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05/05/2010

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“PALE EOLICHE STOP! VIA ALLE BIOMASSE”

Clicca per Ingrandire "Con la netta opposizione al nucleare e alla ricerca di idrocarburi mediante trivellazione del parco marino delle Tremiti si prediligerà lo sviluppo dell'energia prodotta dalle biomasse" (per approfondimenti leggi scheda in calce; ndr). Sono parole di Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell'Italia dei Diritti (movimento guidato da Antonello De Pierro), in merito al discorso delle energie rinnovabili tenuto dal governatore Nichi Vendola all'inaugurazione della 61.ma Fiera internazionale dell'Agricoltura di Foggia.

"La Puglia ad oggi - continua - produce più del 50 percento dell'energia rinnovabile di tutto il Mezzogiorno e lo sviluppo delle biomasse affida un ruolo centrale all'agricoltura regionale. Ritengo infatti giusta la scelta del governatore di non continuare a sottrarre terreni coltivabili per l'impianto delle torri eoliche, ma di sfruttare le potenzialità del territorio quali agricoltura, sole e turismo. Il sogno condiviso da tutti i corregionali - conclude - è la solarizzazione della città con l'utilizzo dei pannelli solari per avere ospedali, scuole e uffici pubblici che non paghino più la bolletta" (ufficio stampa).

Gli fa eco Tino Grisorio, componente della segreteria provinciale Pd dopo i primi esiti dell’indagine della magistratura su uno dei parchi eolici realizzati a Sant’Agata di Puglia (51 pale sotto sequestro; ndr): il Comune pugliese dov’è concentrata la maggiore quantità di rotori, 135, destinati alla produzione di energia elettrica per i prossimi 20-30 anni. “La proliferazione selvaggia delle torri eoliche - commenta - ha inquinato il paesaggio di tante aree del Subappenino e la coscienza civica di una fetta consistente della popolazione; ha prodotto una sorta di assuefazione da royalties che sta disgregando il tessuto sociale”.

“Senza voler tirare la giacchetta ai magistrati, dei quali abbiamo grande fiducia e rispetto – continua, - siamo a dir poco sbigottiti per quanto sta emergendo dall’inchiesta i cui primi esiti testimoniano quanto meno la ragionevolezza delle denunce, pubbliche e reiterate, fatte dal circolo cittadino Pd circa la gestione scarsamente trasparente del territorio”.

Sant’Agata di Puglia è stato tra i primi Comuni ad attivare parchi eolici di grandi dimensioni, “grazie alla disinvoltura con cui precedenti e attuali amministratori hanno deciso di svalutare il pregio del nostro territorio - afferma Pina Cutolo, segretaria cittadina e consigliere comunale Pd - complice l’inesistente o confusa normativa nazionale e regionale”. La produzione di energia da fonti rinnovabili “era e resta una grande opportunità, industriale e finanziaria, per aree come la nostra; ma la carenza di regole ha finito con il trasformarla nell’assalto al territorio, indifeso e impreparato, da parte di amministratori miopi e industriali in cerca di facili guadagni”.

“Ne è prova - continua - la gestione clientelare delle royalties, peraltro mai rinegoziate rispetto a quelle ridicolmente basse pattuite inizialmente: la Tarsu è stata annullata solo alla vigilia delle elezioni dello scorso anno, mentre i costi del Palazzetto dello Sport lievitano di mese in mese e assorbono anche parte dei contributi a fondo perduto che il Comune incasserà con le prossime installazioni di pale, assegnando così alle industrie una vera e propria ipoteca sul futuro”. E, nonostante le cospicue entrate straordinarie garantite dai parchi eolici, “il tasso di indebitamento del Comune aumenta di anno in anno”.

Come non bastasse, il 26 aprile, il Consiglio comunale ha discusso e approvato lo schema di convenzione per la realizzazione di una centrale elettrica, da 25 megawatt di potenza, alimentata a biomasse “senza presentare in Aula uno straccio di progetto industriale o studio di impatto ambientale - conclude - ma solo sbandierando i benefici, tutti ancora da dimostrare, per le aziende agricole in crisi”.

“La gestione finanziaria opaca è un fattore inquinante della corretta dialettica politica e amministrativa - riprende Grisorio - che determina l’autoriproduzione di governi cittadini sorretti dal clientelismo, radicato nello stato di povertà da cui non si vuole emergano ampie fette di popolazione del Subappennino. L’inchiesta che coinvolge i vertici istituzionali e tecnici del Comune di Sant’Agata non è la prima e, temiamo, non sarà l’ultima con al centro gli investimenti nel settore eolico – conclude. - Proprio per tale ragione continueremo a essere vigili e non consentire a nessuno di sottovalutare quanto è accaduto e sta accadendo in questa zona della Capitanata”.


LA SCHEDA = Le biomasse comprendono vari materiali di origine biologica, scarti delle attività agricole riutilizzati in apposite centrali termiche per produrre energia elettrica. Si tratta generalmente di scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria (legname da ardere, residui agricoli e forestali, scarti dell'industria agroalimentare, reflui degli allevamenti, specie vegetali coltivate per lo scopo). Trarre energia dalle biomasse consente di eliminare rifiuti prodotti dalle attività umane, produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio. Una fonte di energia pulita su cui l'Unione Europea ha deciso di investire al pari dell'eolico.

I biocombustibili sono un'energia pulita a tutti gli effetti. Liberano nell'ambiente le sole quantità di carbonio che hanno assimilato le piante durante la loro formazione e una quantità di zolfo e ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili. Le opere di riforestazione in zone semi-desertiche permettono di recuperare terreni altrimenti abbandonati da destinare alla produzione di biomasse e contemporaneamente migliorare la qualità dell'aria che respiriamo.

Le piante svolgono infatti un'importante funzione di "polmone verde" del pianeta, riducendo l'inquinamento e l'anidride carbonica contenuta nell'aria. Le coltivazioni dedicate esclusivamente a produrre biomasse da destinare alla produzione elettrica non fanno eccezione a questa naturale caratteristica delle piante. Il fatto che l'energia dalle biomasse si basi soprattutto sugli scarti di produzione delle attività produttive è un'ulteriore vantaggio economico e sociale in quanto il settore riutilizza e smaltisce rifiuti in modo ecologico.

La Finlandia rappresenta l'esempio più calzante per descrivere l'importanza delle biomasse e le possibilità di utilizzo. Gran parte degli scarti della lavorazione della carta e del legno dell'industria finlandese sono destinati alle centrali termiche per produrre energia dalle biomasse, evitando in questo modo di dover stoccare gli scarti in discariche o pagare per il loro incenerimento. Quello che un tempo era un costo da sostenere si è oggi trasformato in una opportunità da non perdere e da sfruttare per produrre preziosa energia elettrica.

Va comunque fatta attenzione al concetto di biomassa per non confonderlo con quello della termodistruzione dei rifiuti. Le biomasse sono esclusivamente scarti di origine vegetale e non vanno confusi con i rifiuti delle attività umane. Per ridurre l'impatto ambientale è inoltre necessario che le centrali siano di piccole dimensioni e utilizzino biomasse locali, evitando in questo modo il trasporto da luoghi lontani (ecoage.it)

 Comunicati + Redazione

 

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