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16/04/2009

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A FOGGIA IL PRODUTTORE DI TROISI E BENIGNI

Clicca per Ingrandire Martedì 21 Aprile 2009, nell’ambito del Laboratorio d’Arte Cinematografia della Scuola Sperimentale di Foggia de "La Bottega dell’Attore-Teatro Studio Dauno" diretta da Pino Bruno, si terrà il 7° appuntamento di “LEZIONI DI CINEMA” col produttore Mauro Berardi (foto del titolo; ndr). Alle 18, nel Cinema Stage: “Il cinema dell’impegno passando per Massimo Troisi e Roberto Benigni"; alle 21,30, “L’Altrocinema” di Foggia, incontro con Mauro Berardi. A seguire la proiezione del film cult “Casotto" (foto 1 sotto, la locandina). Ingresso Euro 1,00.

Il progetto è realizzato col sostegno del Rotary Club Foggia Capitanata, Mibac-Ministero Beni e Attività Culturali-Direzione Generale per il Cinema, Assessorato al Mediterraneo Regione Puglia. In collaborazione con Circuito Cinema Cicolella, Liceo Classico V. Lanza di Foggia, Facoltà di Lettere Università degli Studi di Foggia. Patrocinio della Provincia di Foggia. Direzione Organizzativa Maurizia Pavarini.


MAURO BERARDI - LA SCHEDA = Produttore tra i più indipendenti e militanti in Italia, negli ultimi anni si è occupato della Fondazione "Cinema nel presente", costituita con Stefania Brai, Citto Maselli, Gillo Pontecorvo, Ettore Scola, Mario Monicelli, Wilma Labate, Pasquale Scimeca e molti altri registi e documentaristi italiani. Risultato di questa importante attività civile sono stati alcuni tra i docu-film più significativi (molti dei quali, frutto di regie collettive): Sergio Amidei, ritratto di uno scrittore di cinema (2004), di Ettore e Silvia Scola; Le donne di San Giuliano (2004) di Salvatore Maira; Firenze il nostro domani (2003); Carlo Giuliani, ragazzo (2002) di Francesca Comencini; Faces-Facce e Porto alegre (2002); Sem Terra (2002) di Pasquale Scimeca; Lettere dalla Palestina (2002); Sotto il cielo di Baghdad (2002); Un altro mondo è possibile (2001).

Ma ricordiamo anche: Casotto (1977) e Come due pezzi di pane (1979) di Sergio Citti; Chiaro di donna (1980) di C. Costa Gavras; Ricomincio da tre (1981), No grazie il caffè mi rende nervoso (1982), Scusate il ritardo (1983) di Massimo Troisi; Non ci resta che piangere (1984) di Benigni e Troisi; Il caso Moro (1986) di Giuseppe Ferrara; Il piccolo diavolo (1988) di Roberto Benigni; Cavalli si nasce (1989) e Non chiamarmi Omar (1992) di Sergio Staino. Ti lascio perchè ti amo troppo (2006), grande scommessa, vinta con ottimi incassi, che ha rilanciato il genere della "commedia regionale" partendo dal comico napoletano Alessandro Siani; Le rose del deserto (2006) di Mario Monicelli; La seconda volta non si scorda mai (2008) di Francesco Ranieri; L’ultimo crodino (2009) di Umberto Spinazzola.

IL FILM = “Casotto” di Sergio Citti (Paolo Stoppa, Jodie Foster, Ugo Tognazzi, Michele Placido, Mariangela Melato, Luigi Proietti, Carlo Croccolo, Gianni Rizzo, Franco Citti, Ninetto Davoli, Catherine Deneuve, Clara Algranti, Massimo Bonetti, Anna Melato. Genere Commedia, colore 100 minuti. - Produzione: Italia 1977, Mauro Berardi-Gianfranco Piccioli per Parva Cinematografica. Distribuzione: Medusa - Pentavideo, Medusa Video-Pepite). Durante una calda domenica d'agosto, in una spaziosa cabina collettiva, o casotto, sulla spiaggia libera di Ostia arrivano: una squadra femminile di pallacanestro, subito dirottata in una cabina accanto; due giovani soldati culturisti; due benzinai con le ragazze che hanno rimorchiato; un sacerdote cui la natura ha giocato un brutto scherzo; due nonni con una loro nipote incinta che tentano di affibbiare a un suo ingenuo cugino abruzzese; due donne che vogliono 'incastrare' un guardingo agente delle assicurazioni; una coppia di parrucchieri che ha scelto quel giorno e quella cabina per poter fare finalmente l'amore.

Nel corso della giornata accade che i due parrucchieri non riescano a dare corso alla loro passione; che uno dei due benzinai prenda il posto dello sprovveduto cugino abruzzese; che le due donne riescano, facendogli violenza, a strappare all'agente delle assicurazioni una valigetta piena di soldi; che le due ragazze rimorchiate dai benzinai gli preferiscano, ma inutilmente, i due culturisti. Un acquazzone improvviso, infine, costringe tutti a un frettoloso ritorno in città.


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