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19/07/2009

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CALMA PIATTA, EPPURE…

Clicca per Ingrandire Sabato 18 luglio 2009, ore 23.30, strada provinciale 52 (litoranea Peschici-Vieste): una montagna di pini accatastati, pronti per essere truciolati dalla ditta che si sta interessando allo smaltimento degli alberi andati in fumo nell’ormai famoso incendio del 24 luglio 2007, prende fuoco. La temperatura non supera i 18 gradi, il vento non spira oltre i 10 nodi.

Casualità? Autocombustione? Un mozzicone di sigaretta? O cos’altro ancora?

Ma le domande non finiscono qui. Ce ne sono tante altre. Del tipo: togliere di mezzo e portare via i pini bruciati è diventato un problema? I costi sono lievitati, si sono fatti troppo alti e di conseguenza insostenibili? Non conviene più provvedere a un taglio che sin dall’inizio ha avuto un cammino tribolato e altalenante? Oppure qualcosa ci sfugge per aver perso qualche passaggio?

Bè, allora c'è un modo molto più semplice e veloce per superare l’impasse (per dirla alla francese): bruciare il bosco finché non sparisce l'ultimo filo d'erba e dire addio a tutte le speranze di salvare questo angolo di (ex)paradiso!


 Redazione

 

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