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13/07/2010

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IL “LAVORO” DEI VANDALI NON CONOSCE SOSTE

Clicca per Ingrandire L'accaduto risale a circa un mese fa quando il team archeo-speleologico “Argod”, in un sopralluogo preliminare a una visita didattica, accertò con rammarico che Grotta dell'Angelo, sul Monte Devio, era stata ancora una volta oggetto di vandalismi. Questa volta però, a quanto sembra, si tratterebbe di vandali 'specializzati'. Oltre alla rottura del lucchetto che chiudeva il cancello interno (realizzato nel 2009 col progetto "Chirotteri del Gargano" di Parco Nazionale del Gargano e Università "A. Moro" di Bari (PIS Gargano mis. n. 15), gli speleologi hanno constatato da subito che il ramo nord della cavità era stato interessato da una indiscriminata attività di scavo.

Buche disseminate ovunque rimandavano infatti a una “intensa e anomala attività di scavo - si legge nella relazione presentata da Argod agli organi competenti (leggi in calce; ndr) - probabilmente riconducibile a illecita attività umana, con buche disseminate ovunque e riporti di terriccio che compromettono gravemente la composizione stratigrafica del sito ai fini della lettura archeologica. Nel terriccio di riporto, inoltre, si notavano scarsi frammenti ossei e di laterizi”.

Dell'accaduto sono stati informati il sindaco di San Nicandro, la Soprintendenza archeologica e i Carabinieri che, a seguito di un sopralluogo effettuato nel sito, hanno formalizzato una denuncia contro ignoti predisponendo peraltro una maggiore sorveglianza del luogo.

Grotta dell'Angelo è una delle poche cavità naturali del Gargano dove è accertata la presenza umana dal periodo preistorico fino a tutto il Medioevo quando, secondo la tradizione, la grotta fu adibita a luogo di culto dell'Arcangelo Michele identificando il terzo sito di questo genere sul Gargano dopo le grotte di Monte Sant'Angelo e Cagnano Varano. La sua rilevanza storica e archeologica, accertata ampiamente da alcuni studi nei decenni passati, aggiunge ulteriore valore all'intera zona di Monte Devio, riconosciuta da tutti gli studiosi come località di altissimo valore archeologico oltre che naturalistico.

Matteo Vocale


LA DENUNCIA del 4 giugno = Di seguito il testo della relazione inviata al sindaco di San Nicandro Garganico, al Comando Stazione Carabinieri e alla Soprintendenza Archeologica della Puglia.

“Oggetto: probabile attività illecita in località Grotta dell'Angelo - Si comunica che in data 2 giugno 2010, in orario pomeridiano, alcuni membri del Gruppo scrivente (Giovanni Barrella presidente, Maria Ritoli vicepresidente, Matteo Vocale segretario, Nazario Cruciano e Michele Flena soci) si recavano in località Grotta dell'Angelo, in agro di San Nicandro Garganico, per effettuare un sopralluogo propedeutico a visite didattiche. All'ingresso in grotta, gli stessi constatavano che il lucchetto di chiusura del cancello in metallo posto all'interno della grotta (Progetto "Chirotteri del Gargano" del Parco Nazionale del Gargano e Università "A. Moro" di Bari - PIS Gargano mis. n. 15) era stato rimosso e il cancello si teneva chiuso da un bastoncino in legno invece della serratura.

Successivamente, il lucchetto si rinveniva in una insenatura della parete sud della grotta, presso il cancello, con segni evidenti di scasso.
Quindi, i medesimi constatatori si addentravano nella parte retrostante con l'ausilio di una torcia. Ivi, nel ramo nord della grotta, si constatava una intensa e anomala attività di scavo, probabilmente riconducibile a illecita attività umana, con buche disseminate ovunque e riporti di terriccio che compromettono gravemente la composizione stratigrafica del sito ai fini della lettura archeologica. Nel terriccio di riporto, inoltre, si notavano scarsi frammenti ossei e di laterizi.

Gli stessi, dopo aver provveduto a scattare alcune foto dello stato dei luoghi, appuravano un prosieguo dell'attività di scavo artificiale nel nodo centrale della grotta, ai piedi della cosiddetta pila. Si richiede pertanto agli organi in indirizzo di accertare se trattasi di attività illecita e porre in essere tutte le iniziative necessarie alla tutela del sito, data la sua grande importanza dal punto di vista archeologico e naturalistico.”


 www.sannicandro.org

 

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