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07/04/2010

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TREMITI: SI TORNA A PARLARE DI RICERCA PETROLIFERA

Clicca per Ingrandire La voce appena sussurrata di una ricerca petrolifera nei fondali del braccio di mare compreso fra il lago di Lesina e le Isole Tremiti (da questo sito riportata in data 23 marzo scorso) comincia a diventare più che un sussurro. Pare infatti che sia in fase avanzata di istruttoria una nuova richiesta di autorizzazione avanzata dall'operatore irlandese Petroceltic e presentata ormai da svariato tempo al Ministero dell'Ambiente.

Secondo i beninformati, la Regione avrebbe già espresso parere negativo al riguardo, parere tuttavia non “vincolante”, mentre a breve il Ministero starebbe per concludere la procedura del VIA (la Valutazione di Impatto Ambientale) ed entro “la fine dell'anno”, a sentire una qualificata fonte di settore, deciderebbe se accordare o meno il permesso alla Petroceltic.

Nel caso il parere risultasse positivo all'Ente Regione non resterebbe che giocare la carta del ricorso, che sarebbe già pronto. L'area oggetto della richiesta (vedi cartina, foto del titolo; ndr) è piuttosto ampia (all'incirca 530 chilometri quadrati), a una distanza di 7-8 km dalla terraferma e quasi quattro dalle Isole diomedee. Le perforazioni avverrebbero a una profondità compresa fra i 40 e i 150 metri.

La proposta della società Petroceltic prevede, prima di scavare il pozzo esplorativo, lo studio delle linee sismiche esistenti e lo svolgimento di una nuova campagna sismica. In buona sostanza, si tratterebbe di indurre artificialmente onde elastiche nel sottosuolo marino per studiare la “risposta” del terreno. Dalle cosiddette linee sismiche, infatti, è possibile rendersi conto della composizione mineraria del sottosuolo.

Se gli studi geologici dovessero fornire risultati promettenti, si passerebbe a scendere al di sotto del fondo marino fino a una profondità di 4mila metri. Il sindaco dell’arcipelago intanto avrebbe reso noto il suo “e quello dei tremitesi” fermo e perentorio “no”. “Siamo pronti - avrebbe dichiarato - a ogni battaglia per impedire uno scempio che non sta né in cielo né in terra”.

 Redazione

 

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