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05/06/2010

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“GINO LISA” IN TRE ATTI

Clicca per Ingrandire I ATTO: IL VERTICE = “I livelli istituzionali della Provincia di Foggia hanno il dovere di intervenire, operativamente e concretamente, nell’affrontare il grande tema della mobilità di Capitanata, con particolare riferimento alla risoluzione delle criticità che impediscono un pieno ‘decollo’ del nostro trasporto aereo. Quella di oggi è stata una prima riunione importante, che ha messo a confronto idee e opinioni sul rilancio del ‘Gino Lisa’”.

Così Carmine D’Anelli, presidente della Commissione Trasporti e Assetto del Territorio dell’Assise provinciale, commenta l’esito del vertice politico-istituzionale convocato per discutere del rilancio dell’aeroporto “Gino Lisa” e tenutosi venerdì mattina, 4 giugno, nella Sala Consiliare di Palazzo Dogana. Molti gli amministratori presenti: dal presidente della Provincia Antonio Pepe ai consiglieri regionali, dai sindaci dei Comuni di Capitanata al commissario Apt Nicola Vascello, fino ai segretari delle organizzazioni sindacali e delle associazioni del commercio, e al presidente della Camera di Commercio di Foggia, Eliseo Zanasi.

Nella sua lunga relazione Nicola Vascello ha evidenziato la strategicità di un pieno rilancio dell’aeroporto, fondamentale per sostenere adeguatamente “la straordinaria industria turistica della Capitanata, che fa registrare ogni anno qualcosa come 4,5 milioni di presenze e un milione di arrivi e detiene il 50 percento dei posti letto dell’intera Puglia”. “Le evoluzioni del turismo - ha spiegato Vascello - ci dicono però che è necessario intervenire sulla mobilità, perché solo attraverso spostamenti più veloci e a costi minori è possibile commercializzare prodotti turistici diversi dai consueti ‘pacchetti balneari’. Soltanto così sarà possibile centrare l’obiettivo di una piena destagionalizzazione dei flussi”.

A oggi, infatti, “i numeri e i dati confermano che il nostro turismo cresce nonostante la crisi ma nel contempo delineano i primi segnali di cedimento, a cominciare dal fatto che esso si sviluppa sempre più come turismo ‘di prossimità’. Molte risorse sono state investite in questi anni in altri aeroporti della Puglia - ha dichiarato. - È arrivato il momento di prestare maggiore attenzione a questa parte della regione, che nella sua industria turistica impiega, solo sul Gargano, qualcosa come 7mila addetti”.

L’attenzione, dunque, è tutta concentrata sugli interventi di carattere infrastrutturale da mettere in campo e sugli ostacoli da rimuovere, come ha ribadito il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli. “Occorre dare al “Gino Lisa” quella valenza sovra-regionale che merita - ha affermato, - aprendo un canale di dialogo con Aeroporti di Puglia affinché ci sia un consolidamento dei voli attuali e un potenziamento delle tratte come, a esempio, l’attivazione del collegamento Foggia-Roma necessario per sfruttare le grandi opportunità offerte dal ‘code-sharing’ con Alitalia”.

Per il primo cittadino del comune capoluogo vanno poi accelerati i lavori che stanno interessando il piazzale del “Gino Lisa”, riaprendo il confronto sulle opzioni di allungamento della pista. Come è noto, l’allungamento della pista (oggi utilizzabile per soli 1.300 metri) consentirebbe di intercettare i voli charter e quelli delle compagnie ‘low-cost’, superando il tetto dei settanta posti attuali.

“Le risorse economiche per centrare questo obiettivo ci sono - ha sottolineato D’Anelli. - È bene che tutti ci attiviamo perché vengano investite presto e in modo intelligente”. Anche perché, come ha rilevato il presidente della Camera di Commercio Zanasi, “l’assenza del contributo regionale metterebbe a rischio anche la prosecuzione dell’attività della compagnia area attualmente operante. A Foggia è possibile volare e le cifre in nostro possesso fotografano flussi in entrata superiori a quelli in uscita”.

Fra i tanti interventi registrati nel corso del dibattito quelli del presidente di Confcommercio, Matteo Biancofiore; della segretaria provinciale della Cgil, Mara De Felici, dei consiglieri regionali Dino Marino e Anna Nuzziello, e del presidente dell’associazione “Assolisa” Roberto Pucillo.

