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28/06/2009

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“IL MIO PENSIERO SARA” SEMPRE CON VOI”

Clicca per Ingrandire Peschici saluta il suo arcivescovo, Domenico Umberto D’Ambrosio, e lo fa riunendo il massimo consesso istituzionale (foto del titolo; ndr). Intorno alla più alta autorità religiosa peschiciana, amministratori e viceprefetto, Michele Di Bari, hanno tenuto il 24 giugno nella Sala Consiliare del Comune una seduta di Consiglio straordinaria. Tra i convenuti anche i due parroci locali, i comandanti di Polizia Municipale, Carabinieri e Capitaneria di porto, il dirigente scolastico e tanti cittadini che hanno voluto tributare il proprio omaggio a Don Mimì.

Le prime parole le pronuncia il sindaco Mimmo Vecera (foto 1 sotto) salutando affettuosamente “in un giorno di mestizia profonda, il nostro fratello più illustre, prezioso esempio di fede e carità cristiana per l’intero popolo cristiano peschiciano”. “Le auguriamo - continua, rivolgendosi a lui direttamente - di poter realizzare il progetto divino per il quale è stato scelto, anche nella terra che da domani la ospiterà. Grazie per la tua presenza qui fra noi, e ti chiediamo di portare Peschici nel tuo cuore, ringraziandoti per quello che in questi sei anni ci hai dato e per l’aiuto che sicuramente continuerai a dare alla tua terra, al tuo popolo. Grazie”.

Di ricordi d’infanzia parla il presidente del Consiglio, Tonino Fasanella (foto 2), prima di compiere un breve excursus della storia recente di mons. D’Ambrosio, dalla data della sua elezione a Vescovo, 6 gennaio1990, passando per la sua nomina a titolare della cattedra di Termoli-Larino, per poi arrivare alla diocesi di Foggia-Bovino e quindi all’arcidiocesi di cui fa parte la sua terra natale.

“Ricordo - dice - l’immensa gioia del giorno in cui ti accompagnammo festanti all’imbarco sulla banchina del porto di Peschici per salpare alla volta di Manfredonia, con una processione di imbarcazioni di tuoi ammirati concittadini. A te il merito di riesumare le spoglie di San Pio da Pietrelcina; e sempre a te l’onore di accogliere il Papa nella sua visita apostolica a San Giovanni Rotondo dello scorso 21 giugno”.

Con malcelata emozione conclude: “Don Mimì è stato vicinissimo a tutta la popolazione durante i tragici eventi del 24 luglio 2007, non facendoci mancare il conforto spirituale in quei giorni terribili con la sua presenza in mezzo a noi. M’impegnerò personalmente a che si realizzi il piazzale antistante la chiesa della Madonna di Loreto, come ci hai chiesto qualche mese fa, affinché possa meglio accogliere il popolo festante nel giorno a lei dedicato. Infine, vorrei spendere due parole per Kàlena, che tanto ti sta a cuore. Dopo pochi mesi dall’insediamento, siamo riusciti a firmare una convenzione con gli eredi Martucci, proprietari dell’Abbazia; adesso servono i soldi necessari ai lavori di restauro del bene”.

Segue l’intervento dell’assessore alla Cultura, Leonardo Di Miscia: “Grazie Padre Arcivescovo, come lei stesso ci ha chiesto di chiamarla il giorno del suo insediamento in questa arcidiocesi. Solo adesso cominciamo a comprendere quello che col suo trasferimento stiamo per perdere. Annunciando il cambio di cattedra, ci ha dato il senso di una grande umanità, manifestando commozione e tristezza per questo suo momento difficile. Speriamo di poter ancora contare sulla sua preziosa guida”. Infine, anche per l’assessore, l’immancabile riferimento a Kàlena: “Visti gli ultimi episodi (il crollo del tetto, i lucchetti alle porte delle chiese, il degrado più totale in cui versa il complesso abbadiale; nda) l’unica via percorribile per un rapido intervento di risanamento e restauro è l’esproprio”. Proposta che ha raccolto il consenso unanime del pubblico presente, scatenando un fragoroso applauso.

