gli amministratori locali su questi progetti che rientrano nelle finalità statuarie del proprio essere, ma vengono puntualmente disattesi a favore di cartelloni estivi privi di senso beneficiati da finanziamenti a pioggia per serate che nulla aggiungono allo sviluppo del nostro territorio. Sono passati 15 anni dalla nascita del nostro festival e nulla è cambiato in chi dovrebbe amministrare con sapienza e strategia il nostro territorio. In chi dovrebbe saper scegliere. In chi dovrebbe vagliare i progetti che nascono spontaneamente sul territorio e sostenerli, e dargli sviluppo.

Purtroppo, dopo 15 lunghi anni, siamo ancora considerati “soggettività in cerca di mucche da mungere”. E' un vero peccato che i maggiori consensi per le nostre attività debbano provenire dall'esterno della Capitanata. Soprattutto è un vero peccato che i nostri enti locali siano solo ed esclusivamente considerati posti da occupare e dai quali avviare e/o continuare perennemente una campagna elettorale che non finisce mai. Chi si senta chiamato in causa può mandarci un messaggio positivo e sostenere la nostra collaborazione con Amnesty Internazional acquistando un pacchetto di magliette ufficiali del festival da utilizzare come meglio crede. E vedrete come anche questo ennesimo stimolo che lanciamo verrà invece usato strumentalmente per decurtarci i già esigui finanziamenti assegnatici.

Ma torniamo al nostro festival. “E' insieme agli artisti del Gargano - afferma Michele Ortore, presidente dell’associazione organizzatrice, - che abbiamo voluto organizzare i progetti speciali cui teniamo particolarmente: la Serenata di Carpino e di San Giovanni Rotondo, e il Viaggio nella terra della Chitarra Battente. Il primo, che verrà eseguito nel corso della sesta edizione della “Notte di chi ruba donne”, è la riproposizione dei sonetti di Carpino e San Giovanni Rotondo nella modalità con cui venivano portate le serenate sul Gargano fino alla prima metà del 900. Il secondo è un raduno di suonatori e musicisti di chitarre battenti che serve per fare il punto della situazione su questo strumento della tradizione popolare italiana che meriterebbe maggiore attenzione da parte dell'Unesco”.

Prima di questi progetti, oggi 5 agosto, verrà presentato in anteprima il progetto "Memorie di un territorio (le antiche vie dei Centri Storici minori del Gargano e le loro tradizioni)" vincitore di “Principi Attivi 2008” a cura del Gruppo Informale “Gargano System”. Ridare alle strade e alle piazze di alcuni Centri Storici del Gargano la loro antica denominazione in dialetto. Per non dimenticare e per tramandare alle nuove generazioni è fondamentale sapere che strade, larghi e vicoli hanno conservato per anni i loro toponimi che nella riorganizzazione stradale moderna sono stati poco o niente considerati e poi italianizzati. Il recupero dei luoghi, dunque, e dei dialetti locali nella scrittura e nella pronuncia è la base da cui parte questa idea e sarà il tema portante di tutta la serata.

Per Carpino, come per gli altri paesi considerati, si è scelto un percorso che deve essere necessariamente accompagnato dalla “cartina”. Un esperimento, un inizio che potrebbe produrre altre idee, altre collaborazioni, una crescita partecipata rivolta a tutti e che coinvolge tutti. Siete tutti invitati a fare insieme una bella passeggiata, cartina alla mano, alla riscoperta degli antichi luoghi di Carpino accompagnati da Pio Gravina curatore del progetto, partenza prevista alle 20 circa. A seguire, in Largo San Nicola, presentazione musicale del cd “Suoni e canti della tradizione di San Giovanni Rotondo”, progetto Cala la Sera.

La Notte di Chi Ruba Donne, venerdì 6 agosto, verrà aperta alle 21.30 dalla presentazione del terzo progetto speciale: la campagna 2010 di registrazione ai cantatori carpinesi, promossa dall’Associazione Culturale Carpino Folk Festival e curata da Pio Gravina, Enrico Noviello e Paolo Modugno. Nonostante la scomparsa dei più grandi interpreti dell'ultimo secolo del patrimonio pastorale e agricolo delle serenate (Di Mauro, Conforte, Sacco, Maccarone, Gentile…), esiste ancora a Carpino un certo numero di interpreti autentici, che ha ereditato di prima mano questo patrimonio nel contesto organico della fruizione rituale in cui questi canti venivano eseguiti. In tale progetto sono stati quindi documentati i principali esecutori rimasti. Con alcuni di essi Gravina e Noviello intrattengono relazioni amicali già da diversi anni, altri invece sono stati avvicinati proprio nella campagna di registrazione e documentazione.

