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15/05/2008

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Oggi presentazione del volume di Carmine de Leo “Corte del Portolano e Tribunale del Consolato di Terra e di Mare. Antiche magistrature in Capitanata”

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Il nuovo volume di Carmine de Leo, edito dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Foggia, come annuncia il suo stesso titolo: Corte del Portolano e Tribunale del Consolato di Terra e di Mare. Antiche magistrature in Capitanata, completa un più vasto progetto di ricerca sulla storia delle antiche magistrature nel nostro territorio; la Capitanata, infatti, è stata nei secoli un fertile terreno per una serie di corti giudiziarie particolari e speciali, che hanno visto nel Tribunale della Regia Dogana per la Mena delle Pecore un istituto giudiziario di importanza europea, che ha dominato la storia della nostra provincia.
Corollario di questa importante corte speciale del Regno di Napoli, erano una serie di magistrature commerciali di minore importanza, ma che hanno comunque lasciato un’ interessante traccia storica nelle vicende dell’amministrazione della giustizia in Capitanata
Queste magistrature, che furono il Tribunale di Commercio, attivo per tutto l’Ottocento, la Corte del Portolano e il Tribunale del Consolato di Terra e di Mare, si interessarono soprattutto del contenzioso in campo commerciale e furono rette da giudici onorari appartenenti proprio alla classe dei commercianti.
Carmine de Leo, già autore di molte pubblicazioni sulla storia e le tradizioni di Foggia e della Capitanata, membro della Società di Storia Patria per la Puglia, Ispettore Onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, funzionario del Ministero della Giustizia da oltre trent’anni, nel volume appena pubblicato dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Foggia, affronta le vicende storiche della Corte del Portolano e del Tribunale del Consolato di Terra e di Mare, magistrature indirizzate soprattutto alla cognizione di vertenze inerenti il commercio marittimo e presenti nella Daunia dapprima a Lucera e poi a Manfredonia.
Una rara e preziosa documentazione conservata presso gli Archivi di Stato di Foggia, Lucera e Napoli, oltre che in quello dell’antica Repubblica di Ragusa, oggi Dubrovnik, testimonia l’attività di queste corti speciali che operarono nei secoli XVII e XVIII, per poi essere soppresse nei primi ani dell’Ottocento, assorbendo la loro competenza il novello Tribunale di Commercio, dapprima itinerante e poi stabilito nella sede di Foggia, magistratura di cui la stessa CCIAA di Foggia ha pubblicato nel 2000 un volume scritto dallo stesso Carmine de Leo unitamente a Daniela de Leo.
La storia del Tribunale del Consolato di Terra e di Mare risponde alla vocazione commerciale di tutta la Capitanata, in passato vasto emporio di due prodotti in particolare: il grano e la lana, che venivano esportati in tutto il Mediterraneo.
Dai porti un tempo floridissimi della nostra provincia: Vieste, Manfredonia e Fortore, alla foce dell’omonimo fiume ed oggi insabbiato, partivano navi per l’altra sponda adriatica, per l’Egeo e l’Africa Settentrionale ed il contenzioso legato ai commerci marittimi veniva risolto dal Tribunale del Consolato.
Ricorsi, cause, nomi di magistrati onorari, nomi di navi e città lontane, isole del Mediterraneo, ambasciatori stranieri, sono questi i protagonisti della storia del Tribunale del Consolato di Terra e di Mare, importante magistratura speciale che operò per circa un secolo dapprima nella cittadina di Lucera, allora sede anche della Regia Udienza Provinciale della Capitanata e del Molise, per essere poi trasferito definitivamente a Manfredonia, porto tra i più importanti, in quell’epoca, di tutto il mare Adriatico e secondo in Puglia, solo a quello di Barletta per volume di traffici e navi che vi approdavano periodicamente.
La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Foggia ha voluto ancora una volta testimoniare il proprio interesse per la storia commerciale della Capitanata, permettendo la pubblicazione di questo nuovo studio di Carmine de Leo.
Si è coniugato, in tal modo, uno stimolo a conoscere ed approfondire i sistemi commerciali, i contatti ed i mercati che un tempo contribuivano a far fiorire l’economia del nostro territorio, anche al fine di recuperare stimoli ed intuizioni che potranno servire ad allargare sempre di più la sfera dell’interesse commerciale della nostra provincia.
La presenza nella nostra provincia del Tribunale del Consolato di Terra e di Mare, testimonia, come dice lo stesso nome, i nutriti rapporti commerciali, sia via terra, che via mare, che la Capitanata aveva con tutta l’Europa, rappresentando, soprattutto con i traffici via mare, un vero ponte verso i paesi dei Balcani e l’Oriente; circostanza storica che oggi va recuperata in pieno per una maggiore espansione dell’esportazione dei nostri prodotti commerciali verso questi mercati esteri.
Il volume si avvale delle presentazioni del dr. Luigi Lepri, presidente della CCIAA di Foggia e dr. Vincenzo Russo, Procuratore Capo della Repubblica di Foggia.
Il dr. Luigi Lepri ha opportunamente sottolineato l’importanza degli antichi scambi culturali e commerciali e l’antica tradizione marinara della Capitanata, territorio che aveva rapporti economici con i Balcani e l’Oriente ed un po’ tutti i porti del mare Mediterraneo, ricchezza che oggi va riscoperta con questo volume di Carmine de Leo, che approfondisce efficacemente la conoscenza della nostra tradizione giuridica e commerciale, ne colma importanti lacune e, soprattutto, ci stimola ad impegnarci ancora di più per far riprendere alla nostra Provincia il ruolo economico di primo piano avuto in passato in tutto il Mediterraneo.
Mentre il dr. Vincenzo Russo ha evidenziato come Carmine de Leo, in questo volume, riesce a vivificare la storia, ad attualizzarla, ripercorrendo le tortuose metamorfosi delle leggi e degli organi di giustizia del tempo, con riferimenti ed episodi che, ancorché scolpiti in un passato remoto, presentano aspetti di convergenza con una realtà attuale che forse ancora in modo più difficile o addirittura traumatico è in perenne ricerca di assetti stabili e funzionali; le dissertazioni storiche del de Leo su personaggi ed avvenimenti, conformemente all’evolversi dei costumi e delle relazioni tra i popoli, impongono con assoluta naturalezza paralleli e similitudini di sconcertante autenticità con l’era moderna.

 Redazione

 

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