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03/08/2009

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A 42 ANNI DI DISTANZA TORNA UN MOVIE-CULT

Clicca per Ingrandire Stasera, 3 agosto, seconda giornata del Carpino Folk Festival, l’attesa proiezione del video "Sentite buona gente", a cura di Vincenzo Santoro, prima rappresentazione di canti, balli e spettacoli popolari italiani voluta da Roberto Leydi con la collaborazione di Diego Carpitella, che il regista Alberto Negrin (già assistente di Strehler) girò il 1967 al Teatro Lirico di Milano. Si tratta di una testimonianza straordinaria di strepitosi gruppi di musicisti tradizionali, al massimo del loro vigore espressivo e performativo. Annunciata la presenza del regista (leggi intervista al link http://www.puntodistella.it/news.asp?id=2571)

Nel Programma dello spettacolo c'era scritto: "Le voci vive e vere dei contadini, dei pastori, dei montanari, degli operai di Carpino (Foggia), Ceriana (Imperia), Crema (Cremona), Maracalagonis (Cagliari), Nardò (Lecce), Orgosolo (Nuoro), San Giorgio di Resia (Udine) e Venaus (Torino), i loro balli, i loro strumenti, le manifestazioni della loro civiltà testimoniano della presenza attiva della cultura popolare nel mondo moderno. Ballate storiche, canzoni narrative, canti di lavoro, mutettus, stornelli, sos tenores, sunetti, la terapia musicale del tarantismo pugliese, la danza delle spade, il ballo tondo, la tarantella, la Resiana, launeddas, solittu, organetto, tamburello, violino, violoncello, chitarra, chitarra battente, triangolo".

Lo spettacolo aveva una doppia finalità dichiarata da Leydi: - avvertire il grosso pubblico che "esistono, anche in Italia, modi diversi di fare musica, non scritta, ma non per questo meno valida"; - far decadere il vecchio adagio sulla legittimità di portare "fuori contesto" le espressioni musicali tradizionali. Infatti la spettacolarità intrinseca dei cantori cosiddetti popolari è una spettacolarità "universale", cioè valida anche al livello di altre classi sociali e diverse strutture economiche.

Le musiche degli autentici cantori e suonatori popolari dimostrarono in quella prima occasione del tutto decontestualizzata dal normale campo di azione, una forza comunicativa propria e una capacità di fascinazione tale da non richiedere la mediazione dei gruppi di riproposta. Da quel momento le strade del folk revival e degli spettacoli degli autentici informatori si divisero. La Puglia era rappresentata da ben due gruppi, i suonatori di Carpino (Andrea Sacco, Gaetano Basanisi, Rocco Di Mauro, Giuseppe Conforte, Angela Gentile e Antonio Di Cosimo) e i musici di Nardò (Luigi Stifani, Pasquale Zizzari, Giuseppe Ingusci e Salvatora Marzo “Za’ Tora”).

Intanto continuano le prove per lo spettacolo “La Buona Novella” di David Riondino, l’omaggio più grande mai organizzato nel Sud Italia per Fabrizio de Andrè, mai eseguito su un palco e in una piazza, mai tanto maestoso in termini numerici. Sessanta gli elementi, tra artisti del team-Riondino, Banda del Conservatorio Statale di Musica “Umberto Giordano” di Rodi Garganico diretta dal M.tro Giuseppe Spagnoli e Coro Polifonico “Stefano Manduzio” di Sannicandro Garganico diretto da Costanza Manduzio. L’impegno e la complessità delle prove orchestrali, che da due mesi si stanno svolgendo nel Conservatorio di Rodi, ne fanno sicuramente la più interessante e maestosa produzione artistica del Carpino Folk Festival.

Testi e materiali per la comunicazione: Antonio Basile, Alessandro Sinigagliese


 Ufficio Stampa Associazione Culturale “Carpino Folk Festival”

 

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