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26/04/2010

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ARIA NUOVA A LESINA. E A TERMOLI?

Clicca per Ingrandire Sabato, a Lesina, si è respirata aria nuova. La voglia di partecipare e decidere del proprio futuro si è fatta avanti prepotente. L'adesione virtuale di oltre 6mila iscritti al gruppo "No alle trivellazioni petrolifere nel mare del Gargano" si è concretizzata in una fantastica manifestazione che dal centro visite del Parco Nazionale del Gargano si è resa itinerante, attraverso la bellissima duna, per giungere alla sua destinazione simbolica: la Eden V, nave spiaggiata da più di 20 anni, a testimoniare l'impotenza della politica e l'assopimento della coscienza civile di un Sud sempre più alla ricerca di uno scatto d'orgoglio.

E più di una molla è scattata:
- il risveglio del senso civico;
- la voglia di partecipare dei cittadini al benessere e allo sviluppo del proprio territorio;
- la netta presa di posizione degli enti territoriali e di tanti partiti politici uniti senza distinzioni;
- la capacità di dimostrare al mondo intero che il Gargano esiste e può reagire alla volontà di chi lo vuole terra di scarto, terra di nessuno.

Ringraziamo i numerosi cittadini intervenuti a titolo personale, alcuni dei quali da Lazio, Molise, Abruzzo. Ringraziamo le numerose associazioni, le istituzioni, i partiti, che hanno partecipato alla manifestazione (elenco in categoria PERIODICI DI CITTA’ GARGANO; ndr). Ringraziamo, inoltre, gli organi di informazione, i comitati, le organizzazioni che hanno aderito a vario titolo alla manifestazione e non hanno potuto essere presenti. Il Comitato per la tutela del mare del Gargano ringrazia, in maniera particolare, l'Anapie (Associazione nazionale parchi italiani e europei) che, nell'ambito del Festival Internazionale della scuola, crocevia di culture, costumi, spettacoli internazionali, ha invitato più volte i rappresentanti del Comitato a illustrare le proprie iniziative sostenendo la manifestazione.

Il Comitato comunica che martedì 27 aprile sarà presente alle Isole Tremiti coi propri rappresentanti per dare sostegno all'incontro istituzionale al quale parteciperanno i sindaci dei 61 Comuni della provincia. Inoltre, venerdì 7 maggio, parteciperà al convegno sul tema (e non solo) organizzato a San Nicandro Garganico da Legambiente FestambienteSud di Montesantangelo. (Comitato Tutela Mare Gargano)

MA… mentre si sprecano ringraziamenti e autocelebrazioni - ancorché giuste e meritate, - a pochi chilometri dal Promontorio si consuma, si è consumato e si sta consumando l’identico delitto che si vuole risparmiare al territorio garganico. L’articolo - segnalatoci da una delle nostre migliori fonti - che vi proponiamo di leggere attentamente è apparso sul sito web “primopianomolise.it” il 28 agosto 2009, non più di otto mesi fa.

«Poteva essere un disastro ecologico, ma il peggio è stato scongiurato. L’emergenza al largo di Termoli, dove ieri (sabato 27 agosto) alcune centinaia di litri di petrolio sono finiti in mare, è rientrata. L’ultima domenica di agosto si presenta con un mare all’apparenza pulito, trasparente. A Campomarino sono stati addirittura avvistati i delfini, rassicurante simbolo di qualità ambientale. Il problema però non è stato eliminato del tutto. La chiazza oleosa, quanto resta dello sversamento di idrocarburi in acqua dalla piattaforma petrolifera “Rospo Mare” (foto del titolo; ndr), è arrivata a due miglia dalla costa.

«Il grosso della perdita, circa l’80 percento, è stato assorbito dalle “panne”, barriere galleggianti che riescono a risucchiare il petrolio come spugne, sistemate intorno alla piattaforma petrolifera della Edison gas, che estrae grezzo per le raffinerie di Genova e della Spagna. E, dopo una notte di lavoro frenetico, è abbastanza sicuro che il pericolo sia scampato. Si è corso un grosso rischio, c’era la possibilità che un congruo quantitativo di petrolio arrivasse a riva. Resta il mistero sulla quantità del petrolio fuoriuscito dalla tubatura che allaccia la piattaforma galleggiante al serbatoio della petroliera “Alba Marina”. Le fonti ufficiali sostengono che si tratti di 200 litri, al massimo 240. Secondo diverse persone che hanno partecipato alle operazioni di pulizia invece potrebbero essere all’incirca 500 litri.»

Occhio non vede cuore non duole, sentenzia il saggio. Ma l’area interessata all’episodio riportato da “primopiano” è abbastanza vicina al Promontorio da poterla inquadrare con un buon cannocchiale da marina, sfericità del pianeta permettendo. Ergo: forse si è già perso tempo prezioso e forse sarebbe stato meglio muoversi prima, quando la casa del vicino - a dirla con Tremonti - ha cominciato a bruciare… o forse ancora prima che si accendesse la miccia.

E invece, come sovente accade dalle nostre parti, si è cominciato a temere e scuotere gli animi solo quando è stato minacciato da presso il “nostro orticello”. Ciò non toglie che “bisogna” muoversi, attivarsi, come sta facendo il Comitato viestano, non dimenticando però che ormai la Terra è un immenso villaggio globale e, come tale, quanto succede anche a molte miglia di distanza - voluto o non voluto dall’uomo - può ripercuotersi sul, appunto, “nostro orticello”. Vulcano islandese docet! (p.g.)



 Redazione + comunicato

 

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