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05/04/2008

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LUCERA - Giambattista Gifuni (9 aprile 1891 - 8 luglio 1977) nel ricordo dei suoi concittadini

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Parte oggi pomeriggio alle 18 nel Teatro Garibaldi di Lucera la due giorni per non dimenticare l’antifascista che piaceva a Benedetto Croce, Giambattista Gifuni, lo storico nato nella città di Federico ancora nei ricordi dell’ex sindaco Giuseppe Papa che ebbe il piacere di averlo come direttore della locale biblioteca comunale (la “Ruggero Bonghi”), una “attività - dice - animata da una passione autentica e innata per la cultura”. Poi commenta: “Non è stato facile ma alla fine tutto è stato organizzato per il meglio, l’augurio è che la cittadinanza partecipi sabato pomeriggio e domenica mattina ai lavori congressuali tributando così il giusto omaggio a un intellettuale che tanto ha dato alla città”. L’occasione dell’omaggio a Gifuni è venuta dal trentesimo anniversario della morte ed è stata accolta dal presidente emerito della Corte Costituzionale Francesco Paolo Casavola, che aprirà la commemorazione, con gli interventi di varie personalità della cultura: Emilia Lamaro (già bibliotecaria della Camera dei deputati), Brunello Vigezzi, Raffaele Colapietra, Giorgio Barbieri Squarotti, Marcella Rizzo, rispettivamente degli Atenei di Milano, Salerno, Torino, Lecce. Due parole biografiche sul grande lucerino: nato il 1891, di professione avvocato e storico per vocazione (lo affascinava specialmente il periodo che va dal Risorgimento italiano alla vigilia del primo conflitto mondiale), diresse la “Bonghi” fin dal 1930, allontanato quattro anni più tardi, per la sua dichiarata avversione al fascismo e la sua amicizia con Croce, ma reintegrato pochi mesi dopo. Era la storia nel suo complesso, però. che lo avvinceva e in particolare le grandi figure. Leggi, ad esempio, Antonio Salandra, considerato “la più importante personalità politica espressa dalla Capitanata tra ‘800 e ‘900”, di cui recuperò nel ‘48 gli scritti ricostruendone il carteggio. L’amore per la storia (è uno dei fondatori della società di Storia Patria pugliese) fu tale da convincerlo ad abbandonare la professione legale e a confermarsi appassionato ricercatore (senza di cui “la scienza non sarebbe”) facendo leva sull’incarico di direttore della biblioteca comunale, in pochissimo tempo trasformata in un “salotto” di interessante valenza culturale. Notevoli e frequenti gli interventi su quotidiani e riviste specializzate, come pure i saggi. Gifuni ricoprì anche le cariche di direttore del “Museo Fiorelli”, ispettore bibliografico e ispettore onorario ai Monumenti. Gli è stato anche intitolato un Premio (nella prima foto sotto, l'ex presidente del Senato, Marcello Pera, parla all'edizione del 2004).

 Redazione

 

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