Quindi prende la parola il consigliere Tonino Guerra che senza mezzi termini denuncia le troppe mancanze del popolo peschiciano sulla vicenda di Kàlena. “Fino ad oggi solo parole! E’ ora di passare ai fatti! Tutti i peschiciani devono uscire dal guscio in cui stanno e capire che Kàlena è di tutti, è patrimonio mondiale, e come tale deve essere salvato”. Poi aggiunge, con decisione: “Le chiedo scusa per quanto non abbiamo fatto! Kàlena resiste alla nostra incuria nonostante tutto!” Infine, l’augurio che questa sua promozione a Vescovo del capoluogo salentino possa essere il trampolino di lancio per un futuro assurgere agli onori cardinalizi e, addirittura, che la sua veste possa diventare di colore bianco.

E’ la volta di un parente stretto di S.E. mons. D’Ambrosio, il consigliere Michelino Esposito, il quale, felice di aver condiviso con lui infanzia e adolescenza, si dice contento per la sua promozione a Vescovo metropolita di Lecce, certo che gli insegnamenti ricevuti per gioco, da piccolo, e poi come guida spirituale in questi anni di episcopato, serviranno anche alla gente di cui sarà guida. “A te il merito - puntualizza - di aver acceso la discussione sull’importanza del recupero di Kàlena; a te il merito di aver accettato il nuovo incarico affidatoti. Siamo qui, ora, per testimoniarti la stima e l’affetto che riponiamo in te, nella speranza di vedere i tuoi paramenti cambiare di colore”.

Hanno fatto seguito i sinceri auguri, per il nuovo incarico che si appresta a svolgere a Lecce, del consigliere Antonio Scopece; il ricordo di un suo monito durante una delle sue visite pastorali è il ringraziamento che gli rivolge l’assessore Blenx: “Siate da esempio”. Dal vicesindaco Afferrante la richiesta di un aiuto concreto per ottenere dalla Diocesi di Manfredonia la disponibilità dell’area antistante la chiesa della Madonna di Loreto, per la realizzazione di un accogliente sagrato.

L’ultimo intervento è del viceprefetto, Michele Di Bari (foto 5), già commissario prefettizio nel 1995 a Peschici e grande estimatore della cittadina garganica e dei suoi abitanti. “Popolo generoso - afferma, - ricco di sentimenti e di simpatia. Sono certo che mons. D’Ambrosio porterà con sé il suo popolo, la sua terra, mettendoli al primo posto nei suoi pensieri e nelle sue azioni quotidiane, auspicando che essi crescano sempre nel rispetto della morale cristiana. Andare a Lecce e poter dire sono di Peschici sarà per lui motivo di vanto, parimenti all’esclamazione Civis Romanus Sum”.

Infine, l’atteso intervento di un emozionato, quanto soddisfatto per le belle parole ascoltate, protagonista della giornata: “Sono grato a tutti voi per questo riconoscimento che mi state tributando, dedicandomi gli onori del massimo consesso riunito in assemblea straordinaria. Devo continuare la mia opera altrove per volere di Dio. La fiducia che ripongo in chi mi ha chiamato a questo impegno mi darà la forza di ricominciare. Porterò con me il mio essere peschiciano e con orgoglio sentirò dire dai leccesi che il loro Vescovo è di Peschici. Mi adopererò affinché si possano risolvere i molti problemi della comunità che mi ha dato i natali. Non vi preoccupate, non mi dimenticherò di voi. Peschici ha bisogno ancora di tante cose, soprattutto di ritrovare quei valori umani che una volta erano propri di questa gente. Siete stati grandi il 24 luglio, continuate a essere sempre così disponibili verso gli altri. Prima di partire, penso alla tela in chiesa madre, realizzata da artisti di scuola raffaelliana, a significare che come un dipinto ha bisogno di essere restaurato per conservare la bellezza originaria, così anche lo spirito ha bisogno di rinnovarsi.”

Non poteva mancare una risposta al leit motiv degli interventi precedenti: “Kàlena? Non aggiungo altro! Alle parole fate seguire i fatti! Non è tollerabile che un bene di tutti sia maltrattato dall’ignavia di pochi. Perseverate e vincerete la vostra battaglia”.

Un lungo applauso e la consegna di una targa commemorativa, offerta dal Comune di Peschici, hanno sancito l’atto di commiato all’illustre concittadino accompagnato da una stampa su tela raffigurante il panorama della baia di Peschici, con in alto l’effigie del suo patrono, il santo Profeta Elia. La serata è continuata con un rinfresco in sala giunta, e col concerto musicale in piazza Sant’Antonio. Una giornata che sicuramente il nuovo Vescovo di Lecce non dimenticherà.

Domenico Martino

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