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17/05/2010

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DA LECCE AL VATICANO LA BANDIERA PIÙ GRANDE DEL MONDO

Clicca per Ingrandire In tutto il mondo ci sono oltre 300mila minori di diciotto anni che attualmente vengono impegnati in conflitti armati in 25 Paesi. La maggior parte di questi bambini ha un’età compresa tra i 15 ed i 18 anni, anche se molti altri vengono reclutati a partire dai 10 anni e la tendenza va verso un abbassamento dell’età (foto 1-2-3 sotto; ndr). Decine di migliaia di ragazzi corrono ancora il rischio di essere arruolati. Spesso questi bambini vengono sottratti alle proprie famiglie durante gli scontri, per mancanza di manovalanza adulta.

In questi casi i bambini vengono costretti in schiavitù e drogati. Oltre che in qualità di soldati, i bambini sono usati come spie di guerra e in alcuni casi addirittura come kamikaze. Anche le ragazze sono reclutate, sebbene in quantità minore. Spesso queste rimangono al servizio di chi le ha rapite e sono soggette a stupro e violenze sessuali, rimanendo così incinte di figli non voluti o contraendo gravi malattie sessuali.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei minori negli eserciti regolari, vi è stata negli ultimi anni una fortissima campagna di sensibilizzazione in tutto il mondo guidata da una coalizione internazionale. L’Onu ha varato un protocollo d’intesa per fermare l’uso di minori negli eserciti e porre rimedio alle conseguenze inevitabili di questo grave fenomeno, ma sono solo pochi tra i settantanove Paesi dell’organizzazione ad averlo ratificato.

Per combattere tutto ciò e lottare con le sole forze che provengono dall’entusiasmo di chi non accetta soprusi, è nato a Lecce "GPace - Giovani per la Pace" (foto del titolo, il logo; ndr), un progetto ambizioso che intende rendere la città, e il Salento, il territorio nel Mediterraneo e nel mondo portavoce della necessità, della voglia e del sogno di pace da parte dei giovani. Non nasce dalla politica e non nasce dalla religione, ma è stato concepito dai ragazzi di Repubblica Salentina (www.repubblicasalentina.it) e portato avanti dagli studenti dell'Istituto "Costa" di Lecce.

Educare oggi i giovani alla pace rappresenta il modo migliore per avere domani governanti e dirigenti capaci di concepire un mondo di interazione fra gli uomini e fra i popoli senza conflitti. Dietro alla parola "pace", i ragazzi leccesi hanno sempre visto gli alti valori legati al rispetto reciproco, alla convivenza e alla tolleranza. La principale caratteristica del progetto è che “nasce dal basso”, dai giovani stessi e non, come spesso accade, dagli adulti. Questo offre al movimento una marcia in più in quanto i "linguaggi" di comunicazione (il gergo, la grafica, gli strumenti) sono proprio quelli del loro mondo.

Oggi, il loro impegno, la loro caparbietà, il sentimento di solidarietà verso il più debole, che li contraddistingue e rende (speriamo di no) unici, è stato premiato. L’invito è giunto da circa un mese e da allora i ragazzi del gruppo “GPace - Giovani per la Pace” hanno esultato all’idea. Ora che il momento è finalmente arrivato… non stanno nella pelle! Stiamo parlando dell’invito che i giovani di Repubblica Salentina hanno ricevuto dalla Santa Sede per incontrare Papa Benedetto XVI in udienza il mattino di mercoledì 19 maggio.

Il motivo dell’invito è legato alle ultime iniziative intraprese dall’attivissimo gruppo di giovani salentini. Fra queste, di particolare rilevanza, la campagna “More Fun No More War” contro l’uso e l’abuso di baby-soldato nei Paesi in conflitto e l’organizzazione della “3ª Giornata dei Giovani per la Pace” che ha avuto luogo a Lecce lo scorso 8 maggio e per la quale i ragazzi hanno ricevuto una Medaglia di Merito da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

E così mercoledì gli studenti porteranno in Vaticano - al mattino in Sala Nervi, con Papa Benedetto XVI, e nel pomeriggio in Piazza San Pietro alle 14 - i loro “poster viventi” per protestare contro l’abuso di baby-soldato, indossando i panni di coppie “Yes-No” (foto 4) e mettendo “in scena” la loro protesta: uno di essi, vestito da militare, avrà al collo un cartello con la scritta “NO”, l’altro vestirà i panni di uno sportivo o di un musicista con un cartello “YES” (foto 5) a significare che i giovani devono poter studiare, fare sport, suonare, cantare e divertirsi, non spararsi addosso! Questa di Roma sarà la loro terza rappresentazione, dopo le due realizzate a Lecce (alcune fotografie della protesta all’indirizzo web: www.gpace.net/nomorewar.html)

Quindi, meteo permettendo, apriranno la Bandiera della Pace più grande del mondo (foto da 6 a 9, nella 8 un firmatario d'eccezione, l'arcivescovo di Lecce, il peschiciano D'Ambrosio), una loro opera gigantesca (finita anche su Topolino, foto 10; ndr), nella maestosa Piazza San Pietro per permettere ai giovani della Capitale di firmare e “fissare” la propria impronta su un’opera unica. Ma non finisce qui: sempre in Piazza San Pietro i giovani incontreranno il presidente Carlos Peralta e una delegazione dell’OMPP-WOFP (Organisation Mondiale Pour la Paix – World Organization For Peace, con sede in Ginevra), l’istituzione internazionale che l’anno scorso, grazie alle tante iniziative dei giovani di GPace, ha nominato la città di Lecce “Capitale Internazionale 2009 dei Giovani per la Pace”.


Per info: sito web www.gpace.net - foto e campagna “More Fun No More War” www.gpace.net/nomorewar.html - foto Bandiera della Pace più grande del mondo: www.gpace.net/gpace1411.html - sito OMPP-WOFP www.ompp.org - tel. 0832-30.60.14 – fax 0832-30.39.35


 Comunicato + Redazione

 

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