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27/04/2009

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“O MI AIUTATE O VENDO PIANOSA!”

Clicca per Ingrandire Se mai fosse stata o apparsa una “boutade”, adesso non lo è più. Impossibile considerarla tale dopo le recenti dichiarazioni di chi la lanciò non più tardi di un mese fa. Anzi, proprio un mese fa, con una cadenza talmente precisa e puntuale che comincia a insospettire i più maliziosi. Strategia ben studiata dal primo cittadino delle Isole Tremiti, Giuseppe Calabrese (foto del titolo; ndr), ristoratore di professione con tutti gli ammennicoli interessati che ne conseguono, o semplici coincidenze? Irrisorio stabilirlo, l’importante è che il signor sindaco è tornato sul suo aut-aut: “O mi aiutate, o vendo Pianosa!” Ha stabilito anche il prezzo: 10 milioni di euro.

Pianosa, isola disabitata, quarta per grandezza dell’arcipelago diomedeo, amministrativamente parte integrante del Comune di Tremiti, lunga 700 metri e larga 250 per 13 ettari di estensione, è alta appena 15 e quando il mare “s’arraggia” ne viene quasi totalmente sommersa. Lontana 37 chilometri dalla continentale Rodi Garganico, ha flora ridottissima - qualche pianta grassa e bulbi di cipolle selvatiche - e fauna più ricca, sia in terra (piccoli rettili, rospi e conigli selvatici) sia in aria (falchi della regina, berta maggiore e minore, e rondone pallido).

Ma è in acqua il suo tesoro di flora - gorgonie, spugne di diverse varietà e distese di alghe - e fauna - pagelli, polpi, murene, saraghi, corvine, ricciole, dentici, orate, cernie e qualche aragosta di grossa taglia che hanno trovato il loro habitat naturale ai piedi di una scogliera a picco nel mare fino a trenta metri di profondità. Un tesoro preda sistematica di “bombaroli”, i pescatori di frodo che vanno in barca armati di “ordigni”, psicologicamente quanto criminalmente favoriti dalla presenza sui fondali di altri generi di ordigni di varia provenienza.

Lo ricorda lo stesso Calabrese difendendo la propria “strategia”: “Da circa 15 anni Pianosa è praticamente off-limits, non in quanto Parco marino, bensì per la presenza massiccia di ordigni bellici”. Questo lamenta il sindaco, giustificando in parte la volontà di vendere Pianosa: l’abbandono da parte di chi di dovere e competenza - promesse, promesse, sempre e solo promesse - sofferto dall’isola. “In questo lembo di terra - insiste - le istituzioni sono completamente assenti. Anni fa ci era stato detto che la bonifica totale sarebbe stata effettuata. Ovviamente gli impegni si sono rivelati evanescenti e le promesse sono rimaste tali”. E allora “io vendo”, minaccia.

Dalla Regione Puglia i finanziamenti non arrivano? E “io vendo”. Ci lasciano in balìa della “delinquenza che agisce in maniera indisturbata”? E “io vendo”. Non si riesce a far quadrare il bilancio comunale? E “io vendo”! Gheddafi - sì, il leader libico - ci ha fatto sopra un pensierino? E “io ne approfitto”. Ben venga, e pare proprio che Gheddafi “verrà”. Giugno… luglio? Basta che venga, nei pensieri del primo cittadino, ma anche nelle parole.

“Sarà una giornata da incorniciare - si gloria, - in cui verrà rinsaldato il rapporto di amicizia esistente”. E poi ostenta: “Se vogliamo, la pace con la Libia è partita proprio da Tremiti dove abbiamo dato dignità ai loro morti presenti sull'isola e un grosso contributo al riavvicinamento tra i due Paesi”. Infine, in un sussulto revanscista, aggiunge: “Devo dire che siamo apprezzati più dagli africani che dai nostri”.

A chi non farebbero gola 10 milioni di euro?

Piero Giannini

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 28/04/2009 -- 09:59:32 -- ANTONIO

Bravo al nostro Sindaco! Così qualcuno ci viene ad installare una base di missili nel fianco dell'iItalia e nel cuore dell'Europa. Ci manca anche questo! Certo che certe provocazioni sono frutto di una politica cosiddetta creariva, alla Tremonti. Anche Tremonti voleva vedere le nostre spiagge ai cinesi per ripianare i debiti e costruire gli aeroporti e strade. E poi si è sempre pronti a vendere tutto. Inoltre, dico che ognuno dovrebbe farsi un'esame di coscenza e capire il perchè le cose non funzionano nella nostra Patria. Quanto alle amicizie è bene costruirle sul rispetto e non sulla compravendita. In ogni caso comprendo le preoccupazioni del primo Cittadino di Tremiti sulla sicurezza. Italia Sveglia!

-- 28/04/2009 -- 10:12:28 -- ANTONIO

Errata corrige Italia, Coscienza, E, poi.... . Nota: a volte le provocazioni diventano realtà. Spesso le voci di corridoio contengono verità. C'è il rischio che le stesse voci si avverino. Ormai L'Italia è diventato il Paese delle meraviglie. Ne vediamo di tutti i colori. Ormai,non dobbiamo più meravigliarci di niente. Nemmeno di noi stessi.

-- 28/04/2009 -- 10:24:42 -- ANTONIO

L'Italia sprecherà tanti soldi per non aver accorpato in unica data i prossimi appuntamenti elettorali di Giugno. Il non risparmio sottrae ricchezze e risorse laddove servono. La solunzione non è vendere ma cambiare la Politica del nostro Paese, di cui il Sindaco conosce bene natura e sostanza. Se non si cambia questa oggi si venderà in Puglia e domani si alienerà un pezzo della nostra Patria in qualche altro posto dell'Italia. In ogni caso solidarietà al Sindaco per le sue buone ragioni di bonifica e per le richieste legittime inoltrate per il bene del proprio Comune.

-- 28/04/2009 -- 16:59:11 -- ANTONIO

Anche perchè L'isola di Pianosa, essendo poche centinaia di metri quadrati, ovvero alcuni ettari, è grande quanto basta per piazzarci qualche missile, ed ubicarci una stazione radar. Visto che poi si chiedono 10 milioni di Euro. Anche se non è detto che lo Stato straniero debba essere per forza ostile, e senza offesa verso un'altra Nazione. Ma tante volte è meglio prevenire che curare, dopo che si commettono sciocchezze o atti di disperazione. Per bonificare Pianosa basta solo non pagare tanti soldi a quanti guadagnano troppo nella Rai, visto che è diventata un'azienda del bengodi e dei paperoni dei paperoni o dove si pagano i Principi che ballano per poi farli pure candidare in qualche partito, prima democratico e poi addirittura verso le simpatie monarchiche e verso non sappiamo quali lidi.

-- 28/04/2009 -- 17:22:38 -- ANTONIO

Certo le beffe non finiscono mai. Il passato ritorna. I principi pure, dopo il loro esilio e dopo aver carpito la buonafedde; come altresì le ideologie pericolose fanno altrettanto. Ed ogni cosa si mescola. Ecco perchè fidarsi è bene non fidarsi è meglio. La Storia è imprevedibile!

-- 28/04/2009 -- 17:29:23 -- ANTONIO

Se non la si conosce!

 
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