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20/06/2009

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KALENA, URGE UN MODERNO SUERIPOLO

Clicca per Ingrandire L’incessante, tenace e stimolante opera di sensibilizzazione al recupero, alla salvaguardia ed alla rivalorizzazione dell’antica Abbazia garganica di Kàlena a Peschici, da anni portata avanti “cirenaicamente” da Maria Teresa Rauzino e dal Centro Studi Martella, meriterebbe ben altra attenzione da parte delle Istituzioni. Un’attenzione che è tempo vada ben al di là del plauso e dei riconoscimenti più o meno formali, e assuma una volta per tutte le forme concrete di un intervento ormai ineludibile, per la sopravvivenza di una tale testimonianza di identità, di storia, di cultura e di fede: l’esproprio per pubblico interesse.

Lo scempio e il martirio inflitti a Kàlena dall’incuria e dall’impotenza da interessi contrapposti, rende più mai urgente l’intervento di un moderno Sueripolo, che ponga fine alle scorribande interpretative di cavilli legali e regolamentari, e con la spada della decisione renda giustizia a un “bene comune”, che è patrimonio inestimabile, al pari dello stesso Gargano, della Grotta dell’Arcangelo o dei rotoli pergamenacei miniati nei più raffinati sciptoria benedettini.

L’antologia dei protocolli d’intesa e delle convenzioni con le private proprietà non è che una raccolta di fallimenti, di prese in giro e di studiate architetture per rinvii. La cattedrale laica del Petruzzelli, a Bari, ne è la testimonianza più evidente e più “bruciante”, ancora oggi, ad oltre 17 anni da una sciagurata notte di ottobre.

“Tutti invocano il restauro di Kàlena e si aspettano che il Comune avvii l’esproprio. E i soldi? Ce li diano, ci diano qualcosa come un milione di euro e la espropriamo subito l’abbazia”. No, signor sindaco. Kàlena e la sua lunga storia, Peschici e i suoi cittadini orgogliosi, il Gargano, la Puglia e i tanti appassionati in apprensione, per le sorti dell’abbazia, meritano qualcosa di più di tanta sfuggente disinvoltura.

Il problema non sono i soldi. Ma la volontà politica, che dovrebbe farsi sintesi di una diffusa volontà comunitaria, per tradurre in atti amministrativi, nonché in coerenti, conseguenti e concreti interventi esecutivi, le innumerevoli manifestazioni di intenti, che da decenni si inanellano in un miserevole rosario di supplichevoli preghiere al vento. Manifesti, il Sindaco, la ferma volontà di voler percorrere il sentiero dell’esproprio. Si renda disponibile, verso il Ministero dei Beni Culturali, per la delega ad avviarne la procedura. Di modi per trovare ben più di un euro per Kàlena ce ne saranno tanti, se si sa davvero a cosa serviranno.

Possiamo provare ad immaginarne alcuni. Proprio a cominciare da questo slogan: “Un euro per Kàlena”, che potrebbe essere promosso nei musei, nei siti archeologici, nei teatri e nei cinema di tutt’Italia. Sia con accordi sul costo dei biglietti d’ingresso, sia con inviti alle biglietterie alla sottoscrizione volontaria. Si potrebbe istituire un numero telefonico dedicato, come è stato fatto per i terremotati d’Abruzzo. Si potrebbero coinvolgere tutte le Comunità benedettine, attraverso un’iniziativa di solidarietà da lanciare per esempio a Montecassino. Chiamare la Chiesa a fare la sua parte, con i fondi CEI dell’8 per mille, e naturalmente a fare altrettanto all’insieme degli Enti locali. Si potrebbe coinvolgere il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), il mondo delle Fondazioni Bancarie, della Finanza e dell’Industria. Insomma, come si dice? Volere è potere. Secoli di storia benedettina dovrebbero essere illuminanti sulla forza della fiducia e sull’importanza del simbolo racchiusi nel fatidico primo passo. “Non abbiate paura” esortava Giovanni Paolo II. Kàlena lo merita. E, soprattutto, Kàlena ne ha urgente bisogno!

Antonio V. Gelormini

 REDAZIONE

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 21/06/2009 -- 10:02:18 -- ANTONIO

BEN DETTO GELORMINI! Manca la volontà! Non è una questione di soldi! E poi, seppure lo fosse è assurdo chierli ai morti che con la loro memoria e fatica di un tempo lasciata ai posteri ancora oggi fanno vivere i vivi.

