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27/04/2008

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ESPOSIZIONE DI S.PIO: "NON E" FETICISMO, MA UN ATTO DI AMORE"

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FRANCESCO TRAVERSI e GIUSEPPE SALDUTTO (presidente e vice presidente dell'associazione Pro Padre Pio-L'Uomo della Sofferenza) - “Mons. D'Ambrosio, nella notte del 29 febbraio 2008, avrebbe ordinato di aprire il sepolcro di Padre Pio per la riesumazione e la traslazione della salma. La cripta è chiusa. Dopo aver sollevato il marmo che ricopre la tomba, nelle prossime ore verrà aperta proprio la bara di Padre Pio in modo da mettere tutti di fronte al fatto compiuto” (in vista del 6 marzo, giorno della prima udienza al Tribunale di Foggia sul ricorso presentato dall'associazione contro le decisioni dell'arcivescovo). °°°°° STEFANO CAMPANELLA (direttore di Teleradio Padre Pio) - “Non ci sarà nessuna traslazione delle spoglie di Padre Pio nella nuova chiesa intitolata al santo con le stimmate, ma soprattutto non si è mai parlato di una possibile traslazione del corpo del santo. Il sette gennaio scorso durante una trasmissione televisiva lo stesso mons. D'Ambrosio, vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, aveva chiarito che le spoglie di San Pio da Pietrelcina sarebbero state esposte al pubblico nel luogo dove è stato sepolto, ribadendo anche che non ci sarebbe stata nessuna traslazione del corpo nella nuova chiesa di Renzo Piano.” °°°°° IL VESCOVO (ai giornalisti) - “Padre Pio si è conservato molto bene, il suo corpo è praticamente intatto. Non ha più le stigmate come già si sapeva, scomparse nel 1968 poco prima di morire.” °°°°° I PERITI (per voce di D’Ambrosio) - “Hanno effettuato una prima ispezione, riscontrando che il cranio e gli arti superiori sono in parte scheletriti. Le restanti parti presentano i tegumenti adesi ai piani sottostanti e molto umidi, ma suscettibili di trattamento conservativo. In pratica, quando è avvenuta la sepoltura l’intonaco era molto fresco e ha trasmesso un’eccessiva umidità.” °°°°° IL VESCOVO - “Questo gesto si fa preghiera di lode e rendimento di grazie a Dio tre volte santo per averci donato nel suo Servo fedele una ulteriore manifestazione del mistero della croce. Il gesto della ricognizione canonica - in risposta a una corale e circostanziata richiesta inoltrata alla Congregazione delle Cause dei Santi, dal postulatore generale dell’Ordine fra Florio Tessari su richiesta del ministro provinciale fra Aldo Broccato, con la mia convinta adesione e parere favorevole - è il punto di arrivo di una meditata e prolungata riflessione: rientra nella collaudata e secolare prassi della Chiesa e risponde alla storica responsabilità di garantire, attraverso appropriate procedure, una prolungata conservazione del corpo del nostro Santo per permettere anche alle generazioni che verranno la possibilità di venerare e custodire le sue reliquie.” °°°°° FRATE ALDO BROCCATO (ministro della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio” dei Frati Minori Cappuccini) - “Esumazione e ricognizione canonica esprimono in primo luogo i sentimenti di profonda umanità che la nostra Provincia nutre da sempre verso questo suo figlio illustre che tanto ha amato la Provincia e tanto ha offerto e sofferto per essa. Questo evento manifesti sempre più il segno della nostra fede nella comunione dei santi, nella risurrezione della carne e nella vita eterna. Infatti la riesumazione del corpo di San Pio, mentre ci fa guardare da vicino le sue spoglie mortali, pur preziose e care al nostro cuore di uomini, devoti e confratelli, deve spronarci ad