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28/03/2009

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“CHE MAGNIF’KË CR’STIANË”

Clicca per Ingrandire Un tempo si diceva “om’në d’na voltë” o ancora “che magnif’kë cr’stianë”, locuzioni atte a indicare una brava persona, che senza clamori, senza troppe scenografie da Grande Fratello, si dimostravano vere, piene di una fierezza datagli dalla volontà di realizzare una speranza… la fratellanza! Un’aria di fratellanza che abbiamo respirato il 23 marzo 2009, intorno alle 17, nella Sala Consiliare del Comune di Peschici.

Era questo lo sguardo sincero che lanciava Cosimo D’Ettore, l’highlander dei pellegrini, stringendo la mano ancor prima che i suoi interlocutori potessero offrirgliela e, dimentico della stanchezza, la riproponeva una seconda volta alla stessa persona. C’erano il sindaco Domenico Vecera, gli assessori Afferrante e Blenx, e i cittadini Angela Marino, Nicoletta Quaglia, Matteo Giordano, Luigi Labombarda, Raffaele Vigilante, Ulma e il sottoscritto.

Ma veniamo alla cronaca della giornata. Ahimé, per i perditempo forzati - causa una stagione estiva non vicina, dove internet e l’onnisciente facebook la fanno da padroni - ecco che giunge il tamburellante richiamo di amici lontani o appena acquisiti (come Di Carlo e la Rauzino) che parlano dell’arrivo a Peschici di un pellegrino della pace, artefice della “Apulia Sacra Peregrinatio”, partito da Laterza (Ta) e destinato a raggiungere San Giovanni Rotondo con la sola forza delle gambe, in 37 tappe lungo tutta la Puglia.

La notizia rischia di diventare una mancata e incolpevole accoglienza del pellegrino da parte del paese e delle sue istituzioni, aspetto increscioso vista l’accoglienza in pompa magna ricevuta in altre realtà locali. A evitare ciò, in brevissimo tempo si concretizza una mobilitazione tra internauti e istituzioni che rifocilla non solo il 65enne pellegrino, ma anche le lacune dei canali di comunicazione.

Cosimo D’Ettorre raggiunge Peschici partendo da Vieste e il suo intento è visitare l’Abbazia di Kàlena, da annoverare come tappa di un luogo santo al pari di altri santuari locali, al cammino di Santiago de Compostela in Spagna (raggiunto dal Nostro già tre volte) e dopo aver imperversato in lungo e largo per l’Europa collezionando 4.500 km, con la sua “conchiglia del pellegrino” che gli spicca sul petto, la bisaccia in cui racchiude un palmare e un cellulare per orientarsi, e il bastone al quale appoggia non solo le mature forze, ma l’amore e il sostegno dei suoi ragazzi diversamente abili dell’associazione “Acca-muta…parlante”. Una foto in cima all’inseparabile bastone li mostra sorridenti alla vita e Cosimo, consapevolmente sa di porli avanti a ogni suo passo per offrirgli il mondo che viene loro incontro.

“E' bello, al mio ritorno, raccontargli ciò che ho visto”, dice, e continua in un colloquio con il nuovo amico viestano Di Carlo: “Sono partito il 20 febbraio da Laterza e a fine mese conto di arrivare a San Giovanni Rotondo. Non raccolgo soldi, non chiedo nulla, non ho sponsor. L'unico mio scopo è creare occasioni di dialogo con la gente per sensibilizzarla al tema dei disabili. E poi voglio aprire gli occhi della gente anche sulla natura e sull'ecologia: non cammino infatti lungo strade ‘convenzionali’, ma solo lungo le strade di campagna, i vecchi e bellissimi tratturi. Seguo la Via Francigena - continua - e mi fermo laddove trovo un santuario”.

Cosimo è una persona gentile, rispettosa del prossimo e soprattutto curiosa (esprime il desiderio di acquistare un libro sulla cultura peschiciana). Scruta ognuno dei presenti pesandone le parole. Un personaggio con le idee ben precise, che vive di ciò che gli incontri gli offrono spontaneamente. Il suo arrivo a Peschici è stato effettivamente all’Abbazia di Kàlena, di cui ne ha ammirato solo gli esterni (per quanto malandati, non è riuscito a vederne gli interni). Anche risicata, sembra che l’accoglienza in Comune non lo abbia lasciato scontento (come lo stesso Di Carlo ha avuto la bontà di riferire). Comune che si è premurato di offrirgli la cena e assistenza per la notte, non prima di accompagnarlo per un breve giro nel centro storico e nelle chiese, uniche bellezze accessibili del nostro paese! Sono state scattate anche delle foto (visibili nel contatto internet:
http://www.facebook.com/note.php?created&&suggest¬e_id=72698678342&id=#/group.php?gid=74664696123) con la macchinetta di Cosimo. Ahinoi, anche in questo siamo stati deficitari.

Parlando con lui si è palesata la sua intenzione di promuovere un turismo legato alle strade storiche e all'ecologia, alla Via Francigena e alla Longobarda, ma con una attenzione alle esigenze dei diversamente abili, accennando anche all'esperienza di una signora di Vieste, disabile, con un figlio su sedia a rotelle che chiede l’accesso garantito al mare tramite una carrozzina adatta ad accompagnarlo direttamente in acqua (civiltà unita alla tecnica significa progresso!). Probabilmente tutte queste cose sarebbe stato bello e di maggiore incidenza - su una popolazione disattenta a certe tematiche che non siano il profitto - se l'incontro si fosse organizzato e pubblicizzato in modo più consono, tanto da permettere un vero dialogo o una riflessione più profonda. Forse un’occasione sprecata!

Ma Cosimo vuole tornare, conta di visitare Kàlena e reincontrare le persone che l’hanno accolto a Peschici. Per adesso: “Buon viaggio, Cosimo!”

Armando Quaglia



 Redazione

 

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