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11/05/2010

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A RIGNANO LA FESTA DEL CENTRO STUDI TRADIZIONI POPOLARI

Clicca per Ingrandire Celebrati a Rignano, all’insegna della cultura e dell’ambiente, la festa dei Piccoli Comuni e il 27° compleanno del Centro Studi Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata. Una iniziativa, la prima, che si ripete puntualmente da circa un decennio, promossa da Legambiente e tesa, come noto, alla conservazione e valorizzazione delle piccole realtà italiane, sia in senso antropico e culturale sia fisico e paesaggistico. Favorita dal bel tempo, l’iniziativa ha attratto sul posto una moltitudine di visitatori provenienti da ogni dove. Pochi quelli del posto, forse distratti da altri avvenimenti.

Si è cominciato con l’esposizione e sfilata delle macchine e moto d’epoca. Quindi è seguito il volo dei parapendii, che hanno volteggiato a lungo nel cielo del paese al posto dei deltaplani, un tempo padroni e protagonisti assoluti dell’avvenimento, per via delle forti e stabili correnti ascensionali che si accendono, quando batte il sole, sugli estesi ammassi rocciosi, da cui è circondata la montagna. Un evento, come si ricorderà, che aveva visto in passato lo svolgimento di innumerevoli gare.

Si ipotizzava perfino l’istituzione di una scuola di volo libero, fortemente voluta da un pilota esterno da ospitare presso l’ex-mattatoio comunale. Ma dopo idea e impegno naufragarono. Come pure si rivelarono ‘sprecati’ i soldi della Comunità Montana del Gargano spesi per la realizzazione della pista attrezzata in località ‘Capo del monte’ o ‘La Croce’, che sia. D’allora, i voli dei deltaplanisti diventarono man mano sempre più rari e sporadici e l’animatore sparì del tutto dalla scena, non si sa come e per responsabilità di chi.

Dopo di che gli ospiti hanno avuto modo di ammirare la vicina dolina di Centopozzi (foto del titolo; ndr), una delle meraviglie naturalistiche del Parco Nazionale del Gargano, restaurata alcuni anni addietro, anche perché è considerato un cimelio storico, di cui si parla da oltre dieci secoli, come deposito di acqua sorgiva, rara in questa parte del Promontorio assolata e battuta dai venti. Al ritorno è stato servito dalla Pro Loco un tradizionale pranzo alla Ripa o Belvedere.

Il pomeriggio ha avuto come scenario il centro storico. Precisamente l’angusta piazzetta medievale di Via Gioielli, là dove si affaccia il Centro Studi delle Tradizioni Popolari del Gargano e della Capitanata, che si è riempito in un baleno di pubblico selezionato che ha assistito entusiasta a un concerto fatto di nenie e canti popolari accompagnati con l’antico suono di chitarre battenti e altri strumenti della tradizione garganica. L’iniziativa, animata dal musicologo Salvatore Villani, celebrava i 27 anni dell’Istituzione.

Alle 17.30 in punto pubblico e organizzatori si sono spostati nel vicino e accogliente Auditorium dell’ex-Chiesa del Purgatorio, dove oltre alle esibizioni canore e musicali messe in atto dai vari gruppi del Gargano, non escluso qualche rappresentante dei famosi “Cantori” carpinesi capeggiati da Rocco Cozzola, è seguito un articolato e pregnante dibattito sul tema. A fare da madrina e mattatrice è stata l’accademica Liana Bertoldi Lenoci, che si è soffermata sulla presentazione di un libro raro di storia su “La vite e il vino”, ispirato a una ricerca interdisciplinare condotta in quel di Canosa.

A suo dire, di questi tempi è quanto mai indispensabile un lavoro di squadra per approfondire al meglio un determinato tema, come quello in questione, illustrato seguendo una metodologia scientifica da ogni punto di vista, storico, archeologico, artistico, naturalistico e tecnico, con l’ausilio di altrettanti esperti. Insomma si è prodotta un’opera che rappresenta e inorgoglisce l’intera Puglia, anche perché con la traduzione in inglese e in giapponese può aiutare il commercio di siffatto prezioso alimento nel mondo intero con una sicura ricaduta in termini economici per la Puglia.

A questo suo discorso si sono riallacciati un po’ tutti gli altri interventi, seppure su contenuti e ottiche alquanto diversi: Angelo De Luca, Università di Urbino; Floredana Arnò, club Unesco di Foggia; e di autori ed esperti a vario titolo, come Michele D’Arienzo, Michele De Filippo, Antonio Del Vecchio, Angelo Frascaria, Grazia Galante, Teresa Maria Rauzino, Michele Rinaldi, saggiamente moderati da Gino Annolfi (foto 1 sotto). Presente anche una delegazione del Comune, guidata dal sindaco Antonio Gisolfi. Il tutto si è concluso con l’intervento e il saluto finale del principale protagonista dell’iniziativa, il citato Villani, che ha raccolto il massimo consenso e gli applausi del pubblico.

Antonio Del Vecchio


 garganopress (foto dolina Arcangelo Palumbo)

 

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