II ATTO: L’ANALISI DI D’ANELLI = Hanno già individuato l’area per l’aeroporto di Vieste? “Se hanno i soldi, lo facessero, ma non
è questo il giusto approccio a una visione condivisa dello sviluppo della provincia, l’unico obiettivo che dovremmo avere, univocamente, tutti noi amministratori”.

Il presidente della Commissione Trasporti e Assetto del territorio, Carmine D’Anelli - nerissimo per le “gravi assenze di Pecorella (commissario del Parco; ndr) e molti sindaci”, - a margine del vertice politico-istituzionale di ieri, ha tenuto a precisare come siano poco credibili le ipotesi Amendola, Borgo Mezzanone e Vieste per la realizzazione dell’aeroporto. “Ora come ora - dice - possiamo pensare solo al potenziamento del Gino Lisa mettendo da parte inutili campanilismi che non farebbero altro se non bloccare i processi come è stato finora.

“Non è un caso - continua - che ho voluto la partecipazione di Dino Marino, proprio per assicurare un approccio bipartisan, al fine di portare in Regione proposte concertate senza divisioni politiche. Se poi qualcuno come è stato nel mio caso con il porto, ritiene di avere le risorse per procedere da solo, vada avanti per la sua strada, ma non ci interessa in questa sede.

“Il futuro dell’aeroporto Gino Lisa - aggiunge, - è un tema al quale è legato lo sviluppo futuro del nostro territorio, soprattutto per quanto concerne l’incremento dei flussi turistici. Occorre dunque attivare un confronto ampio e partecipato al fine di affrontare in modo compiuto e risoluto, sul piano politico e amministrativo, le questioni che riguardano il potenziamento dell’operatività dello scalo portuale di Capitanata”. Quella del potenziamento del servizi e dell’allungamento della pista per permettere l’atterraggio di veivoli più capienti, sarebbe solo il punto di partenza per un percorso che “step by step”, secondo D’Anelli, potrebbe comportare il vero rilancio dello scalo.

“Questi incontri - conclude - devono servire a individuare insieme le priorità e le azioni da mettere in campo nell’immediato. Ma guai a perdere ulteriore tempo” (Michele Iula, l’Attacco).

III ATTO: L’ACCUSA DI GIGI MANZIONNA = Uno dei pionieri dell’imprenditoria turistica garganica, il viestano Luigi Manzionna (sette strutture, tra alberghi e villaggi, con trecento dipendenti fissi), si scaglia con decisione contro la bontà di questi tavoli istituzionali. “Vedo che l’interesse è davvero enorme - dice ironicamente guardandosi intorno per far notare che la maggior parte dei politici è già andata via. - Ci fate parlare alla fine quando non c’è più nessuno. Per questo non avrei voluto nemmeno parlare. Ma una cosa la devo dire: del turismo alla Provincia di Foggia non gliene frega proprio nulla”.

Con piglio deciso, secco, taglia le gambe a chi stava provando fino a quel momento un certo interesse per il secondo incontro dedicato all’aeroporto di Foggia. Non ci sta a rappresentare un comparto che rappresenta il 60 percento del Pil provinciale e non essere mai preso in considerazione per il peso che rappresenta coi suoi circa 300 dipendenti. “Il nostro unico problema è di ordine politico - continua. - La verità è che a Bari non contiamo niente, basta che i nostri politici continuano a riempirci la testa col termine ‘destagionalizzazione’. Mentre i servizi a livello locale sono praticamente assenti: sono bastati due giorni di pioggia per far scappare via i turisti”.

La critica è a 360 gradi, anche se il tema sul quale gli imprenditori si scagliano con sempre maggior vigore è quello dell’assenza di un sistema di collegamento efficiente, che possa supportare i grandi numeri degli spostamenti turistici. “Di cosa stiamo parlando se non ci sono neppure le strade – afferma. - Quando ci chiedono dove possano uscire, ci troviamo in seria difficoltà. A quel punto cosa diciamo al turista: arrangiati?” Poi sottolinea come l’assenza di infrastrutture faccia da contrappeso al lavoro, al rischio che gli imprenditori sopportano sin dalle prime iniziative turistiche del Gargano.

Quasi nessuno ha messo in piedi la propria attività con capitali pubblici. Ecco perché il livello di scontro rimane sempre alto con la classe politica, colpevole dell’inerzia che ha marginalizzato un territorio, o almeno di questo sono convinti. Con Manzionna c’è la gran parte degli imprenditori del Gargano: uno spaccato di portatori d’interesse con cui bisognerà per forza fare i conti (OndaRadio).

 Redazione

 

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