-- 21/06/2009 -- 10:07:37 -- ANTONIO

Il fenomeno turistico esiste perchè esistono le bellezze naturali, la Storia, Le tradizioni, l'Antichità, e tutto ciò che è caratteristico, umano e significativo. Oltre ad un ambiente sano.

-- 21/06/2009 -- 10:18:50 -- ANTONIO

Inoltre, il fenomeno turistico per esistere e produrre sostegno, benessere, sicurezza e vita necessità di impegno e di investimenti. Per cui è unba scicchezza dire che non ci sono i soldi quando questi poi vengono sperperati per altro.

-- 21/06/2009 -- 10:22:49 -- ANTONIO

Il fenomeno turistico è strettamente legato alla cura ed alla buona gestione delle ricchezze che si hanno a disposizione; in primis alla natura ed ai beni storici. Centrale è altresì il rispetto delle caratteristiche del posto e la continuità delle tradizioni.

-- 21/06/2009 -- 10:26:30 -- ANTONIO

Il fenomeno turistico è come l'aria, interessa, circola, coinvolge, gira, si intrufola in ogni angolo; ed ogni angolo o spazio del nostro territorio merita di essere curato, ben gestito e salvaguardato. Grazie al turismo ed al suo flusso benefico e di sostegno Peschici respira e sopravvive ogni anno. I turisti perciò devono trovare un posto loro accoglienti e loro disponibile. Anche Calena deve essere tale.

-- 21/06/2009 -- 10:31:08 -- ANTONIO

Ancora oggi Calena aiuta i vivi, più che se stessa, e riceve solo ingratitudine quando per essa si giustifica il non intervento per salvarla a causa della mancanza di soldi.

-- 21/06/2009 -- 10:39:11 -- ANTONIO

Calena, malgrado versi, suo malgrado, e soprattutto per colpe altrui, ed a causa dell'incuria del tempo, in uno stato vergognoso di degrado e di fatiscenza, che la penalizza e la rende poco vitale e meno bella, rispetto a come era alle origini ed ai tempi di una volta,continua ancora oggi a svolgere un ruolo importante per tutti: svolge un ruolo importante più per gli altri che in favore di se stessa; pochè ancora oggi funge da attrazione per le genti, specie per i turisti e costituisce una fonte di forte richiamo d'interesse. I turisti, in genere, vengono richiamati ed attratti dalla bellezza dei luoghi e dai tesori presenti sul territorio. Uno degli esempi è proprio il caso di Calena. I turisti fanno guadagnare soldi ai vivi, cioè agli operatori turistici, ed al paese, e non certo alla memoria; a quella memoria che nel frattempo crolla.

-- 21/06/2009 -- 11:16:11 -- ANTONIO

Calena, per il ruolo importante che ancora oggi svolge, sarebbe in grado di autofinanziarsi facendo fede su se stessa, e senza elemosinare soldi a nessuno. Se solo pottese farlo senza condizionamenti, limitazioni e strumentalizzazione di sorta, specie da parte di privati probabilmente interessati ad altri fini. Calena potrebbe risorgere grazie a se stessa e grazie a tutti quelli, cittadini e turisti, che credono ancora nella fede e nel Valore e Funzione della stessa Abbazia.

-- 21/06/2009 -- 11:23:10 -- ANTONIO

Calena potrebbe risplendere di Luce propria ed illuminare il cammino della Vita di tanti essere miseri e mortali. Ogni pellegrino va per la sua strada. Lasci anche che Calena ripercorri il proprio cammino e ritrovi la propria strada. Dove non c'è buonsenso prevale la ragione, di un Popolo.

-- 21/06/2009 -- 11:28:27 -- ANTONIO

Un popolo che quando vuole può tutto!

-- 21/06/2009 -- 11:29:44 -- ANTONIO

Gelormini bravo! Hai colto nel segno! E' soprattutto questione di volontà e di detreminazione. E'necessario però un nuovo Principe, che sia soprattutto un vero Uomo; Un Vero Peschiciano! Che ben venga se porti il nome di Sueripolo! Oh sia anche un'attuale Sindaco.