alzare lo sguardo verso l’alto, verso la luce della vita di Dio che in Cristo si è manifestata nella sua morte e risurrezione.” °°°°° FRANCESCO TRAVERSI - “Alle 17 di ieri (2 marzo; ndr) abbiamo presentato alla questura di Torino denuncia contro il Vescovo di Manfredonia, mons. Domenico D’Ambrosio, Frate Francesco Colacelli e frate Carlos M. Laborde, per violazione di sepolcro e atti sacrileghi, al fine di impedire la riesumazione del corpo di padre Pio. È stato chiesto il sequestro preventivo della cripta in cui sono sepolte le spoglie di Padre Pio.” °°°°° IL VESCOVO - “Abbiamo aperto il sepolcro di San Pio e abbiamo estratto la prima cassa con tutti i sigilli; io ho verificato i sigilli, li abbiamo rotti e abbiamo aperto la prima cassa, piuttosto arrugginita. Si vedono tra l’altro i piedi, perchè sapete che i padri cappuccini vengono sepolti scalzi, le mani, protette dai mezzi guanti di lana, perfette come se fosse stato da una manicure, senza nessun segno delle stimmate.” °°°°° FRANCESCO TRAVERSI - “Vogliamo che il corpo di Padre Pio venga riposto nel suo sepolcro. Abbiamo presentato anche una denuncia penale, sempre nei confronti del Vescovo D'Ambrosio e dei Frati Cappuccini, per aver concorso nei reati di violazione di sepolcro e vilipendio di cadavere.” °°°°° FRANCO LOZUPONE (legale del vescovo) e LAZZARINO FINI (legale dei frati Francesco Colacelli e Carlos M. Laborde) - “Non c'è alcuna rilevanza penale perchè la riesumazione è un atto che avviene con qualsiasi defunto, anche con i parenti prossimi, ed è un atto d’amore. Con l’atteggiamento dell’associazione Pro Padre Pio si fa cattiva propaganda della memoria del santo”. °°°°° FRANCESCO TRAVERSI - “Contestiamo al vescovo e ai frati cappuccini di non aver rispettato il diritto canonico che non prevede assolutamente l'esposizione della salma. La riesumazione del santo è un atto di vilipendio del corpo e di violazione del sepolcro, due reati contemplati nel codice penale. Padre Pio chiedeva di poter riposare in un tranquillo cantuccio, non in una teca, esposto a chiunque.” °°°°° FRANCO CARDINI (storico del Medioevo) – “Come al solito, le polemiche nascono dall’ignoranza. Ignoranza – nessuno se ne adonti - nel senso etimologico e tecnico della parola: molti s’indignano, si scandalizzano, gridano all’orrore e al raccapriccio, semplicemente perché non sanno certe cose, non conoscono la storia, hanno anche a lungo vissuto senza porsi un sacco di problemi sui quali avrebbero ben dovuto interrogarsi.” °°°°° ALFREDO MANTOVANO (senatore AN) - “L’iscrizione nel registro degli indagati del vescovo di Manfredonia per l’esumazione del corpo di Padre Pio ci fa capire come ormai la magistratura italiana da anni viva fuori dalla realtà. Da sempre si ripete la litania secondo cui la Chiesa si deve interessare solo di vicende spirituali; poi una procura della Repubblica entra a piedi uniti in una questione puramente spirituale, con ipotesi di reato che oltrepassano il ridicolo.” °°°°° FRANCO LOZUPONE (dopo il rigetto del ricorso presentato dall'Associazione Pro Padre Pio contro la riesumazione del santo) - “Non c'è stata alcuna violazione delle disposizioni testamentarie di Padre Pio e il giudice ha evidenziato la buona fede, la correttezza e la precisione dell'operato di mons. D'Ambrosio e dei cappuccini, confermando che lo stesso presule ha operato con particolare prudenza considerata la delicata e importante vicenda della riesumazione delle spoglie. Sono molto soddisfatto perchè il Tribunale di Foggia con grande competenza ha valutato tutte le questioni prospettate nelle memorie di tutte le parti e, ove ci fosse stato qualche dubbio, chiarendo