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06/08/2009

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6 AGOSTO 1945, HIROSHIMA

Clicca per Ingrandire Oggi, 6 agosto, anniversario del bombardamento atomico giapponese, ricorderemo le genti di Hiroshima e Nagasaki per dare dignità alla loro memoria e rafforzare un movimento mondiale aperto e diverso, che rifiuti qualunque forma di violenza e affermi l’essere umano come massimo valore. Una delegazione della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza partecipa all'evento organizzato dal sindaco di Hiroshima.

Per evitare la catastrofe futura, dobbiamo agire oggi. In contemporanea, in molte città del mondo si sono organizzati eventi di commemorazione e informazione sul pericolo nucleare che oggi è più vivo che mai. In Italia, confermati eventi nelle città di: Grosseto, Milano, Roma, Torino e Vieste.

Approfondiamone l’importanza riflettendo sulle parole contenute nel discorso di Rafael de la Rubia (foto 1 sotto; ndr), coordinatore e portavoce internazionale della Marcia Mondiale ) tenuto oggi a Hiroshima.

“Il 6 agosto 1945, alle 8.00, Truman, presidente degli Stati Uniti, ordinò di lanciare la prima bomba atomica su Hiroshima. Il 9 agosto 1945 la seconda bomba atomica veniva lanciata su Nagasaki. In pochi secondi le due città furono rase al suolo e migliaia di persone morirono all’istante. Nei giorni successivi continuarono a morire coloro che si trovavano più distanti dai centri dell’esplosione e i pochi sopravvissuti soffrono ancora oggi per le conseguenze della radiazione, trasmesse alle generazioni posteriori. Alcuni giorni dopo l’Impero giapponese si arrendeva, segnando la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Gli autori di quel massacro hanno preteso di giustificarlo replicando che era necessario forzare la resa del nemico per evitare mali peggiori, però la realtà è che quella mostruosità ha creato un pericolo molto più grande, perché la capacità nucleare cui diedero vita è cresciuta e si è moltiplicata fino a minacciare l’esistenza dell’umanità.

“Gli Usa cercarono di mantenere l’esclusiva sul nucleare per far sì che nessun altro possedesse quella capacità di distruzione. Ciononostante, nel 1949 l’Unione Sovietica faceva esplodere la propria bomba nucleare. Da quell’epoca il Regno Unito, la Francia, la Cina, l’India, il Pakistan e la Corea del Nord hanno sviluppato l’arsenale nucleare. Ci sono inoltre dei sospetti non smentiti che anche Israele disponga di queste armi di distruzione massiva. Oggi, circa 30mila testate nucleari minacciano il mondo intero.

“Anche se è incoraggiante vedere che i mandatari degli Stati Uniti e della Russia sono tornati a mettere la questione del disarmo nucleare sul tavolo dei negoziati, non ci possiamo dimenticare che viviamo in un momento di alto rischio. Agli irresponsabili interessi delle potenze nucleari e alla follia di gruppi violenti con possibile accesso a materiale nucleare di dimensioni ridotte, dobbiamo aggiungere il rischio di incidente che potrebbe far scoppiare un conflitto devastatore.

“Per evitare che si ripeta una catastrofe nucleare nel futuro dobbiamo agire oggi. E’ necessario creare coscienza della necessità di distensione e di cooperazione tra i popoli. Uniamo le forze nella Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza esigendo a coloro che decidono: 1. il disarmo nucleare totale a livello mondiale, 2. il ritiro immediato delle truppe invasore dai territori occupati, 3. la riduzione progressiva e proporzionale dell’arsenale convenzionale, 4. la firma di trattati di non aggressione fra paesi, 5. la rinuncia dei governi a utilizzare la guerra come mezzo per risolvere i conflitti.

“La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza è un richiamo rivolto alla coscienza di ciascuno di noi, è la voce che dobbiamo tutti insieme far sentire, è una proposta morale ed è quello che bisogna fare in questo momento difficile che stiamo attraversando. L’orrore di Hiroshima e Nagasaki non è rimasto là, nella storia. Le immagini del dolore e della morte assurda continuano a essere vive nella nostra coscienza, ma allo stesso tempo alimentano la nostra profonda aspirazione per un mondo dove questa atrocità non sia mai più possibile.

“Oggi ricordiamo le genti di Hiroshima e Nagasaki per dare dignità alla loro memoria e rafforzare un movimento mondiale aperto e diverso, che rifiuti qualunque forma di violenza e affermi l’essere umano come massimo valore.”

 FB

 

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