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27/08/2009

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IL PATRONO ELIA IN POESIA

Clicca per Ingrandire A oltre un mese dalla premiazione, tenuta il 21 luglio, abbiamo finalmente i nomi dei vincitori, e relative liriche, del Certame di Poesia su Sant’Elia bandito dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Peschici. Al primo posto, Juri Rocco Maggiano, autore di:

SANT’ELIA A PESCHICI

Mi hai protetto quando avevo sete,
quando, malato ho invocato il tuo nome
quando, nascituro avevo la tua immagine tra le mie fasce,
quando, offrivo la decima per la tua festa.
Ti ho invocato quando c’era carestia,
pregato quando c’era siccità,
implorato di salvarmi dalle cavallette
e venerato, perché Tu sei qui,
presente a Peschici.
Purtroppo l’animo mio è cambiato,
inquinato dalla bramosia,
cieco, verso coloro che hanno bisogno,
sordo, verso coloro che invocano aiuto,
muto, verso coloro che elemosinano consigli,
sterile verso….tutti.
Mi hai protetto quando avevo sete.

Secondo posto a Angelo Trotta, che ha scritto:

UN FULMINE PER SALVARMI

Sarò eremita sul Carmelo e lì riempirò i silenzi del mio animo svuotato;
sarò esploratore tra le dune del deserto e lì smuoverò la calma dei miei giorni piatti;
sarò aviatore tra monti e mari e lì troverò le profondità delle mie contemplazioni rimosse;
sarò temporale per pulire le mie strade e fulmine per tratteggiarle,
nuvoletta invocata in cerca di un posto da proteggere
e lì mi fermerò, a pregare, immerso,
senza il chiasso che assorda, il ripetitivo che tempesta, l’effimero che uccide
e al tuo carro di fuoco mi legherò,
per scomparire insieme, estasiato,
risalirò dall’Horeb dritto al cuore,
anfratti scolpiti dal fulmine del volto di Dio.
E lì mi fermerò!

Terzo classificato, Anna Del Conte, con:

SEI CON ME

Sei con me dal primo mattino,
sei con me, mi guardi e mi ascolti,
nel giorno che precede la notte.
Sai ascoltare le preghiere
fatte con il cuore, nel chiederti il vivere
ogni giorno nella pace e nella fede,
raccomandandoti i figli con tanto amore.
Sei con me quando piango e sorrido.

Sento ancora oggi la tua voce,
una dolce nota soave che lascia il segno
nella vita di chi l’ha udita.
Un grande mistero ti avvolge,
di te si dice che non sei morto,
scegliendo di servire il Signore,
sei salito al cielo sopra un carro di fuoco
vegliando tutti con tanto amore.

Sei con me ad ogni novena,
e io riesco a vedere il tuo volto
che sfuma di vari colori.
Una forte emozione mi avvolge,
bagnandomi il viso di lacrime,
rafforzando ancora di più la fede
per questo grande Profeta: sant’Elia.

La menzione speciale della giuria è andata a Anna Rita Di Milo, autrice di:

SANT’ELIA

QUANDO ERO PICCOLA, TANTO TEMPO FA, PREGAVO SEMPRE, E LE MIE PREGHIERE ERANO SEMPRE RIVOLTE A LUI PERCHE’ LUI E’ IL PROTETTORE DI PESCHICI, MA IO ERO TROPPO PICCOLA PER CAPIRE IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA “PROTETTORE”.
POICHE’ LA MIA MAMMA ERA MOLTO MALATA, IO VOLEVO CHE LUI LA GUARISSE, MA NON ERA UNA MALATTIA CHE SI POTEVA SPIEGARE, ERA UNA MALATTIA DIFFICILE DA CAPIRE. LA CHIAMAVO LA MALATTIA DELL’AMORE, ORA VI SPIEGO: IO DA PICCOLA SONO CRESCIUTA CON LA CONVINZIONE CHE LA MIA MAMMA NON MI VOLESSE BENE, PIANGEVO SEMPRE E MI RIVOLGEVO SEMPRE A LUI, A S.ELIA, E DICEVO: “PERCHE’ TUTTI I BAMBINI HANNO UNA MAMMA CHE LI AMA E IO NO?”

CONTINUAVO A FARE SEMPRE LE STESSE DOMANDE E SEMPRE LE STESSE PREGHIERE E INTANTO CRESCEVO, DIVENTAVO SEMPRE PIU’ GRANDE E PIU’ BELLA. MA, INTANTO, LA MALATTIA DI MIA MAMMA SEMBRAVA PEGGIORARE E ALLORA CONTINUAVO A PREGARE SEMPRE DI PIU’. IMMAGINAVO QUANDO LA MIA MAMMA UN GIORNO SAREBBE GUARITA E QUANTE COSE BELLE AVREMMO POTUTO FARE INSIEME. PENSAVO ANCHE AI GIOCHI CHE, DA BAMBINA, IO E LEI NON AVEVAMO MAI FATTO E RIVOLGENDOMI SEMPRE A LUI GLI CHIEDEVO SE UN GIORNO ANCH’IO AVREI AVUTA LA GRAZIA COME TANTE PERSONE BRAVE E SE ANCH’IO ERO BRAVA DA POTER VEDERE LA MIA MAMMA GUARITA.

INTANTO IO PREGAVO E PIANGEVO E UN GIORNO FECI UN SOGNO BELLISSIMO. SOGNAI S’ELIA CHE MI PARLAVA E IO CHE CONTINUAVO A FARGLI SEMPRE LE STESSE DOMANDE, E LUI MI DICEVA CHE LA MIA MAMMA MI AVEVA SEMPRE VOLUTA BENE, SOLO CHE L’AMORE NON POTEVA DARLO TUTTO A ME PERCHE’ AVEVA ALTRI 13 FIGLI E QUESTO BENE LO DOVEVA DIVIDERE PER TUTTI E CHE CI TOCCAVA UN PEZZETTO PER UNO. MI SPIEGAVA CHE TUTTE LE MAMME AMANO I FIGLI.

MI BACIO’ E POI SCOMPARVE. ALLORA MI SVEGLIAI SUDATA E CAPII QUANTO ERO STATA EGOISTA NEI CONFRONTI DI MIA MAMMA, COSI’ ANDAI NEL SUO LETTONE E GLI RACCONTAI IL MIO SOGNO E MAMMA MI ABBRACCIO’. MI DISSE CHE S’ELIA AVEVA RAGIONE E MI PROMISE CHE NON MI AVREBBE MAI PIU’ DATO MODO DI PENSARE A QUELLE BRUTTE COSE.

COSI’, FINALMENTE, ANCH’IO EBBI LA GRAZIA E MIA MADRE GUARI’. MA, IN VERITA’, CAPII CHE IO ERO GUARITA E CHE LA MIA MAMMA ERA SEMPRE STATA BENE.

 Redazione

 

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