definitivamente la vicenda. Inoltre l'Associazione non ha legittimazione attiva a proporre questo tipo di richiesta. Il giudice ha anche evidenziato che il vescovo ‘non è legittimato passivamente’ perché ha agito solo in quanto c'era una richiesta precisa della Congregazione delle Cause dei Santi che ha competenza esclusiva nella vicenda.” °°°°° GIUSEPPE SALDUTTO - “Le disposizioni testamentarie di Padre Pio sono fatti storici e notori ai fedeli di tutto il mondo, provate attraverso i numerosi scritti, lasciati dal Santo, sia per iscritto e sia riportati sulle statue del Santo (‘Ognuno può dire Padre Pio è mio’). Nelle prossime ore valuteremo tutte le possibilità in merito a tale provvedimento, tra cui quella di ricorrere all'organo superiore attraverso un atto di opposizione. L'Associazione ha il titolo morale e civile, spirituale oltre all'interesse di parte, di inoltrare una richiesta alla giustizia civile. Prendiamo atto che la Congregazione dei Santi deve essere investita delle problematiche inerenti alla riesumazione del corpo santo di Padre Pio, che comunque nel suo testamento (Voce di Padre Pio n°2 febbraio 2005) ha detto: «I frati si seppelliscono al cimitero ed io voglio essere messo sotto terra» (ovvero non in una teca di cristallo esposto alla curiosità di turisti).” °°°°° IL VESCOVO - “Hanno prevalso la verità, il buon senso, la ragionevolezza e il diritto. Il provvedimento evidenzia che la parte ricorrente non era legittimata ad agire legalmente perchè nessuno può far valere nel processo in nome proprio un diritto altrui. Ma ancora più interessante è la valutazione del giudice che non ha dubbi nell'affermare come la Chiesa Cattolica, e per essa i suoi rappresentanti istituzionali, sia l'organismo portatore degli interessi dei fedeli stessi, che costituiscono la Chiesa Cattolica, dando rilievo all'espressa manifestazione di volontà di Padre Pio di sottoporsi alla volontà dei Superiori e come anche in vita San Pio abbia conformato il proprio comportamento all'obbedienza verso i propri superiori. Siamo grati al giudice Placentino per aver contribuito con la sua ordinanza a fare ulteriore chiarezza sulla questione dell'esumazione e della ricognizione canonica del corpo di Padre Pio, auspicando che quanto prima la vicenda possa uscire definitivamente dalle aule giudiziarie, per evitare che il Santo venga trascinato in un ambito che non gli è proprio e fare in modo che venga rispettata la sua reale volontà, che è sempre stata quella di favorire la conversione dei peccatori e la crescita spirituale dei credenti.” °°°°° FRANCESCO TRAVERSI - “Il giudice Gianfranco Placentino avrebbe dovuto conferire con il presidente del Tribunale affinchè il ricorso presentato fosse assegnato ad altro giudice per avere legami di parentela con uno dei frati del convento, frate Michele Placentino, cugino ottantenne più volte espressosi contro l'esumazione offrendo la sua benedizione a gruppi di fedeli e comitati in lotta per impedire l'apertura del sepolcro, tanto da essere percosso, una decina di giorni fa, da un altro frate e minacciato di trasferimento nel caso in cui non fosse intervenuto per convincere il congiunto giudice a rigettare la richiesta del provvedimento di tutela delle spoglie di Padre Pio, il tutto alla presenza di tre testimoni”. °°°°° FRANCESCO TRAVERSI - “Abbiamo chiesto alla procura di Foggia di aprire un filone di indagini circa la condotta tenuta dal commissario prefettizio del comune di San Giovanni Rotondo, Michele Di Bari, che non avrebbe avuto alcun titolo per firmare l'autorizzazione alla riesumazione, non potendo svolgere amministrazione straordinaria quale l'evento mondiale