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28/12/2009

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PRESEPE VIVENTE. UN SUCCESSONE!

Clicca per Ingrandire Sono online le immagini del debutto del presepe vivente nella Grotta di San Michele (foto del titolo e sotto; ndr). Su www.orsaradipuglia.blogspot.com, si possono ammirare e scaricare le foto della prima rappresentazione, quella del 26 dicembre. Il presepe vivente tornerà il 3 e il 6 gennaio 2010, dalle 18 alle 20, coi suoi figuranti. La natività è inscenata all’interno di una grotta naturale, nella splendida cornice dell’Abazia, in un percorso che - una volta varcato il cancello d’ingresso del complesso monumentale - offre la rappresentazione delle diverse botteghe: da quella dell’oste a quella del fabbro, senza dimenticare il costruttore di cesti, il falegname, le massaie al lavoro e i pastori.

Imponente e soave, custode della fede cristiana ed esempio del genio dell’architettura sacra, l’ex Abazia di Sant’Angelo, oggi detta “dell’Annunziata”, vive in questi giorni un nuovo splendore. Il restauro del complesso è ormai completato per quanto attiene alla splendida Chiesa dell’Angelo e al museo interno. Tra le sue mura, ascoltando le voci della storia di questo luogo, si può avvertire ancora l'odore dell'incenso, il canto monodico gregoriano, lo sferragliare delle armature dei monaci-guerrieri di Calatrava, il canto dei pellegrini, la presenza di nobili timorati e di vescovi prepotenti.

Il vecchio monastero, l’ospizio per i pellegrini e la chiesa, sono le prime e storiche costruzioni che appaiono alla vista di chi raggiunge Orsara dalla strada di Troia. Da lontano il complesso, occupato prima dai Basiliani e poi dai Benedettini, appare come perfettamente abbracciato dal verde e dagli alberi circostanti. Nel 1228, il Sommo Pontefice Gregorio IX (1227-1241) chiamò dalla Spagna i Cavalieri dell'ordine di Calatrava, concedendo loro l'Abazia, col compito di frenare l'azione dei Saraceni di Federico II. La loro presenza durò fino al 1294, quando vennero chiamati dalla Casa madre spagnola per combattere i Mori.

Orsara venne concessa al conte Cavaniglia e poi venduta nel 1524 al duca Giovanni Guevara per 16mila ducati. Sarà questa nobile famiglia spagnola ad acquistare dal clero orsarese l'ex Abazia. Vi dimorò stabilmente Francesco Guevara, un ecclesiastico che la trasformò in parte ricavando un balconcino nell'adiacente Chiesa dell'Annunziata per poter assistere alle funzioni religiose.

Diverse saranno le rivendicazioni del clero orsarese per l'autonomia dell'Abazia sino a quando, nel 1786, il vescovo G. G. Onorati (1777-1793), riuscì a ottenere la concessione dell'Abazia, definitivamente sancita con un rescritto dell'11 maggio 1855. Nel tempo la struttura ha subito trasformazioni, spoliazioni e usurpazioni, ma ha sempre conservato un enorme fascino e oggi continua a custodire opere d’arte e testimonianze della storia di Orsara e della Capitanata.

 Uff. stampa Comune di Orsara di Puglia

 

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