-- 21/06/2009 -- 14:20:43 -- TERESA MARIA

Grazie a Tonino Guerra per l'intervento. Gelormini, editorialista di capitaanta.it, Punto di stella, Gargano Nuovo, Corriere del mezzogiorno e mille altri giornali, è un analista di economia del turismo e di marketing turistico tra i più accreditati in Italia. Fa riferimento a Sueripolo come fondatore di Peschici. Si riparta dall'esproprio di Kalena per rifondare il paese dalle sue origini!I soldi, se si vuole, si trovano! Basta la volonta' politica, che finora è mancata!

-- 21/06/2009 -- 14:34:51 -- TERESA MARIA

Questa lettera aperta di Gelormini al sindaco di Peschici meriterebbe una risposta NON BANALE! E questa risposta la pretendiamo anche noi! Il Centro Studi Martella dal 1997 ripete a tutte le istituzioni del territorio e nazionali che la cultura deve essere, e non a chiacchiere, il nuovo volano di sviluppo del territorio. Specie dopo il devastante incendio del 2007 Peschici DEVE RIGENERARSI, RIPARTENDO DA KALENA. E' questo il messaggio forte che tutti i Peschiciani dovrebbero recepire e fare proprio! BASTA CON IL MOTTO: NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO! E' VERGOGNOSO CHE L'ABBAZIA CROLLI IMPUNEMENTE SENZA CHE DA PESCHICI SI ALZI ALCUNA VOCE DI PROTESTA CHE NON SIA QUELLA DEI SOLITI NOTI! NE VA DELLA DIGNITA' DI UN POPOLO!

-- 22/06/2009 -- 11:21:16 -- walter

Ciò che trovo sconfortante è la mancata reazione della nostra comunità.Sembra che la questione Kàlena riguardi una ristretta elite di intellettuali e non la difesa di un patrimonio artistico, culturale, spirituale che appartiene a tutti, e che dovrebbe far sorgere un moto di indignazione davanti al degrado e all'incuria in cui si trova.

-- 23/06/2009 -- 15:51:54 -- ANTONIO

DOMANI 24 GIUGNO 2009 ORE 18,00 EVENTO A PESCHICI CONSIGLIO COMUNALE ALLA PRESENZA DELL'ECCELLENTISSIMO MONSIGNOR DOMENICO D'AMBROSIO.

-- 28/06/2009 -- 22:56:03 -- ANTONIO

Illuminiamo con i nostri soldi (Pubblici) l'Abbazia di Calena, anche di notte, per ammirarne il fascino e la sua bellezza. Sottraiamola all'oscurità e portiamola fuori dall'atmosfera della desolazione,lontana dalla tristezza. Facciamo in modo insieme che Calena ritorni a splendere e ad essere una stella, utile a far brillare i nostri sentimenti e quelli dei futuri posteri.

-- 28/06/2009 -- 23:10:50 -- ANTONIO

La situazione di Calena chiama tutti a delle precise responsabilità. Queste responsabilità sono sia private che pubbliche; nel senso che i privati hanno dalla loro parte non solo diritti ma anche obblighi e doveri da adempiere, e da questi ultimi nascono proprie responsabilità, gli enti pubblici hanno invece più che diritti precise funzioni e compiti da svolgere, che sono soprattutto di controllo, in quanto sovrani soprattutto ad intervenire in materia di tutele sia della propria immagine territoriale che di quelle legate alla conservazione e rispetto del proprio Patrimonio Territoriale ed ambientale. Il tutto nel quadro delle Leggi vigenti o della Legislazione Europea. In casi di mancanze o di omissioni, ovvero di abusi da parte dei privati, ed in casi di interessi di pubblica utilità la parola spetta a chi di dovere. Quindi rispetto per la proprietà privata ma anche rispetto di ciò che appartiene a tutti ed al pubblico nel suo complesso.

