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23/07/2010

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A RISCHIO CHIUSURA OSPEDALE DI MONTE
Clicca per Ingrandire Il complesso e sempre più serio problema dell’ospedale “San Michele Arcangelo” di Monte sant’Angelo è stato al centro del dibattito consiliare a Palazzo di Città venerdì scorso. A causa del deficit finanziario che attanaglia il settore regionale sanitario sono stati previsti tagli che andrebbero a penalizzare i presidi ospedalieri delle piccole comunità come Monte Sant’Angelo dove la proposta dei vertici regionali mirerebbe a ridimensionare drasticamente il numero dei posti letto e dove potrebbe definitivamente essere chiuso il centro di riabilitazione motoria Padre Pio. Inoltre potrebbero avere conferma le voci che parlano di un aumento del ticket sulle prescrizioni sanitarie.

Nell’assise consiliare del 16 luglio scorso l’avvocato Vergura (Pd), dopo aver invitato tutti all’unità di intenti almeno in situazioni come queste, ha pubblicamente biasimato il Partito Democratico regionale “contro il quale - ha detto - noi del Pd angiolino dovremmo condurre una vera e propria lotta armata perché il direttore generale dell’Asl foggiana Ruggiero Castrignanò ci è venuto a prendere per i fondelli quando ci ha assicurato che il servizio di Day surgery non sarebbe stato soppresso. Di fronte a questa situazione - ha concluso Vergura - dobbiamo tutti mobilitarci coinvolgendo l’intera cittadinanza”.

In realtà il piano di rientro presentato dall’assessore regionale, Tommaso Fiore, prevede la soppressione di tanti piccoli ospedali, una ventina circa in tutta la Puglia, per un risparmio di circa 450 milioni di euro, a fronte di una previsione di entrate per 105 milioni di euro, senza che siano aumentate le tasse locali. Per quanto riguarda il “San Michele Arcangelo”, l’ospedale sorge in un territorio montano dal quale è difficile raggiungere gli ospedali viciniori ecco perché gli amministratori di Monte Sant’Angelo difenderanno coi denti la struttura ospedaliera (intitolata al santo patrono della provincia di Foggia) nata più di trent’anni fa. L’argomento è stato discusso in Consiglio comunale fino al pomeriggio del 16 luglio con alla fine la presentazione di una proposta unitaria, votata all’unanimità, volta alla conservazione dei servizi esistenti nell’ospedale “San Michele Arcangelo” anche per tutelare le tante decine di dipendenti che lavorano all’interno del presidio sanitario angiolino.

Ecco nel dettaglio quello che è stato proposto dal Consiglio comunale di Monte: mantenere 16 posti di Geriatria o in alternativa Medicina Interna, mantenere la chirurgia generale del Day Surgery, mantenere 10 posti letto di riabilitazione, conservare inoltre il punto di Primo intervento, il Servizio di diagnostica per immagini, il Servizio di patologia clinica, il Centro di dialisi, il Servizio di cardiologia e infine il Servizio di diabetologia. Il consigliere dissidente Peppino Totaro ha ribadito inoltre che “è facile scaricare le colpe di una disastrosa gestione della sanità sul governo nazionale. In realtà - ha dichiarato - la responsabilità del deficit di bilancio è del governo di centro sinistra regionale, colpevole di aver gestito la sanità in maniera del tutto dissennata. Ecco perché occorre unirsi per difendere l’ospedale di Monte, che fino ad oggi è stato sempre il fiore all’occhiello dell’Asl (almeno per ciò che riguarda la RSA) senza essere mai tacciato di inefficientismo”.

Caustico, come al solito, Antonio Nigri che ha incolpato del deficit sanitario i responsabili regionali pugliesi arrivando alla determinazione che il Pal (Piano attuativo locale) è stato in realtà una presa in giro perché disatteso in larga parte. Nigri ha poi lamentato la mancanza di una figura di riferimento per Monte Sant’Angelo in Provincia, dove le comunità di altri paesi sono meglio rappresentate politicamente.

Matteo Rinaldi

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