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11/09/2009

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QUALE PUGLIA VOGLIAMO?

Clicca per Ingrandire Non è più il tempo del silenzio. E’ il tempo di agire, di dare senso alle parole e valore alla vita. Ancora una volta, non più soli, ripetiamo che ci sono bisogni che meritano particolare attenzione e che la salute dei cittadini è uno di questi. Se nel passato ci siamo occupati della salute che riguardava i cittadini di Vieste, oggi è doveroso estendere la preoccupazione a tutti i cittadini del Gargano. Letti i dati provenienti dal bollettino dell’ufficio statistico del Comune di Vieste, attestanti l’alta incidenza percentuale dei decessi per cancro a Vieste nel decennio 1994-2003, che indicavano per l’anno 2003 una percentuale allarmante superiore addirittura al 35 percento, consigliammo l’Amministrazione a intervenire presso gli organi di controllo competenti, al fine di monitorare l’eventuale presenza di fattori o cause di rischio presenti nel nostro territorio.

Invitammo pubblicamente il primo cittadino di allora a confermare o smentire i dati resi noti dall’ufficio demografico e far controllare l’aria, il suolo, le acque del territorio comunale al fine di indicare le linee guida per la difesa e la tutela della salute pubblica, mai ottenendo le risposte auspicate e gradite. Nel dicembre del 2007, venuti a conoscenza dell’inchiesta investigativa del giornalista Gianni Lannes, “Un cimitero di navi affondate al largo del Gargano”, in punta di piedi e senza menzionarla per non creare allarmismi, interpreti dell’ansia della popolazione di Vieste che con una petizione pubblica chiedeva certezze, sicurezza e tranquillità, lanciammo nuovamente la nostra proposta alle istituzioni di fare chiarezza sulle tante voci ufficiose che circolavano incontrollate, ma anche sulle notizie che ormai filtravano indiscrete sui tanti mezzi di comunicazione.

Risposte non ne abbiamo avute, né a confermare né a smentire, solo un silenzio incomprensibile e preoccupante. Responsabilità, senso delle istituzioni, trasparenza e correttezza avrebbero richiesto ben altro atteggiamento: i cittadini hanno il diritto di sapere con certezza se la loro salute è in pericolo e, se lo è, quali sono le indicazioni istituzionali proposte e atte a difendere e tutelare la stessa. Oggi non è più il tempo di tacere, anche perché tacere non ha prodotto nessun risultato.

Tuttora ignoriamo se alle nostre richieste siano seguiti fatti concreti tesi a verificare, smentire, confermare le motivazioni dell’elevata incidenza percentuale dei decessi per tumore nel nostro territorio, privo peraltro di industrie inquinanti. E’ quindi finalmente il tempo, di fronte al silenzio raccapricciante di istituzioni e partiti politici, che il mondo dell’associazionismo attivo, della cultura autentica, dell’informazione libera, alzi la voce e segni la cadenza di una rinascita culturale del Gargano, che non potrà mai compiersi con “il silenzio”. E’ quanto abbiamo proposto l’8 settembre a Peschici all’VIII incontro dell’Associazionismo Attivo del Gargano.

“Tacere è ormai inutile” ha sicuramente scritto, senza mezzi termini, il giovane campione della legalità, dei diritti, della difesa del territorio, il viestano Lazzaro Santoro, quando qualche mese fa, dal foglio dei socialisti di Vieste (unico partito a occuparsi della problematica), ha chiesto, inutilmente, ai tanti ciechi, sordi e muti: “Se dovessero nascere malati o ammalarsi i vostri figli?”.

E il nostro giornale storico, il “Gargano Nuovo”, non ha esitato un attimo, ha scelto la vita, ha dato valore a ciò che più conta, pubblicando integralmente l’inchiesta di Gianni Lannes, mentre le istituzioni continuavano a osservare l’ormai abituale, rituale, rigoroso silenzio. Veleni di qua, veleni di là, dalle acque del Gargano ai sottosuoli del Salento, facevano, intanto, esclamare a Beniamino Piemontese dell’Associazione culturale “Osservatorio Torre di Belloluogo” di Lecce, assertore dell’urgenza di un ponte ideale culturale tra Gargano e Salento: “Ma è questa «la Puglia che vogliamo»? Ma è questa «la Puglia prima di tutto» in cui viviamo e che capiterà in dote ai nostri figli e ai nostri nipoti, e a chi verrà dopo di noi?”

Ed ecco che, come uno spiraglio di luce beneaugurante nel bel mezzo di un cielo plumbeo, dalla terra dell’accoglienza e dell’integrazione di San Nicandro, Costantino Squeo ha aperto il cuore e con esso le porte istituzionali della Città Gargano a un confronto che finalmente diventerà realtà: “ Le navi affondate al largo del Gargano. Quali risposte istituzionali a tutela della salute pubblica dei garganici?”

Michele Eugenio Di Carlo

 Redazione

 

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