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01/06/2010

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CIÒ CHE FRANA DIVIDE, SLOW FOOD UNISCE

Clicca per Ingrandire “La frana di Montaguto divide in due il Paese, mortifica un’economia, separa ciò che cultura, geografia e impegno per lo sviluppo tengono necessariamente insieme: per questo motivo il Comune di Orsara di Puglia aderisce all’iniziativa di Slow Food nel nome del benessere e della mobilità sostenibile”. E’ Mario Simonelli, sindaco di Orsara di Puglia, a esprimere il proprio sostegno all’iniziativa delle Condotte avellinese e foggiana di Slow Food.

Venerdì 4 maggio, alle 12, Puglia e Irpinia - attraverso le rispettive rappresentanze locali del movimento e nel corso di una conferenza stampa - sigleranno un protocollo d’intesa per sconfiggere divisioni, confini amministrativi, infrastrutture bloccate, assenza delle istituzioni. Un vero e proprio gemellaggio, per restituire unità ai territori nel nome della rielaborazione innovativa delle tradizioni, della transumanza, della Pecora Gentile e del Maiale Nero. “Ciò che la frana divide, Slow Food unisce”. L’incontro si terrà a Orsara di Puglia, nel ristorante dello chef Peppe Zullo.

“Daunia-Irpinia, una Cultura tante Tipicita” = I giornalisti accreditati saranno accompagnati lungo un percorso del gusto che illustra il sapore di una continuità territoriale scritta nel codice genetico delle popolazioni al di là e al di qua della frana. Saranno presenti i sindaci della Daunia e dell’Irpinia, l’assessore alle Attività Produttive della Provincia di Foggia e il suo collega irpino. Olio extravergine di oliva, legumi, formaggi, ricotta, frutta, carne e ortaggi diverranno testimonianza delle eccellenze produttive del territorio, ambasciatori della volontà di riscatto dell’area dauno-irpina.
I prosciutti di Faeto e Vallesaccarda, il vino Aglianico e gli Igt orsaresi, la farina di grano duro, rappresentano il meglio della cultura enogastronomica di un’area abitata da gente laboriosa che non ci sta a farsi mettere all’angolo dalla frana e dall’indifferenza che la circonda.

IL PATTO DELLA STORIA CHE GUARDA AL FUTURO = “Orsara è stata scelta perché è luogo simbolo della continuità culturale, storica e produttiva tra Puglia e Irpinia - spiega Mario Simonelli - e perché si tratta di una Cittaslow, uno dei borghi italiani riconosciuti portatori di un nuovo modello di sviluppo sostenibile”. Fino al 1884, Orsara di Puglia si chiamava ‘Orsara Dauno-Irpina” e solo dopo il 1929 il paese dell’Orsa è uscito amministrativamente dalla provincia di Avellino per essere ricompreso dalla provincia di Foggia. “Qui siamo ad appena quattro chilometri da Montaguto - continua Simonelli, - al centro dell’antica Strada delle Puglie, via di scambio e comunicazione di mercanti, pellegrini, produttori e contadini”.

Oggi Orsara è “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Comune amico del Turismo Itinerante”, uno dei venti borghi pugliesi promossi all’interno di Hospitis (progetto per la realizzazione di un nuovo sistema regionale dell’ospitalità diffusa e della rigenerazione urbana), parte integrante del Distretto Agroalimentare Regionale della Puglia, elemento d’eccellenza all’interno dell’Area Vasta dei Monti Dauni e del Sistema Turistico Locale che si candida a essere riconosciuto dalla Regione governata dal presidente Nichi Vendola.

 Uff. Stampa Comune Orsara di Puglia

 

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