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08/06/2010

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UN “ULTRA MARATHON MAN” DI CASA NOSTRA

Clicca per Ingrandire L’Ultra Marathon Man è colui che si dedica allo sport della corsa partecipando a numerose maratone e a competizioni atletiche faticosissime, in condizioni estreme, più lunghe ed estenuanti della stessa maratona (che già di per sé risulta essere massacrante). Nel mondo sono pochi, pochissimi, gli atleti che si dedicano a tale attività sportiva anche perché la fatica è notevole e per ottenere le giuste soddisfazioni bisogna lavorare moltissimo. E’ opportuno evidenziare che un atleta “normale” corre non più di 3 o 4 maratone l’anno in quanto ciascuna di esse è talmente impegnativa - a causa della eccessiva lunghezza: 42,290 chilometri - da richiedere tempi lunghi per il recupero della forma fisica e delle energie bruciate.

L’Ultra Marathon Man più famoso al mondo è l’americano Dean Karnazes, più noto col diminuitivo "Karno". Ha corso a più 50 gradi, nel deserto della Valle della Morte, e a meno 40, al Polo Sud. Ha corso senza fermarsi per 400 chilometri, l'equivalente di dieci maratone. Poi ne ha affrontate 50 in 50 giorni consecutivi (l'ultima in 3h 20'), una al giorno! Ha partecipato alla staffetta Los Angeles-Santa Cruz a squadre di 12 uomini, coprendo 320 km da solo senza fermarsi mai. E' l'unico uomo a essersi impegnato nella maratona classica al Polo Sud, con una temperatura media di meno 37 gradi, in circa sei ore. Ha imparato a dormire correndo, a mangiare correndo, a svolgere anche le sue esigenze fisiologiche… correndo, senza fermarsi, cercando il limite umano nello sport più naturale e semplice del mondo: la corsa.

Anche noi, nella nostra piccola comunità peschiciana, abbiamo il nostro “Ultra Marathon Man"! Il suo nome? Franco Biscotti, classe 1951, 59 anni suonati, ormai prossimo ai 60, che da qualche anno ha scoperto la sua grande passione, forse covata dentro da sempre: la corsa. Nel marzo 2008 corre la sua prima maratona nella città eterna, Roma (foto del titolo; ndr), e da allora non ha più smesso, affrontando con risultati eccellenti quelle di Venezia, Firenze, Torino, Fano, Ascoli Piceno, del Gargano, giusto per citarne alcune, ma ce ne sono molte altre. Il 2008 ne ha corse 5 e il 2009 è arrivato a quota 6. Quest’anno siamo già a quota 4, più una 100 km, e ne ha in programma almeno altre 5.

Già iscritto alla Associazione Sportiva “Stracagnano” di Cagnano Varano, attualmente è tesserato con l’A.S. “Vieste Ranners” portando il nome del Gargano anche fuori dei nostri confini territoriali quando ha corso brillantemente la maratona di Parigi. Condurne a termine una è una fatica impressionante (ve lo confessa uno che ci ha provato… e a stento c’è riuscito). Richiede una preparazione fisica, atletica e psichica notevole. Tutto deve essere ben pianificato e programmato, dall’alimentazione all’abbigliamento al tipo di scarpa, di calzini, di indumenti intimi e così via. Basta una minima imperfezione o dimenticanza (un calzino messo male, un indumento che crea irritazione a una parte del corpo…) per mandare tutto a monte.

Ma soprattutto occorre una motivazione psicologica talmente forte da spingerti a portare a termine l’intera corsa in particolare nei momenti critici e di maggior sacrificio: quando sei intorno ai 30-33 km, e cominci a sentire che le energie ti vengono meno. C’è da dire comunque che la soddisfazione di tagliare il traguardo, l’ambita mèta del 42.mo chilometro e 290 metri, ripaga ogni sforzo compiuto, ogni fatica. Tutto l’impegno dedicato all’attività fisica viene così coronato dalla soddisfazione di essere riuscito nell’intento: portare a termine la corsa, a prescindere dal risultato e dai tempi ottenuti. Infatti, l’obiettivo principale della maratona, almeno nei principianti, è… finirla!

Ebbene per il nostro “ultramarathonman” Franco Biscotti queste soddisfazioni sono all’ordine del giorno perché di maratone ne corre tantissime, ultimamente quasi una ogni settimana, con tempi sempre migliori e una forma fisica smagliante. Non solo: non più tardi del 30 maggio scorso ha mirato più in alto partecipando a una delle “100 km” più famose al mondo, quella “del Passatore”, e correndo per 13 ore e 49 minuti consecutivi - dalle tre del pomeriggio e per tutta la notte sino alle 5 del mattino successivo - da Firenze a Faenza, lungo l’Appennino tosco-emiliano, salendo fino a quota 913 metri.

Col suo passo felpato ha tenuto testa a un nutrito gruppo di atleti, circa 1500, provenienti da ogni parte del mondo e col suo 604.mo posto è riuscito, nel suo piccolo e con la sua preparazione, a portare a termine una gara durissima, estenuante. Una gara che ormai lo ha immortalato per sempre nell’olimpo degli “Ultra Marathon Man”. Noi, che abbiamo avuto l’onore e il piacere di corrergli a fianco, gli siamo grati augurandoci che la sua passione e il suo impegno, ma soprattutto la sua modestia e umiltà, servano d’esempio a tutti gli sportivi e alle nuove generazioni che vogliono dedicarsi in maniera sana allo sport della corsa.

Grazie Franco, a nome di tutti gli appassionati di questa disciplina. Continua a impegnarti e a coltivare la tua passione, noi continueremo a starti vicino durante le tue corse, purtroppo solo col pensiero, perché starti al fianco durante le gare… non ci riesce molto facile.

Sergio Afferrante

 Redazione

 

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