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04/05/2008

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Domani 5 a Vieste gli arcinoti “Tenores di Bitti”, sardi di Sardegna

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Il canto a “tenore” è l’espressione etnico musicale più arcaica della Sardegna centrale ed è la prova dell’esistenza della pratica polifonica in tempi remotissimi. E’ realizzato da quattro cantori chiamati Bassu (Basso), Contra (Contralto), Mesu Oche (Mezza voce), Oche (Voce), disposti in cerchio, riproponendo la forma architettonica dell’antica civiltà sarda, quella nuragica. Ci troviamo di fronte ad un modo molto particolare di cantare dal punto di vista timbrico. Delle quattro voci due sono gutturali: Bassu e sa Contra. Esse caratterizzano in maniera peculiare il canto a tenore. Su Bassu con un suono grave e profondo e un caratteristico vibrato mantiene la stessa tonalità della voce solista, ovvero la fondamentale della triade su cui si accorda la polifonia del tenore; una quinta sopra si trova la Contra che si caratterizza per un suono più lineare, metallico e meno vibrato. E’ difficile stabilire le origini del Canto a Tenore che secondo alcuni risalirebbe addirittura a 4000 anni fa. La natura del canto sembrerebbe strettamente radicata nella vita pastorale, nella solitudine della campagna, a stretto contatto con il bestiame e con la natura. Bitti è uno dei paesi in cui si pratica il Canto a Tenore. Immerso nel centro della Sardegna, nelle vicinanze di Nuoro, in Barbagia, Bitti è il paese di Michelangelo “Mialinu” Pira, antropologo e studioso della cultura bittese, alla cui memoria è intitolato il gruppo. Il 25 Novembre 2005 il Canto a Tenore di Bitti è stato riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Intangibile dell’Umanità.
Il repertorio della serata è caratterizzato soprattutto da antichi canti religiosi della tradizione sarda dal 1500 al 1900. Due particolarità accomunano questi canti alla devozione mariana dei viestani. La prima riguarda l’affinità di melodia tra alcuni canti a tenore e quelli classici delle novene a S. Maria di Merino. La seconda è che tra i canti a tenore più famosi figura “Grobbes de s’Annossata”, ossia canti in onore dell’Annunziata, e la statua di S. Maria di Merino altro non è che una classica rappresentazione dell’Annunciazione.

Il Concerto è organizzato dalla Società di Storia Patria per la Puglia – gruppo di Vieste “Pasquale Soccio”, in collaborazione con la Comunità Parrocchia Cattedrale di Vieste e L’Associazione Musicale Onlus “Nuova Diapason” nell’ambito della “Festa a Maria”. Si ringraziano vivamente tutti i viestani che con il loro contributo hanno permesso la realizzazione di questo grande evento religioso e culturale.

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