A seguire, la riproposizione musicale della Serenata a Carpino e San Giovanni Rotondo a cura di Enrico Noviello e Pio Gravina con: Adriano Castigliego, Piero Caputo, Nicola Sansone, Michele Rinaldi, Antonio Steduto, e Matteo Scanzuso, Carlo Trombetta, Mike Maccarone. La serenata che rubava le donne era del cantatore con voce certa, piena di sfumature ma limpida e decisa, sotto un tappeto di suoni aspri e armoniosi di chitarra battente e chitarra francese, a spezzare i silenzi stellati delle notti in paese prima dell'elettricità. Per restituire alla comunità garganica emozioni di quell'era lontanissima, abbiamo deciso di riunire chitarre sapienti e voci intense e antiche, che cantano continuamente ricercando quella dimensione essenziale dell'umano da cui tutti noi in qualche modo proveniamo. Prima i più giovani, che hanno appreso dai vecchi maestri, di Carpino e San Giovanni, per sentieri diversi ma sempre con passione e ricerca nel sangue. Poi il meglio di quello che rimane della tradizione: i vecchi cantatori di Carpino e San Giovanni Rotondo che, come tutti i garganici, di quelle serenate sono figli in senso anche letterale.

Il 7 agosto, serata del Secondo Raduno di Suonatori di Chitarre Battenti del Gargano: "Viaggio nella Terra della Chitarra Battente". La serenata, la tarantella, la danza, la cultura tradizionale di una comunità attraverso i suoni della chitarra battente. Vorremmo provare a cominciare un lavoro di censimento delle realtà di musicisti e costruttori della chitarra battente del Gargano. Approfittando del raduno chiederemo a musicisti e costruttori di compilare una scheda, fare una fotografia e cominciare a mettere insieme materiale con cui avviare un archivio. Col consenso dei diretti interessati le schede confluiranno sul portale del Carpino Folk Festival in un pagina dedicata a questo lavoro sulla chitarra battente. Il programma serale prevede:

- interventi musicali dei battentisti del Gargano
- Mostra-Mercato strumenti musicali (consulente scientifico Viaggio nella Terra della Chitarra Battente Antonello Ricci, docente all’Università degli Studi “La Sapienza” Roma). Si tratta di ricercatori e musicisti che hanno contribuito col loro lavoro di ricerca e di riproposizione dei repertori ad ampliare il panorama legato soltanto al mondo contadino e pastorale. Resta comunque la distinzione da operare fra musicisti che per loro scelta adottano uno strumento e un repertorio, e musicisti che nascono nel contesto socio-culturale utilizzando gli strumenti musicali propri di questo contesto e traendone i suoni indicati dal proprio legame culturale. Sul Gargano si sono venute a creare le contingenze perché i due mondi si potessero incontrare favorevolmente dando luogo a un nuovo territorio culturale.

Sul Gargano la chitarra battente è di casa così come lo sono i musicisti che la suonano. Le figure storiche dei suonatori di chitarra battente di Carpino e del Gargano sono diventate vere e proprie icone della musica italiana. E a Carpino sono venuti in molti ad attingere per la loro creatività artistica. L'obiettivo è un raduno il più possibile ampio ed esaustivo di tutti i musicisti garganici che ci consenta di fare il punto della situazione locale in maniera chiara. Un raduno aperto ai costruttori di battenti che potrebbero mostrare ognuno un piccolo aspetto della tecnica di costruzione: come si scelgono i legni, come si lavoro un pirolo, come si costruisce una rosetta ecc. A ciascun battentista verrà data la possibilità di eseguire massimo tre pezzi del proprio repertorio, siano essi appartenenti al mondo contadino-pastorale siano nuove riproposizioni.


 Ufficio Stampa Associazione Culturale Carpino Folk Festival

 

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