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18/06/2009

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PARCO: CI VUOLE L”ESERCITO!

Clicca per Ingrandire “Ho richiesto l’intervento dell’esercito affinché non ci si possa trovare nuovamente di fronte alla tragedia degli incendi del 2007. Le condizioni meteo-climatiche anche per i prossimi giorni sono allarmanti. Io sono seriamente preoccupato per la situazione, ma stavolta risponderò colpo su colpo e adotterò il pugno di ferro”.

Giandiego Gatta, presidente del Parco nazionale del Gargano, analizza al giornale “l’Attacco” la difficile situazione venutasi a creare a causa degli incendi che stanno flagellando il Promontorio in questi primi giorni d’estate. Solo nella giornata di martedì 16 sono andati in fumo circa 40 ettari tra macchia mediterranea e foresta.

Due i roghi che hanno richiesto anche l'intervento dei canadair. Il primo nel territorio di San Nicandro Garganico, con un incendio di circa 30 ettari. Per domare le fiamme è stato necessario l'intervento di squadre di Vigili del Fuoco di Foggia, San Severo, Protezione Civile e numerosi volontari. Anche nel pomeriggio del 17, un incendio di vaste proporzioni ha interessato la zona di San Giovanni Rotondo, in località Lematine. Sul posto hanno operato due canadair, che hanno effettuato continui lanci d'acqua, vedendo impegnate due squadre dei Vigili del Fuoco di San Giovanni Rotondo e il corpo Forestale dello Stato. Le fiamme hanno lambito anche il centro abitato.

“Abbiamo schierato tutti gli uomini del Cta a nostra disposizione - afferma Gatta. - Siamo sotto organico. Ho 50 uomini a disposizione, di cui 10 sono adoperati in ufficio, a fronte di 121 ettari di foresta, e per questo ho fatto richiesta di un terzo Fire Boss e l’aumento della pianta organica della Guardia Forestale. Siamo alle prese con una situazione difficilissima, e la maggior parte degli incendi sono di origine dolosa – aggiunge. - C’è un alto stato di allerta, in virtù delle temperature elevate. Le piogge non si prevedono e ci sono tante stoppie. E’ necessario che la Regione Puglia impieghi maggiori risorse per la prevenzione agli incendi del Gargano. Il nostro compito come Ente lo abbiamo fatto redigendo il piano triennale di prevenzione (Aib) che va a inserirsi nel piano generale della Regione”.

Oltre a interventi diretti, il Parco del Gargano, ha agito sul versante della comunicazione. “A giorni - spiega Gatta, - partirà la campagna di sensibilizzazione dei cittadini, per indurre ad assumere comportamenti corretti nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Siamo in trincea per combattere e sconfiggere questa piaga che non può e non deve mettere più in ginocchio il nostro territorio”.

Una lotta che parte da lontano e, come spiega Carmela Strizzi vicedirettore del Parco, è stata studiata nei minimi termini a tavolino. “Il piano di prevenzione, redatto per legge, si va a inserire nel piano generale della Regione (dopo l’approvazione del Ministero) e ha validità triennale. Le nostre novità per l’estate 2009 sono tre: due Fire Boss al Gino Lisa di Foggia, che speriamo abbiano l’ok per avere la base operativa a Vieste e nella zona tra Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo.

“Inoltre - continua, - ci sarà una campagna di comunicazione importante su tutti i massmedia e sui tabelloni pubblicitari di tutte le città del Gargano. Intanto sono già partiti i lavori per la sistemazione del degrado (sterpaglia, incuria) delle zone interne dei boschi (costo un milione 87mila euro). Quest’anno abbiamo fatto una ricognizione complessiva delle risorse a nostra disposizione e in tal senso abbiamo destinato più fondi per la lotta agli incendi che servirà anche a mettere a disposizione del territorio una potente autobotte.

“Le zone più a rischio - conclude - non sono le zone interne, bensì quelle costiere, perché più frequentate dalla gente. E’ difficile tenere sotto controllo la situazione degli incendi, perché sono a macchia di leopardo. Le origini? Non solo dispetti o stratagemmi per rendere l’area più facilmente accessibile alla pastorizia, ma anche imprudenza di taluni. Nelle condizioni odierne, noi siamo in forte difficoltà, perché siamo sotto organico di almeno un terzo rispetto al necessario. Ci servirebbero almeno 150 unità”.

Matteo Palumbo


 l’Attacco

 

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