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28/07/2009

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CON FESTAMBIENTE NO A TUTTE LE MAFIE

Clicca per Ingrandire FestambienteSud ha lanciato da Monte Sant'Angelo il no a tutte le mafie con lo slogan: "Io non sono mafioso". E l’ha fatto anche con la voce di don Luigi Ciotti (foto del titolo; ndr), premiato per il suo impegno verso un Meridione diverso. "Tutti devono avere il coraggio di denunciare ciò che non va - ha affermato: - il cambiamento deve far parte di ciascuno di noi. Le associazioni, le scuole, le fondazioni ed altri gruppi. La prima mafia da combattere è quella che c'è dentro ognuno di noi. Ognuno deve assumersi la sua parte di responsabilità, ma c'è anche bisogno di tanta corresponsabilità, di coinvolgere gli altri. Il NOI è la parola chiave: bisogna riuscire a fare gruppo, a includere quante più persone possibili nel nostro progetto di lotta alla mafia".

Questo il messaggio che don Luigi Ciotti ha lanciato a Monte Sant'Angelo durante la giornata di mobilitazione contro tutte le mafie che ha chiuso la quinta edizione di FestambienteSud. Un dibattito toccante, quello di chiusura, che ha letteralmente travolto di emozioni e carica civica il pubblico presente. Particolarmente toccante la testimonianza di Daniela Marcone (foto 1 sotto, prima a sx; ndr), la figlia di Francesco Marcone, il funzionario del Catasto di Foggia ucciso nel 1995 dalla mafia foggiana, cui nel corso della manifestazione è stata simbolicamente dedicata Piazza de Galganis. "Io ho trovato il coraggio di denunciare tutto - ha detto - perché era importante che mio padre non morisse di nuovo ammazzato dal silenzio, con tutti che stavano zitti senza scoprire cosa fosse realmente accaduto. Sentivo il bisogno di difendere mio padre".

Nel corso di un colloquio a latere del dibattito, don Ciotti si è mostrato ben informato anche sulla situazione di Alessandro Ciavarrella, il ragazzo di Monte S. Angelo scomparso all'inizio dell'anno: "Innanzitutto - ha dichiarato - non bisogna lasciare soli i genitori. Ognuno deve continuare a fare la propria parte cominciando proprio dai suoi amici che devono assolutamente trovare il coraggio di dire tutto ciò che sanno. Poi si deve essere da pungolo alle istituzioni che devono svolgere il loro lavoro. E soprattutto continuare ad alimentare la speranza, che non deve essere mai spenta".

Nel corso della giornata, l'Associazione “daSud”, organizzatrice della Lunga Marcia della Memoria, ha curato la realizzazione di un murales contro la mafia presso la Villa comunale. Autore Nello Nobile, writer calabrese. La programmazione artistica è proseguita col recital di Andrea Rivera che, a tutto campo e senza timori reverenziali, non ha mancato di punzecchiare tutto e tutti, anche sulle questioni locali, ironizzando sulla inaugurazione del Castello di Monte Sant'Angelo, ancora chiuso ("magna de qua, magna de là, il Castello andò sta"), e sul progetto della Statua gigante di Padre Pio, che propone di costruire abitabile per farci le case popolari.

A concludere la manifestazione, la maratona musicale contro le mafie, andata avanti fino a notte fonda (foto 2-3). Numerosi gli artisti che si sono alternati sul palco in piazza Duca d'Aosta: ad aprire Mauro Pagani, che ha eseguito brani del suo repertorio, da “Creuza de Ma” alle suggestive note di “Domani” e “Impressioni di settembre”. Poi Andrea Rivera, Peppe Voltarelli che ha eseguito “la Raggia” e “Malarazza” di Modugno, gli Africa Unite che hanno caricato il pubblico coi classici della loro produzione, dal “Partigiano John” a “Soffici Sapori”, la Coquette Band, un prepotente e apprezzato ritorno sul palco dopo qualche anno di assenza dalle scene, e a chiudere i Riciclato Circo Musicale, con il loro particolarissimo sound suonato con strumenti fatti con rifiuti.

Sebastiano Venneri, vice presidente nazionale di Legambiente così riassume il bilancio della giornata: "Una giornata impegnata su un tema strategico come il contrasto alle mafie ha visto una straordinaria partecipazione di artisti e pubblico. Da Monte Sant'Angelo arriva forte il monito per l'intero Mezzogiorno: liberarsi dall'oppressione delle mafie è compito delle istituzione ma anche della società civile, del mondo dell'economia e del lavoro che in questa splendida giornata si sono dati appuntamento a FestambienteSud".

Con questa giornata è calato il sipario sulla Estate meridionale di Legambiente, aperta il 18 luglio col Teatro Civile Festival e chiusa il 25 luglio con la giornata finale di FestambienteSud. "Una settimana carica di eventi ed emozioni, il cui bilancio per noi è ampiamente positivo", rimarca Franco Salcuni (foto 4), direttore delle due manifestazioni. La giornata "Io non sono mafioso" è stata promossa da Legambiente, Libera, Cigl, Cisl, Uil e Confindustria Comitato Mezzogiorno.

 Uff. stampa FestambienteSud (foto M. E. Di Carlo)

 

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