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29/04/2010

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OCCHIO AI VOSTRI CANI

Clicca per Ingrandire Allerta in Puglia alla salute dei nostri amici a quattro zampe: i cani. Piccola o grossa taglia possono venire colpiti da un “killer” denominato dai medici veterinari flebotomo o pappatacio, una malattia meglio conosciuta come Leishmaniosi. Il killer somiglia a una piccola zanzara, ma le sue sembianze ingannano. La sua puntura è quasi sempre mortale. Non solo: prima della resa definitiva dell’animale colpito, una serie di manifestazioni dolorose lo rendono incapace di reagire. Prevenire è quindi obbligatorio. E’ sufficiente dotare il nostro amico più fedele del collare “salvavita” che si potrà acquistare presso qualsiasi negozio o sede veterinaria per animali.

Questo sgradevole pappatacio non disdegna l’abitacolo umano. E se pure senza gravi conseguenze, come avviene coi cani, provoca una serie di manifestazioni che per l’uomo sono curabili. Non è soltanto una precauzione quella di dotare l’animale del collarino antipappatacio, ma diventa obbligatoria oggi dove le aree endemiche aumentano e il rischio dell’infezione provoca la malattia. La Puglia, ma ormai nell’intera Nazione, il rischio è stato accertato da un gruppo di ricercatori veterinari che da anni stanno studiando un vaccino in grado di debellare il killer.

La diffusione del pappatacio è avvenuta in conseguenza del cambiamento climatico degli ultimi anni. Il parassita preferisce il caldo, le zone umide e ama colpire specialmente di notte rifugiandosi nel corpo dell’animale. Lo conferma in un convegno Marco Melosi, vicepresidente della Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi), presentato dalla giornalista e conduttrice televisiva Licia Colò.

“Si rivelano molto efficaci - dichiara - specialità veterinarie per uso ‘topico’ a base di piretro di sintesi, come il collare impregnato di deltametrina a lento rilascio che garantisce una protezione per cinque mesi nei confronti dei flebotomi o pappataci”. Presente al convegno anche Aldo Benevelli, vicepresidente Ordine Medici Veterinari di Roma e Provincia, il quale spiega le norme che devono essere applicate dai veterinari liberi professionisti nel caso in cui si rilevi la presenza della malattia o dell’infezione.

“I casi di leishmaniosi - spiega - devono essere segnalati al Servizio Sanitario Veterinario della Asl unitamente alle misure urgenti adottate per impedire il contagio con l’uomo. Anche se il caso è sospetto. In assenza per il momento di un vaccino che ne debelli le conseguenze, è indispensabile il collare”. Ricordiamo che il fenomeno è in espansione. Ma l’allarme “salute” non deve creare nessun panico. Indispensabile, a tutti gli effetti, è acquistare semplicemente un collare per i nostri cani e soltanto cani.



 quotidianopuglia.it

 

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