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03/06/2010

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DUE DOMENICHE DA FAVOLA

Clicca per Ingrandire BICCARI = Con Monte Cornacchia siamo sul “tetto” della Puglia (1.155 mt. s.l.m.), da questo luogo si apprezzano panorami mozzafiato, variegato paesaggio e aria incontaminata (foto del titolo, il rifugio; ndr). Il percorso si snoda fino ad abbracciare il lago Pescara, l’unico lago montano della Regione Puglia (caratterizzato dalle fioriture del Ranuncolo acquatico), ed attraverso un vetusto bosco di maestosi Cerri, intervallato da un rimboschimento di Abeti, raggiunge la vetta di Monte Cornacchia.

Da questo luogo lo sguardo può spaziare a 360 gradi sulla straordinaria vastità del paesaggio circostante e della struttura urbanistica dei centri minori dei Monti Dauni e dell’Appennino Campano. Il sito è costantemente frequentato da alcuni rapaci diurni e notturni, e in alcuni momenti della giornata si possono apprezzare le acrobatiche evoluzioni che compiono sia per la individuazione delle prede sia per le necessità di caccia.

Durante il percorso si potrà godere della varietà della flora presente, dei suoi profumi e dei suoi colori, e insieme percepire i suoni di un mondo unitario, vario e delicato e riscoprire le profondità delle dimensioni naturali e umane (quota individuale di partecipazione: €.10,00).

PIETRAMONTECORVINO = Pila del Ladro: vasta area boschiva storicamente rilevante per la presenza in passato di Casali e Monasteri, che ha visto compiersi le gesta dei briganti la cui presenza risuona ancora nei toponimi delle contrade di molta parte dei territori dei Monti Dauni. Il bosco ha un’estensione di circa mille ettari, di cui in grandissima parte allevati ad alto fusto, soprattutto latifoglie decidue con una dominanza delle querce, in particolare Roverella (Quercus pubescens) e Cerro (Quercus cerris).

Accanto a queste formazioni dominanti ritroviamo abbondanti: Acero campestre (Acer campestre), Acero montano (Acer pseudoplatanus), Acero opalo (Acer opalus), Capino bianco (Carpinus betullus), Frassino (Fraxinus excelsior), Nocciolo (Corynus avellana), Olmo montano (Ulmus glabra), Tiglio (Tilia platiphyllos), Sorbo domestico (Surbus domestica), Pero (Pirus sp.), Ontano minore (Alnus Viridis) , Agrifoglio (Ilex aquifolius)…

Lungo i torrenti presenti ritroviamo filari ripali di Salix e Populus alba. Il bosco è un’area naturalistica di particolare pregio e anche grazie alla presenza del lupo rientra nel sito SIC ( Sito di Importanza Comunitaria (Direttiva 92/43/CEE “HABITAT” - “MONTE SAMBUCO” IT 9110035). Il sentiero prende origine a quota 838 mt. s.l.m., e ha un andamento altimetrico irregolare fino a raggiungere quota 870 m.s.l.m. del Valico dei Cinque Confini: Celenza Valfortore - San Marco la Catola - Volturara Appula - Motta Montecorvino – Pietramontecorvino

Per ciascuna delle due escursioni la quota individuale di partecipazione è di dieci euro. Maggiori informazioni, utilie e necessarie, nei due pdf in PERIODICI DI CITTA’ GARGANO.

 Comunicato Fortore Habitat

 

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