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10/05/2009

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DUE PAROLE A DONNA RACHELE: INGUARIBILE “BASTIAN CONTRARIO” (ancora nuovi commenti)

Clicca per Ingrandire Capisco la nota di colore che la signora “donna Rachele” apporta al nostro giornale attraverso una rubrica che sembra essere la più attesa e la più “gettonata”, che è motivo di curiosità, discussione e spesso di critiche. Questo è giusto, anzi è “ossigeno” necessario che va a sommarsi a quello sprigionato da tutte le ricche e interessanti pagine del nostro mensile. Ma ogni volta che ha qualcosa da ridire, “donna Rachele” non deve “colpire” sempre le stesse persone, non deve scrivere di umiltà e poi formulare affermazioni che sono in netto contrasto con quanto invocato. Chi non vorrebbe un mondo cucito a misura su di sé? Ma questa è utopia allo stato puro.

E’ legittimo avere idee diverse, guai se così non fosse, ma “sparare” sempre sui soliti noti solo perché si sa, a priori, di incontrare le ingiustificate simpatie dei più, non è cosa carina: oserei definire ciò quasi un atteggiamento da leghista, mi si passi il paragone. Chiaro che “donna Rachele”, come chiunque, abbia tutto il diritto di denunciare situazioni che potrebbero ledere i diritti di chicchessia, che potrebbero essere motivo di pericolo o preoccupazione per la comunità, o di malefatte, ed è liberissima vivaddio di esprimere le sue opinioni ma, attenzione, rispettando gli altri e non ancorandosi a situazioni che a priori sono sbagliate, forse poiché volute da determinate persone che non le risultano simpatiche (cosa assolutamente personale, a mio avviso, che non dovrebbe comunque influire minimamente sull’espressione di un giudizio).

Non voglio ergermi a difensore di nessuno, ma “donna Rachele” mi permetta: don Saverio - bersaglio preferito e non solo da lei - è stato ripetutamente e ingiustificatamente (secondo il mio punto di vista) da lei più volte attaccato, eppure di cose positive ne ha fatte, e svolge la sua missione in modo eccellente. Mi sbaglio? Sì, lo so, noi peschiciani siamo tradizionalisti fino all’osso e di fronte a qualsiasi forma di “innovazione” ci chiudiamo a riccio e non vogliamo sentire ragioni, quando invece c’è la possibilità di discutere e magari trovare una giusta soluzione o quantomeno sentire le ragioni dell’altro. Non si può pensare di avere ragione sempre o di avere la panacea per ogni male. Esiste il dialogo, il mondo si evolve, le cose cambiano e soprattutto c’è una risposta per ogni perché e, in piena libertà, si possono condividere o non accettare decisioni o interventi, ma senza essere offensivi e senza, soprattutto, avere la presunzione di sapere e di capire tutto condita con giudizi che possono infastidire.

Non facciamo come scrive il famoso prete francese Michel Quoist nel suo libro “Preghiere” nella graffiante “Via Crucis” contenuta in queste splendide pagine: “ … ogni giorno davanti al mio tribunale sfila il mondo intero tranne io”. Meditiamo questa verità, a iniziare da me, sempre nel rispetto della libertà altrui. E, mi raccomando “donna Rachele”, non intenda queste mie righe come bacchettate, la pregherei piuttosto di rileggere quanto da lei scritto fino ad oggi e dirmi se le mie affermazioni non sono veritiere. Continui a scrivere nella rubrica a lei dedicata sul nostro giornale, magari, anziché di getto, soffermandosi e ponendosi qualche domanda riguardo al tema trattato. Vedrà, si può essere “pungenti” lo stesso, anzi meglio.

Gabriele Draicchio


Il direttore editoriale = Non entro nel merito del contenuto - essendomi più di una volta appellato all’art. 21 della Costituzione - ma mi corre l’obbligo di fare due precisazioni collegate a due affermazioni secondo me errate nella sostanza:

1. “… rispettando gli altri…”
2. “… senza essere offensivi…”.

Se minimamente la signora in questione avesse, sotto un’ottica legale, mancato di rispetto a qualcuno o avesse usato una terminologia quantomeno offensiva, sarei stato il primo a “censurarla”. Poiché non mi pare assolutamente che queste due condizioni si siano verificate, invito lo scrivente (ancorché nostro redattore… lontano) a segnalarci e indicarci quali passaggi secondo lui siano da accreditarsi a tali situazioni. Grazie.