della riesumazione e traslazione della salma del Santo delle Stimmate.” °°°°° LUIS NAPOLITANO (foggiano di S.Severo, si definisce miracolato da Padre Pio) - “Io non andrò assolutamente a vedere la salma del mio Santo, perchè aprire la sua tomba e soprattutto spostarlo è un sacrilegio e una grande offesa anche ai fedeli. Padre Pio non si deve toccare. La sua storia è nata lì e lì deve continuare". °°°°° FRANCESCO TRAVERSI - “Non corrisponde al vero la notizia circa l'archiviazione del procedimento penale nei confronti di monsignor D'Ambrosio e dei frati della Commissione che ha riesumato Padre Pio. Abbiamo rinnovato la richiesta di sequestro delle sue spoglie al fine di ricomporle nel sepolcro. E poi il dottor Michele Di Bari, commissario prefettizio del Comune di San Giovanni Rotondo, non poteva firmare l'autorizzazione della sua riesumazione per conflitto di interessi in quanto componente del Consiglio di Amministrazione della Casa Sollievo della Sofferenza, presieduta da monsignor Domenico D'Ambrosio. E nessun sindaco del Comune di San Giovanni Rotondo avrebbe firmato l'autorizzazione comunale alla riesumazione di padre Pio, sul presupposto che vi era stata la raccolta di 4mila firme da parte del prof. Giovanni Scarale, figlio spirituale di padre Pio, per il referendum popolare sulla riesumazione del Santo. Abbiamo rimesso la questione all'attenzione della procura della Repubblica del Tribunale di Foggia.” °°°°° MICHELE DI BARI (commissario straordinario di San Giovanni Rotondo) - “Sono state diffuse notizie assolutamente infondate. Mi ritengo orgoglioso di aver sottoscritto l'autorizzazione alla esumazione. Quanto al referendum popolare concernente la riesumazione del corpo di San Pio, nella delibera n. 40 del 30 giugno 2003 si legge che il referendum consultivo sulla riesumazione di Padre Pio fu dichiarato inammissibile e si spiegano i motivi per cui tale richiesta non fu accolta. Secondo l'associazione Pro Padre Pio, inoltre, il sindaco uscente Salvatore Mangiacotti mi avrebbe diffidato a non firmare l'autorizzazione senza il consenso della popolazione sangiovannese. Anche quest'affermazione è assolutamente infondata. °°°°° SALVATORE MANGIACOTTI (ex sindaco) - "Non ho mai contattato il commissario straordinario Michele Di Bari, pertanto non si comprende la diffida citata nella nota dell’Associazione di Traversi. Inoltre, se fossi rimasto alla guida dell'amministrazione comunale mi sarei comportato esattamente come lui e sempre nel rispetto dell'operato dei Cappuccini, con i quali il Comune ha sempre mantenuto ottimi rapporti.” °°°°° FRANCESCO TRAVERSI - “La valutazione dell'irrilevanza penalistica della vicenda, in ordine alla violazione di sepolcro e al vilipendio di cadavere, portata all'attenzione della procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, e la contestuale richiesta di archiviazione vengono ritenute soddisfacenti degli interessi che l'associazione mirava a tutelare, tenendo conto che per effetto dell'intervento della nostra Associazione e per il clamore suscitato nell'opinione pubblica per tale iniziativa, si è ottenuto il risultato di evitare che le Spoglie di Padre Pio fossero tumulate altrove, contro la volontà espressa da Padre Pio nel suo testamento del 12 agosto 1923.” °°°°° MARIA LA PENITENTE (90enne di Monte Sant’Angelo) - “Avverrà qualcosa di brutto. Ogni giorno qui viene offeso Gesù Sacramento. Ciò che sta succedendo a San Giovanni Rotondo non piace a Padre Pio che è nella gloria.” °°°°° FILOMENA CARRIERO (veggente di Mesagne, sopravvissuta a 550 operazioni) - “Il Santo non vuole lasciare il suo sepolcro e se sarà fatto una catastrofe si abbatterà