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23/03/2009

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CURIAMO DI PIU I NOSTRI PARADISI (post N. 2.000)

Clicca per Ingrandire La storia della Foresta Umbra è un confuso e doloroso succedersi di conquiste, usurpazioni, cessioni da parte di re o principi locali, longobardi, bizantini, saraceni, normanni, svevi, angioini, che a vicenda si strapparono l'un l'altro boschi e villaggi e santuari facendo bottino di quanto trovavano. Le prime notizie certe si hanno a partire dalla seconda metà del '500 allorché un nobile, Girolamo Grimaldi, acquistò da altro feudatario per 30mila ducati, tutto il vasto territorio circondante Monte Sant'Angelo, inclusa la Foresta.

La famiglia Grimaldi si trasmise questa proprietà per due secoli e mezzo, fino all'epoca dell'occupazione napoleonica, quando, temendo l'abolizione del feudo, la signora Maria Grimaldi, principessa di Gerace, tentò di vendere Umbra al Comune di Monte Sant'Angelo. Il governo di Gioacchino Murat annullò però la vendita per i debiti che la principessa aveva verso il demanio e tutti i beni furono espropriati. La tenuta rimase demaniale col ritorno dei Borboni e nel 1861 con la caduta del Regno delle Due Sicilie passò al demanio del nuovo Regno d'Italia. Quasi subito, secondo lo spirito liberale delle idee allora dominanti, fu proposta per l'alienazione.

Solo per la confusione e la contraddittorietà delle operazioni di misura e stima e per le aste andate deserte si giunse, finalmente, nel marzo 1866, con legge n. 3713 alla dichiarazione di inalienabilità e alla consegna della Foresta all'Amministrazione forestale. La Foresta Umbra è un luogo di svago e di relax per decine di migliaia di turisti e cittadini del Gargano che durante il periodo estivo trascorrono intere giornate in compagnia di familiari e amici, consumando banchetti nelle aree da pic-nic... Aree da PIC-NIC o quel che ne rimane?

Questo (nella foto del titolo, anche se pudicamente celato dalla neve; ndr) è l’attuale stato delle aree da pic-nic presenti in quasi tutta la Foresta Umbra e possiamo garantirvi che oltre all’incuria dei turisti, c’è la mancanza di manutenzione da parte degli enti preposti, in questo caso il Comune di Monte Sant’Angelo che dovrebbe quanto meno garantire il buono stato dei servizi. Sicuramente molti Montanari e Garganici, leggendo questo articolo rimpiangeranno la famiglia Grimaldi.

  Ufficio Stampa Associazione “Lavori in Corso” (foto newsgargano.it)

 

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