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08/07/2009

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ANTONIO MACCARONE CI HA LASCIATO

Clicca per Ingrandire Certe notizie non dovrebbero mai arrivare. Specie quando ti affezioni al personaggio - non conoscendo l’uomo di persona - e a quanto sia riuscito a operare nella sua esistenza.

Erano in tre, fino a pochi anni fa: Sacco-Maccarone-Piccininno. Andrea e Antonio se ne sono andati… lunga vita a Piccininno! Su di lui, adesso, il peso di una tradizione che solamente per loro merito è tornata a vivere, divelta da tempi di abbandono e misconoscenza. Bastava soltanto citarne l’età per capire che non era fasulla, ma schietta, ancora fresca di sensazioni e brividi emozionali, genuina, cesellata sulle corde della “battente”, miniata da ciascuna delle percussioni della “tammorra”, incastonata in un patrimonio intangibile da ripescare, e salvare, e rilanciare ai posteri. Ai giovani appassionati che avevano nell’anima quelle vibrazioni e non lo sapevano. A tutti coloro che senza consapevolezza possedevano nelle proprie corde quel genere di musicalità e non avevano ancora trovato qualcuno che gliela svellesse dalle viscere.

Prima Andrea Sacco, il 17 marzo 2006, alla veneranda età di 95 anni, dopo aver narrato in quasi un secolo il “sistema dei valori” del mondo orale e contadino del Gargano. Oggi Antonio Maccarone, secondo pilastro di una terna irriproducibile. Elementi di una storia che ha fatto la Storia, cifre di una vicenda culturale che non poteva essere dimenticata, parametri di un pathos musicale che trova le sue radici nei popoli del mondo, appartengano o meno al Sud, ne facciano parte integrante o lo sfiorino soltanto. Andrea e Antonio sono adesso, la certezza è d’obbligo, in un pascolo più trascendente, ma anche lì dove sono stanno già pensando a come rendere ancora più eterna la massa di note e ritmi e frequenze e battiti e percussioni che hanno portato con sé nell’ultima parte di un viaggio interminabile. Solo una tappa di un percorso che non può e non potrà finire, perché il solco l’hanno segnato e in quel solco hanno seminato e in quella terra hanno germogliato e in quei frutti hanno creduto.

Il pensiero va ora al terzo di una triade che è stata celestiale e continuerà a rimanerlo. All’altro Antonio, Piccininno, conscio di non averli persi ma anche di averne ereditato la ponderosa saggezza e l’importante bagaglio, che porterà con sé nel tempo futuro, senza soluzione di continuità, testimone vivente di una saga inimitabile e inconfondibile, di una epopea che racchiude in solo tre parole - “Cantori di Carpino” - ogni sua valenza. Il nostro pensiero va a lui, consapevoli che possiede in sé ancora tanto da insegnare a chi ne raccoglierà lo “scettro” tramandando alle generazioni che verranno l’aulico spessore di un’autentica “forza della natura”. Quella “immaterialità” fatta di stornelli e serenate, tarantelle e sonetti, canzoni e ballate, pronte a sussurrarci “chi siamo”, “da dove veniamo” e “dove siamo diretti”.

Piero Giannini

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 08/07/2009 -- 20:22:04 -- ANTONIO

Una notizia che rende più triste l'Estate. E' proprio vero! Ad ogni particolare evento la stessa vita non è più come prima. Ciò che resta è sempre un vuoto. Ma ad Antonio non può mancare un Grande Grazie per quanto ci ha lasciato, come pure ad Egli va tributato tutto il nostro Affetto. Il suo Ricordo sarà sempre presente attraverso le melodie ed i canti che come la sua Anima mai tramonteranno.

-- 08/07/2009 -- 20:57:32 -- ANTONIO

Ad ogni particolare evento in cui una persona passa ad altra Vita ciò che resta non è più uguale come prima. E' evidente nell'immediato che ciò che resta è il vuoto! Il vuoto della persona Cara che manca. Poi, però, anche il vuoto cambia progressivamente il suo ruolo, tanto da passare ad attribuire alla persona Cara un altro ruolo. Più importante e speciale. Che non tutti possono svolgere. E' quello che deriva dall'alto di una condizione soprannaturale ed immortale. E' cioè il ruolo della Natura dello Spirito, che Ispira e Guida quanti ricordano e seguono i passi e gli insegnamenti della persona scomparsa o che è venuta a mancare. Il ricordo di Antonio non svanirà nel nulla poichè sarà sempre attuale e vicino ai Cantori, che avranno dall'alto e dalla loro parte il patrimonio umano ed immateriale di un Uomo di grande umanità e di altri tempi. Grazie Antonio di tutto il bene che ci hai dato e della tua testimonianza di Vita.

-- 08/07/2009 -- 22:42:54 -- TERESA MARIA

Una decina di anni fa, dopo un Convegno a Peschici titolato "Il Natale com'era", tenuto in chiesa madre, dove i Cantori portarono la loro musica, li invitammo presso il ristorante "Da Carlino". Fu uno spettacolo dopo lo spettacolo. Maccarone, in particolare si produsse in un'interrotta teoria di sonetti d'amore dedicati alla sua donna, che era lì presente e lo guardava amorevolmente, come se quella serenata le rammentasse i primi ininterrotti lunghi giorni di passione per il suo uomo...

-- 08/07/2009 -- 22:43:21 -- TERESA MARIA

Affascinata da quella performance del grande cantore, che si alternava nel canto ad Antonio Piccininno (Andrea Sacco quella sera era assente), scrissi di getto : «Chi ha la fortuna di ascoltare i “Cantori di Carpino”, non in occasioni ufficiali, ma nella spontaneità di una serata informale, entra in un circuito magico, primordiale. Ti senti proiettato in un mondo scomparso, ma che senti rivivere in te, in una sorta di metempsicosi che ti fa ritornare quello che forse un tempo, in un’altra vita, sei stato. Ritmi mediterranei, sonetti provenzali, suggestive serenate, tenere ninne nanne, lo struggente “planctus Mariae” del giovedì santo, ti riportano nel profondo “Gargano segreto”.

-- 08/07/2009 -- 22:52:58 -- TERESA MARIA

Un mondo sconosciuto, ma vivo nel cuore, se ti ritorna alla mente e ti spinge a quello che non avresti mai pensato di fare nella quotidianità di un tuo giorno. Accade che inizi a ritmare, e poi a ballare le tarantelle del Gargano, trascinato dal suono della chitarra battente, del tamburello e delle nacchere. I “vetusti cantori” ispirano un innato senso di rispetto verso la saggezza antica del tuo popolo, come gli antichi aedi dell’Iliade o dell’Odissea. Il loro fascino ti trascina, trascina i giovani del gruppo, che hanno assimilato spontaneamente antichi ritmi e suoni...». Ciao, Zi' Antonio, insieme a zi' Andrea e alla tua donna che ci hanno già lasciato, trascina nel tuo ritmo avvolgente i beati stazionanti nelle eterne dimore!

-- 10/07/2009 -- 13:44:59 -- Raffaella

Il Coro della Pia Unione del SS. Crocifisso di Varano, che in molte occasioni ha avuto l'onore di collaborare con i Cantori di Carpino,a nome del suo Presidente Pietro Comparelli, si associa al cordoglio per la perdita di questo grande artista.

 
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