su San Giovanni Rotondo.” °°°°° RAFFAELE FITTO (coordinatore regionale di FI) - “Stiamo lavorando perché Berlusconi venga a S. Giovanni Rotondo il 24 aprile per l’esposizione delle spoglie di San Pio, ma sarà difficile”. °°°°° IL VESCOVO (in conferenza il giorno dell’esposizione) - “E' necessario riconoscere il mistero di questo avvenimento, sia per chi crede che per chi non crede. La dignità e la bellezza del corpo mortale è tutt'uno con l'anima. Abbiamo ritenuto opportuno usare una maschera di cera per offrire ai fedeli l'immagine di San Pio che tutti conosciamo. Avevamo davanti un immenso tesoro e dovevamo custodirlo non per noi ma per milioni di persone. Una possibile visita del Papa? Gliel’ho chiesto personalmente e glielo chiederò ancora. Noi lo desideriamo e ci speriamo. E' desiderio, è auspicio, è domanda delicata ma insistente al Papa, che venga qui a San Giovanni Rotondo, ma di sicuro non sarà a giugno. E' escluso che possa venire in occasione della sua visita in Puglia prevista per il 14 e 15 giugno ed è ancora più certo che non visiterà le spoglie di San Pio il 16 giugno, anniversario della sua santificazione. Questo perchè i programmi del Pontefice sono programmati un anno prima. Il 23 settembre avremo qui il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santità Benedetto XVI. Era già venuto in occasione del cinquantesimo di Casa Sollievo della Sofferenza e pubblicamente ci ha promesso che avrebbe portato fra noi il Santo Padre. Il dono di una eventuale visita del Papa è atteso da milioni di pellegrini. Sarà una ulteriore grazia che il Signore, Padre Pio intercedente, farà alla fiumana di devoti del Santo che Paolo VI definiva «clientela mondiale». Non sta a noi conoscere i tempi e i momenti, lasciamo che sia la Provvidenza a guidarci.” °°°°° NICOLA VASCELLO (commissario Apt dauna) - “Questo grande evento religioso può diventare anche un'occasione per far conoscere in maniera più approfondita, a centinaia di migliaia di pellegrini, il territorio pugliese.” °°°°° IL VESCOVO - “Ringrazio pubblicamento i frati Francesco Colacelli e Francesco Dileo per aver permesso il perfetto svolgimento dell'evento liturgico dell'anno. Sono due religiosi che sanno lavorare e lo fanno benissimo, ma che non amano la ribalta e al contrario preferiscono rifugiarsi nella preghiera e nell'anonimato.” °°°°° NAZZARENO GABRIELLI (perito del Vicariato di Roma per la conservazione dei santi, biochimico in servizio presso la Santa Sede, ha già trattato i corpi di numerosi santi e beati, tra cui i papi Giovanni XXIII, Pio IX e Pio X, don Orione, i coniugi Beltrame-Quattrocchi, Chiara d’Assisi, Giovanni della Croce e Francesca Saverio Cabrini) - “Al momento dell'apertura della bara di Padre Pio non c'era alcun odore, il corpo del Santo era in buono stato di conservazione nonostante le cattive condizioni del sepolcro. Ci siamo trovati davanti ad una decomposizione naturale che dimostra l'umanità di Padre Pio e nel contempo rafforza la sua Santità terrena.” °°°°° IL VESCOVO - “Non è feticismo l'esposizione della salma di San Pio, ma solo un atto d'amore e di fede.” °°°°° I FRATI - “La teca è sorvegliata 24 ore su 24, non fatevi ingannare da qualche fantomatico pseudo-possessore di reliquie, è una falsità. Tutte le persone che hanno preso parte alla cerimonia di esumazione dello scorso 2 marzo hanno giurato sulla Bibbia e ci sono pagine e pagine di verbali controfirmati dall’Arcivescovo, oltre al protocollo canonico firmato dal notaio. Chi vendesse reliquie incorrerebbe in un reato, un vero e proprio crimine per la chiesa cattolica.”

 Redazione

 

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