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02/06/2010

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FORSE NON CI SIAMO ANCORA CAPITI!
Clicca per Ingrandire Prima che qualcuno - e ci sarà, scommettiamo che ci sarà, ben sapendo di incassare! - ciurli nel manico scambiando, come da sempre accade, sin dagli esordi di questo sito, serietà e plurinformazione (almeno quella che arriva sui nostri tavoli o di cui siamo messi a conoscenza) per partigianeria, precisiamo che il testo del “manifesto” di una fantomatica “Associazione Liberiamo Peschici” è arrivato anche a noi, in redazione, quasi contestualmente all’affissione sui muri delle strade del paese.*

Il latore del “documento”, non comprendendo quale azione offensiva stesse perpetrando o (mal)ritenendo che la sua sola presenza giustificasse l’atto, tanto da addurre improbabili quanto capotiche spiegazioni assimilabili ad autentiche “arrampicature sui vetri”, è stato immediatamente catechizzato e avvertito - al termine della nostra lettura del testo - che non lo avremmo mai postato su questo portale! E non per il contenuto (che non ci teniamo in alcun modo a valutare o giudicare in quanto ci trova totalmente indifferenti), ma per una serie di considerazioni.

Infatti, al “rigetto” abbiamo accompagnato le seguenti motivazioni.
1) Assenza di una firma “valida”, elemento che attesta l’assunzione di responsabilità di quanto si lancia in pasto al pubblico (osservazione contestata affermando che la firma c’era, in basso a sinistra, in piccolo, molto in piccolo; ingrandita, abbiamo letto il nome… della tipografia che aveva stampato il manifesto!).
2) Mancanza di rispetto, innanzitutto verso i cittadini, la popolazione, ritenuta - con tale modo di agire - “carne da macello” da servire su ogni tavola o manipolare a piacimento di colui o coloro i quali, appena si accenda loro una lampadina “illuminante”, decidano di procedere.
3) Quindi, mancanza di rispetto nei confronti di questa testata giornalistica (con tanto di registrazione in Tribunale e direttore responsabile), ritenuta - soltanto con la presentazione di simile “documento” e collegata richiesta - così stolidamente “abilitata” ad acquisire qualsivoglia esternazione salti in testa a chi non abbia le palle di caricarsi sulle spalle le personali responsabilità.
4) Nessuna deroga al più fermo dei principi della nostra linea editoriale: “stop” totale e assoluto a qualunque scritto anonimo. Pertanto, gli eventuali “Attila”, “Giorgino” e compagni di merende sono avvertiti: le mails che intenderanno inviare all’indirizzo di posta elettronica del giornale prenderanno come sempre la via del cestino. Non siamo lo “sfogatoio” di nessuno, checché se ne pensi o se ne scriva, anche in altri contesti internettiani!

Premesso quanto siano lungi da noi pretese o smodate voglie di dare gratuitamente “lezioni di politica” a chicchessia, l’unica soddisfazione ricevuta riguardo alla nauseante vicenda è stato il sentirsi rispondere (sia dal latore dell’ineffabile manifesto, sia da altro personaggio politico con cui ci “è capitato” di argomentare) che avevamo ragione. Fermo restando che “la ragione si dà ai fessi”, non intendiamo nel modo più assoluto fare la parte del più fesso dei fessi! E come disse Totò: … A PRESCINDERE!!

dired**

* Gli “interessati” possono rintracciarlo su altri siti del circondario che, sicuramente per fretta o per mancata conoscenza dei… “fatti nostri”, non hanno operato le nostre stesse considerazioni.

** NB. “dired” sta per direttore editoriale (e il direttore editoriale è Piero Giannini).

 Redazione
 

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