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08/04/2010

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SOS: PUGLIA CHIAMA ROMA

Clicca per Ingrandire La richiesta di riunire intorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti al fine di coordinare gli interventi necessari a far fronte alla frana di Montaguto, in provincia di Avellino, che ormai da quasi un mese impedisce i collegamenti tra la Puglia e Roma, è giunta questa mattina dall’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati che ha scritto una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso.

Nella lettera l’assessore Amati chiede ufficialmente e con sollecitudine la convocazione di un incontro tra quanti hanno la possibilità e il dovere di intervenire in una situazione di emergenza in cui sono state compromesse due importantissime reti di comunicazione tra la Puglia e la Campania, ovvero la Strada Statale 90 e la Ferrovia Benevento-Foggia che di fatto collega tutta la Puglia con Napoli e Roma.

“Il Comune di Montaguto in provincia di Avellino, località Panizza - spiega Amati al premier Berlusconi, - è in atto un esteso movimento franoso che interessa quasi un intero versante in sinistra orografica del Torrente Cervaro, delimitato verso l’alto dalla cima della 'Montagna', a circa 956 mt, e in basso dal fondovalle del Torrente Cervaro a 400 mt. slm. Nell’area di fondovalle si snodano due importanti reti di comunicazione tra Puglia e Campania, e cioè la Strada Statale 90 delle Puglie e la Ferrovia Benevento-Foggia che di fatto collega tutta la Puglia col versante tirrenico e quindi con Napoli e Roma.

“L’attuale sistema di frane - continua la lettera - ha ricalcato in parte le strade già percorse da vecchi fenomeni gravitativi di cui si ha notizia fin dalla metà del diciottesimo secolo. Da un punto di vista morfologico la frana è caratterizzata da un cinematismo complesso, attivato a monte da una sorgente multipla di movimenti rototraslazionali ed evolutosi lungo il percorso in una colata di terra (la lunghezza complessiva dell’intero sistema franoso è pari a circa 3000 mt.) che si è incanalata lungo il fosso del Vallone Montagna. Si sono altresì formati alcuni laghi potenzialmente molto pericolosi per l’intera stabilità del versante.

“Gli interventi in atto - spiega Amati - puntano a ridurre l’imbibizione della frana, scongiurare il pericolo di improvvisa e incontrollata tracimazione dell’acqua dai laghetti anzidetti e a controllare il piede della frana attraverso la rimozione del detrito. Nelle ultime settimane il fronte è avanzato di molto (anche nell’ordine di qualche metro al giorno), tanto da aver reso necessaria la chiusura al traffico della bretella stradale e della ferrovia e la contemporanea rimozione dei binari. Tale riattivazione del fenomeno ha coinvolto anche la zona di testata con forti ripercussioni anche sulla stabilità dell’area occupata dal lago.

Ad oggi dunque - conclude, - l’interruzione ferroviaria rende, di fatto, la capitale raggiungibile solo per via aerea o autostradale. Vista l’estrema gravità della situazione e i disagi causati alla popolazione pugliese si richiede con particolare sollecitudine la convocazione di un incontro tra tutti i soggetti coinvolti, finalizzato a coordinare tutti gli interventi necessari, così da ripristinare nel più breve tempo possibile la circolazione stradale e ferroviaria”.
 

 regione.puglia.it

 

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