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 11/05/2009 -- 20:24:06 -- il direttore editoriale

Via mail l’estensore dell’articolo ci ha fatto arrivare sue ulteriori riflessioni in risposta al nostro invito a illuminarci sui due aspetti presi in considerazione. “Caro Piero, per il mio modo di vedere e di pensare si può essere offensivi anche facendo un'affermazione nei confronti di chicchessia che non corrisponda al vero. Ne consegue che se si offende qualcuno in questi termini, per me gli si manca di rispetto. Il mio scritto era semplicemente un invito a "donna Rachele" a non fossilizzarsi sulle solite cose ma di allargare lo sguardo e, se le fosse possibile, di non lasciarsi prendere da questa mania di accattivarsi le "simpatie" di molti con affermazioni che, in tutta franchezza, forse non rispecchiano il pensiero dei più. Come la signora è libera di affermare quello che vuole, così io sono libero di dissentire, nulla di più e, lungi da me, e lo affermo nello scritto, la volontà di bacchettare la stessa. … (continua) …

-- 11/05/2009 -- 20:28:30 -- il direttore editoriale

… (continuazione) … Era solo uno sprone lanciato a "donna Rachele" di cambiare rotta e affrontare nuove tematiche, in fondo le cose di cui parla sono una infinità. Sempre con tutto il rispetto e nella massima libertà. Nulla da eccepire sul tuo comportamento in qualità di direttore editoriale e comunque da perfetto responsabile, poi, se tu hai pensato che io scrivendo ciò abbia voluto darti del disattento mi dispiace molto, ma non è così. Comunque sia hai fatto bene a precisare il tuo comportamento sempre onesto e professionalmente corretto in merito a quanto pubblicato. Non oso immaginare cosa succederà dopo la lettura del pezzo da parte dei lettori che, a quanto pare, causa la mia non chiarezza nell'esposizione, si presta a interpretazione diversa rispetto a quello che voleva essere il mio pensiero. Che dirti, ero e sono sicuro di riportare non solo il mio pensiero ma quello di parecchi ma, evidentemente così non è. Pazienza. Un abbraccio. Gabriele”

-- 13/05/2009 -- 01:03:20 -- il direttore editoriale

Ancora via e-mail è arrivata una “risposta” al commento di Gabriele. Suggerisco a entrambi gli utenti - qualora non lo sappiano - che esiste la possibilità di postare le proprie osservazioni direttamente sul sito. Basta registrarsi. Di seguito il testo. °°°°°° “Si dice che la lingua batta dove il dente duole. Quindi se il dente che duole è sempre lo stesso bisogna cercare di curarlo. L’inguaribile bastian contrario "donna Rachele" deve certo avere le sue ragioni se continua con insistenza a bacchettare le medesime figure. Ognuno di noi vive nel suo mondo fatto di ciò che gli sta intorno e sicuramente non si circonda di cose che non gli interessano. Se non si ama il calcio difficilmente si perderà tempo a parlarne. A una certa età poi (si dice) non si ha più molto da perdere e quindi gli interessi si fanno più radicati, e non si teme di prendere posizione per difenderli… (cont.) …

-- 13/05/2009 -- 01:03:54 -- il direttore editoriale

… (continuazione) … Donna Rachele parla di tutto quello che non le va, ma chissà perchè stride solo qualcosa. Si sta parlando poi di religione e non di un argomento a caso. Si discute di quello che per alcuni (purtroppo… alcuni), è il fondamento della vita stessa e non il differente modo di cucinare una pietanza. Ci viene predicato che viene prima di ogni cosa, e poi lo si sminuisce come passato di moda. Ennò! Non ci siamo proprio. Perciò voglio spezzare una lancia a favore di questa anziana persona, che non si fa certo intimidire, riportando quanto le è stato insegnato e non trova più. Probabilmente le ‘ingiustificate simpatie’ risultano giustificatissime da chi come lei si ritrova smarrito e non ha la stessa forza per farlo notare… (cont.) …

-- 13/05/2009 -- 01:04:24 -- il direttore editoriale

… (continuazione e fine). Tradizionalisti… non direi proprio. Molti ormai non sanno neanche cosa sia una tradizione e pur di difendere il nuovo, quello che va di moda, che evidenzia, si calpestano riti ben fondati nei secoli. La possibilità poi di discutere e trovare la giusta soluzione , non mi sembra propria del caso, e questo alla luce di TROPPI fatti. Non si arriva poi a comprendere quali siano le situazioni che ‘a priori’ sono sbagliate. I pungiglioni di Donna Rachele sono molto attesi proprio perchè in tanti condividono ogni giorno di più i suoi pensieri. Forse anche per questo è diventato un rompicapo generale: ‘Chi è donna Rachele?’ Ed è deludente il fatto che invece di capire cosa non va, si cerca di sviare l’interesse consigliando nuovi orizzonti che evidentemente poco interessano.” (Spitfire = sputafuoco)

 
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