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04/08/2010

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CULTURA, QUESTA SCONOSCIUTA

Clicca per Ingrandire Puntuale, con l’arrivo di ogni estate a Rodi Garganico, è incominciata sabato 31 luglio la rassegna culturale “Gargano tra natura e cultura”, fortemente voluta ogni anno dalla casa editrice il Rosone e dal Centro Rodiano di Cultura “Uriatinon”. Quest’anno si sono aggiunti l’Associazione Onlus “Gli amici del Convento”, l’Archeoclub di Foggia, i Frati Cappuccini e il Comune di Rodi Garganico. Gli incontri si terranno quasi tutti nella sala dell’antico convento dello Spirito Santo. Sei in tutto, sino al 25 agosto. Appuntamenti che vogliono essere un appello per salvare i “I luoghi del cuore” del Gargano, chiedendo alla popolazione e alle Istituzioni locali, regionali e nazionali, una maggiore attenzione a due monumenti particolarmente importanti per la cittadina garganica: salvaguardia che dovrebbe avere una certa priorità in un paese turistico.

La serata di sabato 31 luglio è partita con la messa e la successiva benedizione della riproduzione della sacra tela rappresentante l’Eterno Padre. La chiesa del convento era gremita di gente, tanto che non c’erano posti a sedere. Santa Picazio, presidente dell’Archeoclub di Foggia, per i numerosi fedelissimi di questo evento, è stata una giusta guida alla conoscenza di alcune notizie che potevano non essere note a tutti: una breve storia dell’antico edificio dei cappuccini, il primo sul Gargano risalente al 16.mo secolo, ma anche alcune informazioni sulla tela della Pentecoste, la cui copia aiuta a completare l’arredo di questa chiesa.

La seconda serata è stata presentata dalla prof.ssa Teresa Maria Rauzino, nota per gli studi di storiografia garganica e per le lotte sulla difesa di questa che è anche la sua terra. La ricercatrice ha introdotto la presentazione di “Romanzo meridionale”, un romanzo breve di Sergio D’Amaro, vincitore nel 2006 del premio”Città di Vico”, regalando una interessante ricostruzione della memoria storica e linguistica di Rodi, attraverso la menzione di persone del posto divenute personaggi realmente vissuti nelle pagine della narrazione di D’Amaro. Ripercorrere i sapori e le atmosfere di un passato in cui la cittadina ha brillato per il suo porto e i suoi commerci agrumari, hanno fatto riscoprire la bellezza delle antiche storie.

Altro incontro da non dimenticare, che sicuramente regalerà qualche novità, quello di domani 5 agosto alle 20. Un dibattito fortemente voluto dall’Ispettore onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Carmine De Leo, sulla tutela della chiesa di Santa Barbara situata alla periferia di Rodi Garganico in una posizione che lascia ammirare una splendida vista del mare con annessa proprietà fondiarie di giardini di agrumi e uliveti, già Commenda del Cavalieri di Malta. Un monumento ricco di storia, che va recuperato per una conoscenza più approfondita delle sue secolari vicende.

La manifestazione proseguirà nei giorni 9-20-25 agosto, rispettivamente con Falina Marasca e Pietro Saggese che proporranno il libro di poesie di Michele V. Russo, “Canti garganici”, per passare il 20 alla chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo col libro di Candida Gentile “La chiesa di S. Pietro e Paolo”. Concluderà la rassegna la professoressa Antonietta Ursitti, illustrando ai presenti il volume dedicato a “La cucina povera in Capitanata”. Per l’occasione sarà possibile gustare prodotti tipici locali grazie anche all’aiuto dell’associazione “Amici del convento”, che in questa circostanza si sta dimostrando molto attiva. Saranno i suoi componenti ad allestire uno stand a disposizione dei presenti.

Gli incontri culturali, nonostante siano patrocinati dal Comune di Rodi Garganico, non sono inseriti nella tabella delle manifestazioni suggerite ai turisti durante l’estate. C’è gente che ama visitare luoghi su cui non è informato dalla storia, per sapere e poter trarre emozioni da raccontare, e non vuole recarsi in posti che brillano di luce impropria che risultano, poi, anonimi. Perché si cerca l’anima di un territorio. Forse la cultura è un’attrattiva poco adatta in contesti dove si costruisce la propria immagine avendo come riferimento tutt’altro? La risposta la lasciamo trovare a tutti quelli che hanno il gravoso compito di lavorare sul proprio ambiente, tenendo a mente che ciò che si lascia sarà eredità dei nostri figli.

Rosanna Maria Santoro

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