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18/03/2009

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A VICO SI CORRE AL “SALVATAGGIO”

Clicca per Ingrandire AGRUMETI = Una delegazione dell’Istituto Sperimentale per l’Agrumicoltura di Acireale (foto del titolo; ndr), su mandato della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, accompagnati dall’assessore all’Agricoltura del Comune di Vico del Gargano, Roberto Budrago, dal responsabile Agrumicoltura dell’Ispettorato Agricoltura di Foggia, Giovanni Granatiero, dal prof. Nello Biscotti agronomo, da Dino Saggese dell’Oasi Agrumaria, hanno visitato i giardini di agrumi per verificare lo stato attuale di conservazione e la coerenza alle finalità della legge sul recupero degli agrumeti, in fase redigente presso la Commissione della Camera (foto 1 sotto).

Nell’incontro di lavoro sono stati sottolineati finalità e obiettivi che la legge si propone: ricostituzione e conservazione di un habitat e un paesaggio tipico caratterizzato da una forte valenza storica, socioculturale e ambientale. “Il lavoro dell’agrumicultore - ha detto il prof. Biscotti - oggi non si misura più in termini economici, ma paesaggistici e storici, poiché questa agricoltura è la nostra storia fatta di tipologie, sapori, caratteristiche e peculiarità del nostro territorio”.

L’assessore Budrago ha riconosciuto il valore di sostegno della legge per incentivare e salvaguardare la presenza degli agricoltori nelle campagne come veri manutentori del territorio, contro il grave fenomeno dell’abbandono e la ricaduta sull’ecosistema. L’ispettore Granatiero ha evidenziato da parte sua l’impegno della Regione Puglia nella salvaguardia delle specificità e il mantenimento degli ecotipi a partire proprio dai giardini di agrumi.


PROGETTO = Il Comune di Vico del Gargano è stato inserito, insieme ad altri 19 Comuni della Regione Puglia, nel Progetto “Hospitis“ (foto 2). Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Assetto del Territorio-Urbanistica- Edilizia residenziale pubblica, Angela Barbanente. Il Progetto è finalizzato a:

- promuovere la creazione di strutture ricettive all’interno del patrimonio edilizio attualmente sottoutilizzato e/o abbandonato soprattutto nei centri storici, sviluppando un impatto sull’assetto territoriale pari a zero, quindi generando miglioramento ambientale e paesaggistico;
- introdurre un’esperienza caratterizzata dall’utilizzazione di criteri di bio-edilizia, di valorizzazione delle pratiche costruttive locali e sull’autosufficienza energetica da fonti rinnovabili;
- diversificare l’offerta ricettiva e turistica regionale;
- valorizzare le filiere fra piccole e medie imprese turistiche attraverso forme di integrazione spinta promuovendo l’integrazione nelle politiche di sviluppo locale e la creazione di valore aggiunto nell’offerta locale.

Sui Comuni selezionati si esprimerà il modello per poi diffonderlo agli altri piccoli centri della regione.

Michele Angelicchio

 Redazione (foto Mic.Angel.)

 

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