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28/07/2010

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UN ATOLLO IN MEZZO AL MARE

Clicca per Ingrandire La società “Prim Marina di Peschici srl” con sede in Torino ha presentato alla Regione Puglia la richiesta di concessione dello specchio d’acqua antistante il paese, con allegato progetto preliminare per realizzare un porto turistico da circa 900 posti. Il progetto è strutturato come un’isola in mezzo al mare collegata alla terraferma da una strada sia pedonale sia carrabile sorretta da piloni in maniera da consentire comunque il passaggio dell’acqua e delle correnti senza ostacolo alcuno in maniera da non incidere sulla linea di costa. La strada si collegherà al braccio già esistente in maniera da diventare una passeggiata lunga circa un chilometro, dalla marina al nuovo porto.

Oltre ai 900 posti per barche che vanno dagli 8 ai 40 metri vi saranno una banchina per l’attracco di navi da crociera da 350 metri, con relativo parcheggio pullman e centro di accoglienza, anfiteatro con scena verso la rupe del castello, centro museale espositivo ove saranno illustrate anche le varie fasi di realizzazione e le tecnologie innovative utilizzate, pronto soccorso medico, cantiere navale, parcheggi coperti, torre di controllo con uffici per la capitaneria di porto e, naturalmente, servizi igienici, ristoranti bar e negozi per i beni di prima necessità.

Tra le originalità del progetto - elaborato dallo studio dell’arch. Vittorio Tarizzo di Torino con la collaborazione di tecnici del posto - vi sono alcune innovazioni di rilievo:

• prima fra tutte l’uso della barriera frangiflutti lungo l’intero perimetro esterno del porto, a una distanza di circa 20 metri, per impedire l’azione delle onde e avere una zona di “calma relativa” nello specchio d’acqua subito adiacente. In questa maniera si evita la realizzazione di grossi muraglioni di forte impatto paesaggistico;
• l’installazione di pale eoliche ad asse ruotante verticale, non impattanti ma di grande efficienza energetica, e di pannelli fotovoltaici a copertura delle parti orizzontali, che renderà la struttura perfettamente autosufficiente dal punto di vista energetico senza la necessità di doversi collegare alla rete pubblica;
• la realizzazione di detta opera avverrà con materiali prefabbricati e/o fabbricati in loco, provenienti via mare con navi e container senza impatti negativi dovuti al passaggio di camion e/o mezzi pesanti di movimenti terra lungo le strade;
• i parcheggi saranno tutti coperti e le auto non saranno posizionate sugli spazi esterni che, viabilità a parte, saranno tutti resi fruibili e attrezzati per il comfort degli ospiti che ormeggeranno la loro barca nella struttura portuale.

Naturalmente la realizzazione della struttura in questione si propone di portare a Peschici oltre alle imbarcazioni di grosse e piccole dimensioni e alle navi da crociera, anche e soprattutto le barche da regata. In Adriatico sono pochissimi i porti capaci di ospitare barche a vela da regata perché oltre alle notevoli dimensioni queste hanno bisogno di un fondale sicuro e di una buona esposizione al vento, cosa che qui non manca grazie a maestrale e scirocco che in maniera alternata non abbandonano questa località garganica.

Ormai il turismo nautico è diventato una realtà presente in tutto il Mediterraneo: il proliferare dei porti turistici e il mercato nautico che sforna barche in continuazione ne sono la più valida testimonianza. Una volta la gente si spostava solo con la roulotte e/o con la tenda, adesso invece si va in vacanza più frequentemente, più agevolmente e più piacevolmente con la barca, chi non può permettersela la affitta. Infatti ci sono molte società di charter nautico a vela e a motore. Una buona fetta del mercato turistico si sposta quindi in barca e la necessità di offrire un degno riparo ai diportisti che scelgono questo tipo di vacanza pare diventata una urgenza, forse la maggiore priorità di cui ha bisogno la cittadina garganica.

Se si offre accoglienza e ospitalità ai diportisti si riuscirà in un certo qual modo ad accaparrarsi una porzione della grande fetta del turismo nautico, altrimenti non resta che rinunciare a favore dei vicini (Vieste e Rodi che finora hanno dimostrato di essere stati più bravi e più capaci degli imprenditori peschiciani), oppure in favore dei dirimpettai croati che fanno da sempre turismo quasi esclusivamente nautico. Se andasse altrimenti sarebbe, come al solito, un’altra - l’ennesima - battaglia persa.

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 02/08/2010 -- 10:15:53 -- mario

Dall' articolo si legge: "Tra le originalità del progetto - elaborato dallo studio dell’arch. Vittorio Tarizzo di Torino con la collaborazione di tecnici del posto"..................per caso uno dei tecnici è il fratello di qualche pezzo grosso dell'Amministrazione?????? I CASI DELLA VITA!!!!!!!!!!

-- 26/08/2013 -- 17:15:08 -- matteo

Ogni iniziativa utile per dotare Peschici di un sistema integrato serio di portualità è benvenuto. È necesario però esere pragmatici e fare i conti con la realtà locale. Peschici ha bisogno del porto. Ci sono due strade da seguire contestualmente. La messa in sicurezza del porto esistente e le grandi progettualità. La prima può essere perseguita direttamente dal Comune con l'utilizzo di risorse pubbliche. La seconda con i privati. Le due cose non sono incompatibili. È utile perciò avviare un dibattito serio immediato con l'Amministrazione comunale e le forze sociali ed imprenditoriali interessate alla crescita del paese.

 
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