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21/02/2010

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BIT: APPUNTAMENTO AL 2011

Clicca per Ingrandire Per i primi due giorni (18-19 febbraio), non si possono fare bilanci, al massimo si può raccontare degli stand, delle conferenze e delle iniziative che si sono succedute in queste date in cui l’accesso è consentito solo a stampa e operatori del settore. Nel padiglione 5, la Puglia è stata di sicuro la regione più attraente, sicuramente perché ha puntato a prendere per la gola i visitatori chiamati a imparare l’arte di fare taralli e orecchiette, a sorseggiare i vini delle province BAT, Foggia e Bari, e a gustare, per tre volte al giorno, menù e piatti diversi che rispecchiano il patrimonio gastronomico di tutto il territorio. Nello stand del Parco Nazionale del Gargano è stato allestito un piccolo banchetto, solo nella seconda giornata, nella prima non aveva attratto poi molti consensi, con vassoi del povero ma buonissimo “pane, pomodoro e caciocavallo”.

La prima conferenza stampa ha visto l’intera regione protagonista. E’ stata infatti presentata “La Settimana Santa in Puglia”, con un vasto programma di eventi e riti riscoperti e pubblicizzati. Vi hanno partecipato: Nicola Vascello (foto del titolo, secondo da sx; ndr) in veste non più di assessore al Turismo della Provincia di Foggia (delega revocata dal presidente Antonio Pepe; ndr), ma di commissario dell’Azienda di Promozione Turistica (APT) visto che la novità di quest’anno era proprio la partecipazione della Provincia assente nelle scorse edizioni; il presidente dell’associazione OPERA, che ha ideato il tutto, e l’assessore regionale al Turismo Magda Terrevoli. Il discorso fatto è stato semplice e immediato: la fede e le sue rappresentazioni sono una delle mille facce della regione, uno dei mille aspetti, dei mille motivi per venire in Puglia. Inoltre sono testimonianza della cultura e della storia di un territorio di chiese e abazie.

La successiva conferenza, svoltasi il giorno dopo, 19 febbraio, ha visto invece protagonista “Foggia e la Transumanza”, di cui la città dauna era capitale (Palazzo Dogana, sede dell’Ente Provincia, era il centro del potere per i viaggi degli ovini). E’ infatti in atto, garantita dall’entusiasmo di Michele Pesante, dirigente Ufficio Regionale Tratturi, attraverso cartine e segnaletica, un’importante campagna di pubblicizzazione dei “tratturi” che da Foggia si diramano verso tutte le direzioni: Abruzzo, Molise, Campania e resto della Puglia. Molta importanza è stata data al “tratturo” che dall’Irpinia porta a Vieste, passando ovviamente da Foggia, per poi costeggiare la Foresta Umbra. Ancora Nicola Vascello ha parlato del desiderio di unire, attraverso “tratturi” e “mulattiere” i Parchi dell’Abruzzo, del Gargano e delle Murge.

Altro aspetto importante della BIT è stata la collaborazione delle province di Foggia, Bari e BAT, che per la prima volta si sono presentate insieme nello stesso stand imperniato sul “vino”, con una cantina a degustazione gratuita. Ancora una volta il motivo di questa collaborazione, accentuato da un’altra conferenza tenuta il giorno dell’apertura (18 febbraio) coi tre - ora due! - assessori al Turismo delle rispettive Province, è stato espresso da Vascello: creare pacchetti turistici che comprendano itinerari dalla Terra di Bari alla Capitanata. Potrebbe essere un modo per avvicinare ancor più il Gargano, lontano dal Barese e dal suo aeroporto. Anche il governatore uscente dell’Ente Regione, Nichi Vendola, ha parlato in video conferenza di questo importante scalo e di quello brindisino.

Approfittiamo dell’occasione per interpellarlo sull’importanza dello scalo dauno Premettendo l’importante numero di presenze in Capitanata (il 40 percento dei flussi turistici dell’intera regione) e del brand ormai affermato, gli ricordiamo che per raggiungere Peschici da Bari ci vogliono tre ore di auto, tempo che non rende questa meta – e le altre garganiche - appetibili al turismo di qualità. Il presidente risponde obiettando che non è pensabile togliere voli a Bari per dirottarli su Foggia, mentre sarebbe auspicabile (per fortuna ha usato il condizionale…) che il “Gino Lisa” divenga l’aeroporto “verso i Balcani”. Non un punto di arrivo, dunque, ma di partenza e comunque non a vocazione turistica.

Il Gargano, quindi, continuerà ad accontentarsi ancora dei camperisti. Il turismo di qualità resta nelle Masserie e nel Salento.

Domenico Ottaviano jr.

 Redazione

 

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