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31/03/2009

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CAPITANATA 2020, AUDITORIUM A RISCHIO

Clicca per Ingrandire Centinaia fra artisti, giornalisti, scrittori, registi, politici, albergatori, associazioni culturali, semplici simpatizzanti e tanta gente comune hanno sottoscritto il nostro appello per l'arte, la cultura e lo spettacolo anche sul Gargano. L'Attacco, il Corriere del Sud, il Corriere del Mezzogiorno, la Repubblica di Bari e molti altri siti e blog tematici hanno rilanciato la proposta di dotare anche il Gargano di una struttura d'eccellenza. La Gazzetta del Mezzogiorno, tra dicembre 2008 e gennaio 2009, ha sostenuto l'idea riproponendo varie volte l'appello dell'Associazione Culturale Carpino Folk Festival.

Sarà tutto inutile se non si farà prevalere il primato della politica e se non si rispetterà anche i bisogni del nostro territorio. E' a tutti noto che nella Città Gargano non è possibile organizzare un congresso, un simposium, una fiera, una mostra artistica e neppure una notte bianca. Non è possibile ospitare il raduno di una squadra di calcio di serie B, non è possibile organizzare un concerto e un comizio. Non sono possibili grandi dibattiti e convegni. Non c'è una sede per gli approfondimenti, una sala studio, un laboratorio musicale, un museo, un teatro, uno studio cinematografico e neanche una sala cinematografica che sia tale.

Sul Gargano non è possibile organizzare nessun evento culturale, artistico, sportivo, economico e politico di livello nazionale e internazionale. Se non verrà colta l'occasione di Area Vasta avremo perso altri 11/12 anni e arriveremo al 2020 prima che si riparli di una struttura di questo tipo, idonea alla realizzazione di ogni evento, capace di sviluppare nuove attività in grado di attrarre flussi consistenti e sostenibili di visitatori, nonché qualificare, diversificare e ampliare la filiera turistica, di supportare lo sviluppo economico, l’accrescimento dell'identità culturale e sociale e di migliorare qualitativamente il sistema insediativo e infrastrutturale per migliorare il benessere delle genti garganiche e quindi di tutta la Capitanata e la Puglia.

E' il momento delle scelte. Abbiamo un cavallo vincente, il Gargano. Vogliamo puntare su di lui e sulle sue potenzialità. Non è possibile far dipendere la decisione di realizzare o meno l'Auditorium del Gargano da una sua presunta incapacità a sconfiggere la lotta al lavoro nero e all'economia sommersa, e sostenere il servizio di assistenza sanitaria e il Centro Unico di Prenotazione.

Cosa stiamo dicendo? Semplicemente la griglia di valutazione (punti da 1 a 5) dei progetti attribuisce al progetto dell'Auditorium del Gargano sostenuto dal Comune di Carpino e fatto proprio dal Parco Nazionale del Gargano: 1 punto per il suo grado di contrasto dei fenomeni di economia sommersa e del lavoro irregolare; 1 punto per la sua efficacia a ridurre il “digital divide” (divario digitale esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi no; ndr) e aumentare l'accesso alle reti a banda larga; 2 punti per la sua capacità di promuovere lo sviluppo dell'Economia creativa (cultura, comunicazione, ICT); 3 punti per il sostegno alle iniziative volte al riutilizzo del patrimonio storico-culturale per finalità pubbliche o di interesse collettivo; 3 punti per il fatto di costituire un Centro Unico di Prenotazione per tutti i presidi ospedalieri di Area Vasta; 3 punti per la sua capacità di sviluppo e promozione di servizi di assistenza sanitaria di prossimità anche attraverso l’utilizzo di innovative tecnologie.

Il paradosso è che l'Auditorium del Gargano prende punti proprio nelle peculiarità meno caratterizzanti e pochissimi nei suoi punti di forza. Come si può sostenere che una struttura multifunzionale come quella proposta non possa ridurre il “digital divide”? E come può essere che non ottenga il maggior punteggio nella sua capacità di promuovere l'economia creativa e il riutilizzo del patrimonio storico-culturale?

Liberateci le ali, abbiamo bisogno di prendere il volo.

Antonio Basile

 Uff. Stampa Ass. Cult. “Carpino Folk Festival”

 

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