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08/04/2008

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Gente del Meridione… popolo di colonizzati e mai colonizzatori
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Che i voli riprendano, regolari e costanti, il 24 aprile prossimo dall’aeroporto foggiano “Gino Lisa” ormai è un dato di fatto. Almeno è l’auspicio di tutti, specie di quelli come noi che per raggiungere la Sicilia (oggi, Roma in un molto prossimo futuro) si devono sobbarcare ore di auto o pulmann superando difficoltà non indifferenti in quanto defilati rispetto ai centri di partenza. Un auspicio, lasciatecelo dire, che viene stimolato da lontano, molto lontano, specialmente riguardo alla succitata “regolarità” e “costanza”. Sì, perché da sempre noi della terra di confine, ideale trampolino di lancio verso l’area mediorientale e - ovviamente - provincia di conquista nelle mire degli amici d’oltremare, abbiamo sentito la vocazione a essere colonizzati. Dai bizantini agli slavi, ai normanni, agli svevi, ai longobardi, agli ottomani, ai saraceni, agli spagnoli, ai francesi… abbiamo sempre offerto il collo al tallone di turno (è da qui che nasce la famosa quanto obsoleta “questione meridionale”). E questa “sofferenza” ce la siamo portata nel dna fino in epoca industriale, abbastanza recente dunque, quando son venuti a fare imprenditoria da noi e dopo aver intascato contributi e sovvenzioni si sono portati i macchinari a casa loro! Ce le siamo scordate certe fregature? Ma, cosa c’entra tutto ciò («acc’dit’ li vicchie, ché sap’ne l’ fatt’», sentenziano a Bari) con il “Lisa” e la compagnia aerea che ha assicurato i voli per Roma e Milano e Catania e Palermo? Se si pensa che la “grossa novità” della riapertura dell’aeroporto più sfigato del Sud coincide con l’esposizione del Santo di Pietrelcina alle masse… bè, un pochino c’entra, e l’ansia lievita. In questo caso, o siamo troppo maliziosi noi, oppure riusciamo a vedere al di là del nostro naso che, in quanto a dimensioni, fa degna concorrenza a Cirano. Comunque, chi vivrà vedrà, con un occhio “molto” attento ai… prezzi! ADMIN

 Redazione
 

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