-- 28/06/2009 -- 23:40:58 -- ANTONIO

Come accade per i genitori quando si trovano di fronte ai propri figli, anche minorenni. I genitori non sono padroni assoluti, sebbene abbiano generato loro i propri figli; non vantano per legge sui propri figli un diritto di proprietà assoluto. Nel senso che non possono fare quello che vogliono sui propri figli ed in danno di questi. Anzi, i figli stessi sono soggetti alla Potestà dei propri genitori fino all'età del compimento dei diciotto anni, e cioè fino al raggiungimento della maggiore età. I genitori sono custodi, tutori e curatori, "del bene-patrimonio", dei propri figli. Non possono venderli a terzi e nemmeno abbandonarli; come pure non è loro permesso di tenere-adottare comportamenti contro la Legge, contro la dignità, la salute, ed il futuro dei propri figli.

-- 28/06/2009 -- 23:55:30 -- ANTONIO

Calena rappresenta un bene speciale, come speciali sono i figli considerati come beni dagli stessi genitori. E come in genere sono considerati tutti quei patrimoni-beni-preziosità che meritano ogni forma di attenzione e considerazione tanto da essere tutelati, curati, sostenuti e conservati nel tempo e nell'interesse del futuro stesso.

-- 29/06/2009 -- 00:05:11 -- ANTONIO

Poi dobbiamo fare dei confronti e dei raffronti per capire ed ammettere come oggi non sia più tollerabile osservare ed asssistere passivamente, a situazioni di omisioni di soccorso. E'necessario ricordare che spesso vediamo beni tutelati e ben conservati ed altri invece di eguale importanza e Storia abbandonati e degradati. Calena è un pezzo di Storia dell'Italia e della stessa Abbazia di Montecassino. L'Abbazia di Calena era collegata a Montecassino. Oggi Monteccassino con la sua Abbazia è ancora uno dei luoghi più significativi della Soria e del Mondo, poichè in essa giaciono le spoglie di San Benedetto, colui che è il patrono dell'Europa. Peschici come la Città di Cassino possiede un Cuore Cristiano. Un Cuore Che ancora oggi batte per i visitatori e per l'intera Europa.

-- 29/06/2009 -- 00:35:40 -- ANTONIO

Provate a passare da Cassino! Dalla Città di Cassino! Lungo il tragitto che attraversa il Molise, percorre la zona di Isernia, e continuando porta a Roma. Visitate i Luoghi e la Montagna! Salite fino all'Abbazia! In quel punto, sarà più facile capire quato oggi a tanti sfugge alla comprensione quì a Peschici. Una visita che merita il ripasso della Storia e ci pone, al tempo stesso, alla nostra attenzione il valore ed il significato di un bene, simile al nostro. Peschici possiede, come dire, un pezzo di Montecassino, ed insieme un pezzo di Storia e della storia.

-- 29/06/2009 -- 01:17:44 -- ANTONIO

Ritornando all'esempio dei genitori sui figli minori. n caso che i genitori non provvedanano ad eserciatre la potestà sui propri figli minori o non osservino a quanto richiesto dalla Legge in favore della prole, per esempio non educano correttamente i minori, non provvedono al sostentamento, alla cura, alla crescita, o alla tutela dei propri discendenti, al tutto provvede lo Stato attraverso la Giurisdizione Volontaria. Così avviene anche per i casi di inerzia, incapacità o altre forme di deficienza, vale a dire di situazioni delicate o non facili da gestire.

-- 29/06/2009 -- 01:43:00 -- ANTONIO

Ai fini della tutela, cura, conservazione, sicurezza, valorizzazione, etc., di particolari situazioni, il tutto frutto di mancanze o di situazioni di disagio la Legge contepla forme d'interventi speciali ed alternativi rispetto ai modi o alle vie di agire normali o ordinari. Per determinati interessi, per esempio di realizzazioni di opere per pubblica utilità, la stessa Legge prevede la possibilità di ricorrere ad azioni forzate, che possono consistere in sottrazioni, trasferimenti, forzati o espropri di beni, dietro naturalmente compenso in favore dei soggetti privati titolari. L'Istituto riguarda quello dell'espropriazione e della relativa disciplina. E' LO STATO CHE SI MUOVE ! E QUESTI POSSONO ESSERE GLI ENTI TERRITORIALI, COME IL COMUNE. SE PREVALE IL BUON SENSO PER UNA SAGGIA DECISIONE CHE BEN VENGA ALTRIMENTI NON E' GIUSTO CHE UN BENE CROLLI DEL TUTTO. Anche perche' i Cittadini di Peshici sono stati già espropriati dei propri usi civici da parte di altri.

 
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