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11/08/2009

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I FEDELI TORNANO A PREGARE NELLA LORO CHIESA

Clicca per Ingrandire “Siamo stati abbandonati da tutti. Rivogliamo le nostre chiese perché esse sono il punto di riferimento di tutti i fedeli”. Questo fu l’amaro sfogo di don Luigi Tommasone, parroco di Celenza Valfortore, a un anno di distanza dal sisma del novembre del 2002 (leggi scheda in calce; ndr) che costrinse il piccolo centro del preappennino dauno a privarsi di ben cinque delle sette chiese presenti sul territorio comunale.

A quasi sette anni dal terremoto, mercoledì 12 agosto riaprirà la chiesa di “San Francesco” (foto del titolo; ndr), la struttura religiosa che riportò più danni. La cerimonia si svolgerà, con inizio alle 17, alla presenza del vescovo della diocesi Lucera-Troia, Domenico Cornacchia. Due anni fa, nel 2007, ha già riaperto le porte la chiesa madre “Santacroce”, totalmente agibile dopo la messa in sicurezza che ha interessato anche l’altare maggiore. Grazie a questi interventi, le celebrazioni religiose non si svolgono più nel parcheggio sottostante la piazza del paese (foto 1 sotto) trasformato dal 2002 in una vera e propria “chiesa d’emergenza”.

L’anno scorso è tornata agibile anche la chiesa della “Madonna delle Grazie”. La riapertura del tempio sacro dedicato a San Francesco fa parte del programma di “L’Agosto Celenzano 2009”, un calendario di eventi che proseguirà giovedì 13 agosto con l’iniziativa “Vivi il borgo” e il 14 con tutta la giornata dedicata ai bambini e allo sport intitolata “Smuoviamoci un poco…anzi assai”: dalle 10, gare e tornei per grandi e piccini, musica, palloncini e zucchero filato, faranno da cornice alla “12 ore” no-stop che precederà la serata “Disconight” con balli, divertimento e tante sorprese.

LA SCHEDA = Il 31 ottobre 2002, a Celenza Valfortore, il terremoto danneggiò gravemente 111 abitazioni, rendendole inagibili. Rimasero senza tetto 54 nuclei familiari, per un totale di 124 persone senza casa. Furono danneggiate tutte le chiese del borgo. Per oltre quattro anni, messe matrimoni battesimi funerali sono stati celebrati in un garage-parcheggio ricavato in un locale sottostante la centralissima piazza Malice. Nella chiesa di "San Francesco" - che conserva un portale del 1522 proveniente dall'annesso convento - le scosse telluriche fecero crollare parti della volta. Oltre all'enorme valore affettivo che i circa 2mila abitanti del paese attribuiscono alle loro chiese, questi antichi templi della fede rappresentano gran parte del patrimonio storico, artistico e architettonico di Celenza Valfortore.




 Uff. Stampa Comune Celenza V.

 

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