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11/02/2010

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E DOPO LE COMUNITA, LE PROVINCE

Clicca per Ingrandire L'ultima legge varata dalla Regione Puglia, i cui organi sono ormai in attesa delle elezioni del 28 marzo, ha cancellato le Comunità Montane. Al proposito riceviamo e pubblichiamo il commento del viceresponsabile regionale dell'Italia dei Diritti, Luciano Pisanello, che auspica adesso, in chiusura di testo, l’abolizione anche delle Province, “considerate la massima espressione dell'ente inutile”

Dopo la notizia che il Consiglio regionale pugliese ha approvato la chiusura definitiva di tutte le comunità montane, predisponendo un fondo di oltre due milioni di euro per il 2010, volto a pagare gli stipendi dei dipendenti in attesa di una ricollocazione presso altre strutture, Pisanello commenta così: “Si tratta di un primo atto importante che deve essere accompagnato da altri, cercando di ridurre al minimo gli sprechi dell'intero apparato amministrativo.

“Le comunità montane sono enti farraginosi che si accavallano ai Piccoli Comuni, i quali permettono ai loro amministratori di ricoprire doppie e triple cariche con conseguenti benefici ai loro portafogli. Ovviamente - prosegue l'esponente regionale del movimento creato da Antonello De Pierro, - visto che la legge 3 dicembre 1971, n. 1102, concede la possibilità ai Comuni di costituirsi in comunità montane anche se sono in zona ‘parzialmente montana’, in alcuni casi è bastata la presenza sul territorio di conformazioni simili a un cavalcavia per giustificarne l'appartenenza, come è successo a Palagiano (Ta), situato a soli 39 metri sul livello del Mar Ionio. E’ bene ora effettuare per i lavoratori di tali comunità una ricollocazione seria all'interno di altre strutture pubbliche, che forniscano veri servizi alla cittadinanza rendendo la Pubblica amministrazione una macchina più efficiente in grado di dare risposte più celeri al cittadino”.

L'iniziativa del Governatore Nichi Vendola di sopprimere le comunità montane pugliesi, in alcuni casi sorte a causa della partitocrazia e della lottizzazione del potere, e spesso fonti di sperpero di denaro pubblico, può fungere da volano per tutta una serie di altri provvedimenti. “Il mio auspicio - chiude Pisanello - è ora quello di vedere l'eliminazione effettiva da parte del Parlamento anche delle Province, considerate la massima espressione dell'ente inutile”.


 Ufficio Stampa Italia dei Diritti

 

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