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21/04/2008

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La parentesi elettorale ha fatto un po" dimenticare la questione di Grotta Paglicci?

Clicca per Ingrandire La parentesi elettorale ha fatto un po’ dimenticare la questione di Grotta Paglicci di Rignano e l’atteso arrivo di 750mila euro per mettere un po’ le cose a posto e creare l’ormai diventato famoso Museo Virtuale. In attesa dell’arrivo della più bella notizia dell’anno, ricordiamo l’esistenza di tale problematica recuperando dal sito garganopress un bell’articolo di Simona Rosamilia. =


"È situata nel territorio di uno dei più piccoli comuni del Gargano una delle più importanti testimonianze del Paleolitico in Europa: Grotta Paglicci a Rignano Garganico è una delle tracce più consistenti della frequentazione del nostro Promontorio da tempi remoti…



La frequentazione del nostro territorio inizia in una fase avanzata del Paleolitico Inferiore, circa 1 milione di anni fa: alcuni gruppi di uomini iniziano a spostarsi da Nord verso il Gargano in cerca di selce, la principale materia prima con cui si producevano nella Preistoria armi e utensili, e qui la trovano, in quantità molto abbondante su quasi tutto il Promontorio. Nel riparo di Grotta Paglicci la frequentazione ha inizio in una fase più “recente”: circa 200mila anni fa per concludersi 11mila anni fa, un periodo molto lungo che testimonia il successo di questo sito tra gli uomini preistorici; un successo dovuto alla sua particolare posizione geografica e alla varietà di flora, con conseguente varietà di selvaggina: nel Paleolitico infatti il Gargano era ricco di corsi d’acqua e piccoli boschi riempivano i valloni montani.


Il sito era già conosciuto in zona con il nome di “Alardo”, il brigante che secondo la leggenda vi avrebbe nascosto il suo tesoro. Da allora la grotta è vittima di esplosioni e scavi clandestini che ne hanno sconvolto il riparo esterno, dove si svolgeva buona parte della vita dell’uomo, ma che non hanno raggiunto fortunatamente l’interno della grotta, in cui sono stati rinvenuti alcuni dei pochi esempi in Italia di pittura parietale in ocra rossa, consistenti in due cavalli e alcune mani rese in positivo e in negativo, in una saletta più interna. Dall’interno della grotta provengono inoltre due sepolture: un ragazzo di circa 13 anni, datato a 25mila anni fa e una ragazza di 20 anni, di 23mila anni fa, appartenenti alla cultura di Cro-Magnon. Entrambi riportavano un ricco corredo, a testimonianza dello sviluppo nell’uomo fin dai tempi più remoti di una coscienza spirituale. Nonostante i continui scavi compiuti dall’Università di Siena e i frequenti appelli alle autorità la grotta è ancora vittima di atti di vandalismo: l’ultimo il 10 luglio del 2006 in cui è stata danneggiata la parte più importante della grotta ed è stata smontata l’impalcatura che permetteva agli studiosi di accedere alla grotta senza danneggiare la struttura. Non è possibile che un sito di fama internazionale come Paglicci, importantissimo per la comprensione della Preistoria in Italia sia abbandonato a se stesso, alla mercè di gente senza scrupoli ansiosa di mostrare qualche “bel pezzo” agli amici o bisognosa di tubi di ferro e tavole di legno. È una situazione che dovrebbe provocare sdegno e non essere tollerata con l’indifferenza! Lasciamo le cose al loro posto! O non potremo più provare l’emozione di calpestare la stessa terra che calpestarono i nostri antenati ben 200mila anni fa!"

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